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La Commemorazione della morte di Gesù dei Testimoni di Geova

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Se per molti domenica 24 marzo è un giorno come gli altri, per milioni di persone in tutto il mondo si tratta invece di un giorno speciale: quello in cui si riuniranno al tramonto per commemorare la morte di Gesù Cristo.

Considerato il giorno più importante dell’anno per i Testimoni di Geova, la Commemorazione viene celebrata ogni anno nella data che corrisponde al 14 nisan del calendario ebraico in armonia con le parole di Gesù riportate nel Vangelo di Luca 22:19: “Continuate a far questo in mio ricordo”. Sebbene nel mondo ci siano oltre 8,6 milioni di testimoni di Geova, l’anno scorso oltre 20 milioni di persone hanno partecipato all’evento.

“In tutto il mondo molte persone che non sono testimoni di Geova assistono alla Commemorazione. Speriamo che anche gli abitanti della nostra zona si uniscano a noi nel ricordare la morte di Gesù Cristo in segno di gratitudine per il suo sacrificio”, ha detto Piero Maltese, portavoce dei Testimoni di Geova. ”Si tratta di un’occasione solenne, ma allo stesso tempo di un momento gioioso”.

L’evento, della durata di un’ora, consiste in un discorso che metterà in evidenza il significato della morte di Gesù e il suo valore per tutta l’umanità.

Questo mese a GELA si sta svolgendo una campagna per invitare gli abitanti della zona a partecipare all’annuale Commemorazione della morte di Cristo e a uno speciale discorso pubblico che sarà pronunciato la settimana precedente.

Intitolato “La risurrezione: vittoria sulla morte!”, il discorso speciale è in programma nelle Sale del Regno della zona il fine settimana del 16-17 marzo 2024. Questa conferenza di 30 minuti approfondirà la speranza contenuta nella Bibbia in base alla quale nel prossimo futuro avrà luogo una risurrezione dei morti. Carmelo Genovese di Gela dice: “La mia famiglia attende con ansia tutto l’anno il discorso speciale e la Commemorazione. Sono entrambi eventi utili e istruttivi, ma ci aiutano anche a fermarci e a riflettere su tutti i doni di Dio per cui possiamo essere grati

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Attualità

Minacce ad un infermiere. Nursind: servono provvedimenti urgenti

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Caltanissetta – Infermiere insultato e minacciato durante l’orario di lavoro al carcere “Malaspina” di Caltanissetta. Ne dà notizia il sindacato Nursind che esprime “profonda indignazione e preoccupazione per il grave episodio subito dal collega durante lo svolgimento del proprio turno di lavoro mentre somministrava la terapia ai detenuti.

Senza alcun motivo il nostro collega è stato pesantemente aggredito verbalmente, offeso e minacciato da alcuni detenuti. La situazione non solo costituisce una violazione dei diritti del lavoratore, ma rappresenta un inaccettabile attacco alla dignità professionale e personale dell’infermiere, che opera in un contesto già di per sé delicato e complesso”.
A seguito dell’episodio, l’infermiere è rimasto profondamente scosso e ha iniziato un percorso di supporto.

“È inaccettabile – prosegue il Nursind – che i professionisti della salute, il cui compito è garantire il benessere dei pazienti, debbano lavorare in condizioni di insicurezza, esponendosi a pericoli fisici e psicologici. Il Nursind chiede con forza alle autorità competenti e alla Direzione della casa circondariale di Caltanissetta di adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza del personale infermieristico e sanitario operante all’interno della struttura.

È fondamentale che episodi di tale gravità non si ripetano e che chi si è reso responsabile di minacce e aggressioni venga adeguatamente sanzionato. Rinnoviamo la nostra piena solidarietà al collega coinvolto e rilanciamo l’appello affinché venga assicurato un ambiente di lavoro sicuro e dignitoso per tutti gli operatori sanitari”.

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Acqua: “forse c’è una perdita, cercatela e pagatela…”

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L’acqua è un bene pubblico. Non si produce. È la natura a produrla. Le società di gestione la distribuiscono semplicemente e per questo si fanno pagare. Per aprire e chiudere i rubinetti delle sorgenti naturali che immettono l’acqua nelle reti. Quindi l’equazione dovrebbe essere: un’apertura ogni 4 giorni, un quarto di bolletta. E invece no.

In più a Milano, a Torino, a Novara, a Chieti, etc etc, si paga 100 circa all’anno per avere acqua 24 ore su 24. A Ragusa, 50 euro per avere acqua qualche ora al giorno, ma siamo in Sicilia e questo è tutto dire….

In provincia di Caltanissetta si paga 300, 500, a volte 1000 euro ogni tre mesi. E nessuno si muove per dire basta ad una vessazione sulla quale si sono costruite tante carriere politiche. I politici passano ma il problema dell’acqua resta.

Ed a nulla valgono le innumerevoli riunioni di associazioni, consigli comunali che si sono succedute nel tempo. La situazione resta drammaticamente uguale. Oggi a Gela i turni di acqua razionata vanno dai tre ai 4 giorni, mentre le bollette inspiegabilmente lievitano. Come possono aumentare i consumi se i turni si riducono? E’ una contraddizione in termini. Ma nessuno agisce, e nessuno pensa. Meno acqua più spese.

A Caltanissetta il sindaco Tesauro esulta perché ha ottenuto una certezza: acqua ogni sei giorni. Sei. Un numero assurdo nel 2024 , ma almeno ha dato una certezza.

E la vita continua a scorrere così da anni.

Adesso Caltaqua se n’è inventa un’altra. Sta inviando lettere ai consumatori in cui si segnalano consumi eccessivi e si consiglia di indagare su eventuali perdite nell’impianto privato ‘nel tratto oltre il misuratore, di Sua competenza, in modo da accertare i motivi di eventuali consumi anomali.

Qualora tale consumo anomalo sia stato determinato da una perdita occulta, potrà, solo da terminate condizioni, usufruire delle procedure di sgravio’. Naturalmente queste lettere arrivano non solo a grandi condomini ma anche presso utenze intestate ma persone decedute, o a single, o a coppie con consumi limitati.

Si presume quindi che le perdite siano da ascrivere si privati e non alle reti idriche mai manutenzionate dalle quale ogni giorni fuoriescono notevoli quantità di acqua che ci segnalano i cittadini e che i nostri lettori leggono quotidianamente sul giornale.

Nel frattempo per recuperare le perdite si inviano bollette di 800, 1000 o anche 2000 euro all’indirizzo di nuclei familiari formati da una, due persone costretti a pagare pena la sospensione dell’erogazione.Gli utenti devono pagare a proprie spese il tecnico idraulico che deve capire se c’è la perdita occulta, mentre i contatori spesso girano contando l’aria e non l’acqua ricevuta dai rubinetti.

Ma le società di gestione continuano a lavorare mentre i cittadini lavorano per pagare le gocce d’acqua che arrivano ogni tre o 4 giorni.

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GdF: maxisequestro a Ragusa

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Ragusa – I finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa, nell’ambito di una mirata intensificazione dei controlli del territorio a contrasto della contraffazione di marchi industriali e a tutela del made in Italy e sicurezza prodotti, hanno sequestrato, nel periodo da agosto a settembre, migliaia di prodotti, denunciando e segnalando amministrativamente complessivamente quattro persone.


Il piano d’azione ha consentito di porre sotto sequestro 482 capi di
abbigliamento palesemente contraffatti di famose griffe di moda, nonché una pressa a caldo utilizzata per l’apposizione dei marchi e loghi termoadesivi, rinvenuta presso l’abitazione del titolare dell’attività commerciale.


L’imprenditore responsabile, operante a Marina di Ragusa, è stato deferito alla locale
Procura della Repubblica, per il reato di cui agli articoli 473 (contraffazione) e 474
(introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi) del codice penale.
Nell’ambito del medesimo dispositivo operativo, finalizzato anche alla tutela della salute dei consumatori, sono stati sequestrati amministrativamente oltre 110.000 prodotti non sicuri (articoli per la casa, materiale sanitario ed elettronico e giochi da tavolo), poiché risultati privi delle informazioni per il consumatore, quali le precauzioni d’uso, i materiali utilizzati e la
descrizione in lingua italiana, indispensabili per rilevare, tra l’altro, la presenza di eventuali
sostanze nocive o di eventuali allergeni.
Per tali fattispecie, altri 3 responsabili, operanti a Modica, Comiso e Acate, sono stati
segnalati alla Camera di Commercio per l’irrogazione delle relative sanzioni amministrative, per la violazione delle disposizioni contenute nel Codice del consumo (D. Lgs. n. 206/2005).


L’operazione si inserisce nel più ampio piano di intervento della Guardia di Finanza per la
tutela del mercato dei beni e dei servizi, mirato a reprimere le pratiche commerciali scorrette
e a salvaguardare gli operatori economici che rispettano le normative vigenti.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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