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Cronaca

Sequestro di beni e di 800 mila euro ad una società iblea

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Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ragusa, con il coordinamento della Procura della Repubblica iblea, hanno eseguito, un sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per oltre 800.000 euro nei confronti di un gruppo che commercializza prodotti ortofrutticoli.
L’attività investigativa dei finanzieri della Compagnia di Vittoria, scaturita dal fallimento
di una società ipparina, ha permesso di far emergere compietamenti illeciti e distrattivi degli indagati, per sottrarsi al pagamento di debiti erariali quantificati in oltre 1,5 milioni di euro, tramite il trasferimento fraudolento degli asset societari a una nuova impresa operante nel medesimo settore, formalmente intestata alla moglie del rappresentante legale della società fallita.

Il prosieguo delle indagini, eseguite anche mediante accertamenti bancari e patrimoniali, ha consentito di disvelare come la nuova impresa abbia provveduto a far assumere fittiziamente i propri dipendenti ad una società terza, risultata essere una cartiera (ovvero un’azienda priva di mezzi e strutture, intestata a un prestanome, creata con l’unico scopo di generare illeciti vantaggi fiscali), di fatto riconducibile al medesimo imprenditore vittoriese, la quale ha emesso fatture oggettivamente inesistenti per la somministrazione di manodopera.
Questo meccanismo ha permesso all’organizzazione di ottenere un indebito risparmio d’imposta per la nuovq società, quantificato in oltre 500.000 euro, e di far ricadere gli oneri contributivi sulla cartiera, che non ha mai provveduto ad alcun adempimento fiscale e previdenziale.
È stato accertato il reinvestimento di circa 300.000 euro di provviste illecitamente accumulate, tramite un sistema di giroconti, in un ulteriore impresa del settore della ristorazione, anch’essa riconducibile alla moglie del rappresentante legale della società fallita.


L’ indagine si è conclusa con la denuncia di tre persone per i reati di emissione ed utilizzo
di fatture per operazioni inesistenti, di bancarotta fraudolenta e di autoriciclaggio.
Il Gip del Tribunale di Ragusa, accogliendo la richiesta del Pm, ha condiviso il quadro probatorio ed ha disposto il sequestro del complesso aziendale e di somme di denaro e beni fino alla concorrenza di oltre 800.000 euro, e il rinvio a giudizio degli indagati.

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Cronaca

Auto finisce dentro un cavo, una donna ferita

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Un incidente si è verificato.sulla Gela- Vittoria.Una Punto guidata da una donna di Niscemi è andata fuori strada finendo la sua corsa dentro un cavo.

La donna è stata soccorsa dai carabinieri e trasportata in ospedale.

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Cronaca

Arrestato nel milanese il latitante del clan Cammarata

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Paderno Dugnano – Un altro duro colpo alla malavita nissena. La notte scorsa e’ stato arrestato a Paderno Dugnano nel milanese, Giuseppe Montedoro. L’uomo era ricercato nell’ambito dell’operazione che ha colpito il gruppo di Riesi del clan Cammarata, di cui si è data notizia ieri.

E’ stato trovato dai carabinieri all’interno di un residence. Le indagini, condotte dai militari del reparto Operativo di Caltanissetta insieme alle stazioni di Riesi e Butera sotto la direzione della Procura distrettuale nissena, erano state avviate nel 2018 dopo la denuncia di un imprenditore, cui era stato imposto il pagamento di 30.000 euro da corrispondere al clan. Durante la consegna della prima tranche di 3mila euro, i carabinieri arrestarono Salvatore Cammarata.

Le investigazioni che ne erano seguite, hanno permesso di accertare la responsabilità di altri appartenenti allo stesso gruppo criminale. Nei giorni scorsi i militari del Comando provinciale di Caltanissetta avevano già eseguito un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura generale presso la Corte di Appello di Caltanissetta, a carico di tre persone condannate per estorsione continuata e aggravata dal metodo mafioso.

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Cronaca

Pioggia desiderata e mezza città allagata

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Poco più di un’ora di pioggia. Sorella pioggia per tanti che hanno esultato. La pioggia tanto attesa e desiderata ci ricorda però le criticità mai risolte in città con la via Venezia che puntualmente si allaga. Zone critiche sono quelle nei pressi del mobilificio Varchi, del SuperConveniente dove ieri hanno operato i vigili del fuoco e di Cantina sociale. La pioggia ha creato allagamenti.

Il cavo di via Paci, nonostante le tante segnalazioni fatte dai cittadini nei mesi scorsi, non è stato pulito ed ora l’acqua non defluisce. Intasati tanti tombini.Dopo un’ora di pioggia mezza città in tilt.Un copione che si ripete.

Il video ritrae un tratto del Lungomare di fronte ad un bar molto frequentato .

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