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Ricostruito il Telamone

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Dopo venti anni di studi, ricerche e restauri il “gigante di pietra” dell’antica Akragas si è rialzato. Il “telamone”, una delle colossali statue antropomorfe che sostenevano l’architrave del tempio di Zeus Olimpio, l’Olympieion, simbolo della Valle dei templi, è stato riportato in posizione eretta. 

Stamattina la cerimonia di presentazione del telamone ricostruito con il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, il direttore del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei templi, Roberto Sciarratta, il sindaco di Agrigento, Francesco Micciché, il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, il curatore del progetto di musealizzazione, Carmelo Bennardo, e l’esperto scientifico del progetto, Alessandro Carlino.

La statua, alta quasi 8 metri, è sostenuta da una struttura in acciaio di 12 metri alla quale sono ancorate delle mensole dove sono collocati i singoli pezzi del monumento riassemblato. 
«Oggi – dice il presidente Renato Schifani – è un giorno importante per Agrigento e per tutta la Sicilia. Certifica la grande attenzione del governo regionale per la tutela e la valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico e culturale che la nostra Isola custodisce. Il telamone, che oggi consegniamo alla collettività nella sua straordinaria imponenza, rappresenta uno dei migliori biglietti da visita di Agrigento Capitale della cultura. Questo gigante di pietra dell’antica Akragas, che dopo tanti anni di studi e ricerche possiamo osservare nella sua posizione naturale, è il cuore di un importante progetto di musealizzazione dell’intera area del tempio di Zeus». 

«Tuttavia – sottolinea il presidente della Regione Siciliana –  la giornata di oggi non va intesa come punto di arrivo, ma deve servire da stimolo a tutti gli addetti ai lavori, per fare di più e meglio. Occorre migliorare la capacità attrattiva e la fruizione del nostro inestimabile patrimonio culturale. Nonostante i dati sul turismo del 2022 e del 2023 ci dicano che la Sicilia è una delle mete turistiche più gettonate, il rapporto tra patrimonio culturale e flussi turistici non è ancora, a mio avviso, soddisfacente. Si può fare di più e meglio. Dobbiamo migliorare i servizi di accoglienza, soprattutto per le persone con disabilità, dobbiamo aumentare la capacità ricettiva nei confronti dei turisti stranieri, occorre lavorare per rendere attrattivi i nostri gioielli 365 giorni all’anno, nell’ottica di processo di destagionalizzazione dei flussi turistici». 

«Il telamone –  osserva  l’assessore regionale ai Beni culturali, Scarpinato – diventerà uno dei punti di attrazione della Valle dei templi, un nuovo ambasciatore internazionale di un sito archeologico unico al mondo che, proprio lo scorso novembre, ha superato il milione di visitatori in un anno. Grazie a un progetto di valorizzazione che include visite guidate, un progetto di realtà aumentata e anche una particolare illuminazione per favorire le visite notturne, potremo far conoscere questa imponente opera alla comunità internazionale». 

L’intero progetto di musealizzazione dell’area dell’Olympieion, che finora è costato 500 mila euro di fondi del Parco, include la prossima ricostruzione a terra di una parte della trabeazione e della cornice del tempio, in modo rendere un’idea più concreta delle dimensioni colossali e dell’unicità del monumento ma, nello stesso tempo, proteggere i reperti. 

Nel 2004, il Parco della Valle dei templi ha avviato un’estesa campagna di studi e ricerche sull’Olympieion affidata all’Istituto archeologico germanico di Roma (Dai Rome) e guidata da Heinz-Jürgen Beste. Lo studio, oltre a nuove conoscenze sul monumento, ha portato alla precisa catalogazione degli elementi ancora in situ. Sono stati così individuati più di 90 frammenti che appartenevano ad almeno otto diversi telamoni e, di uno di essi, si conservavano circa i due terzi degli elementi originari che lo componevano. Questo nucleo omogeneo di blocchi è stato utilizzato per la ricostruzione del telamone, “fratello” di quello già ricostruito a fine Ottocento, ospitato al Museo archeologico “Pietro Griffo” dove è tuttora. Il curatore del progetto è l’architetto Carmelo Bennardo, attuale direttore del Parco archeologico di Siracusa, mentre l’esperto scientifico è l’architetto Alessandro Carlino. 

«Il lavoro che abbiamo condotto sul telamone e sull’intera area dell’Olympeion – dice Roberto Sciarratta, direttore del Parco della Valle dei templi – risponde perfettamente alla nostra mission di tutela e valorizzazione della Valle dei templi, insieme all’identificazione, alla conservazione, agli studi, alla ricerca e alla promozione di ogni intervento che porti lo sviluppo di risorse del territorio. Sin dal 2019, da quando sono alla guida del Parco, ho fatto mio il progetto del precedente direttore Pietro Meli, ma ho anche risposto al grande fascino esercitato da questi colossi di pietra, dal tempo antico ad oggi»

Il Parco Valle dei templi, con il supporto di CoopCulture, ha già annunciato eventi formativi per le guide turistiche a cui parteciperanno studiosi e archeologi coinvolti nel progetto di musealizzazione. È stata integrata, inoltre, l’app gratuita per i visitatori della Valle con notizie sul telamone e sull’antico Olympieion e sono stati realizzati cartelli esplicativi in italiano e inglese lungo il percorso che conduce all’area del tempio. È nata anche una linea di merchandising dedicata al telamone, in vendita nei bookshop della Valle dei templi. Sempre a cura di CoopCulture, nella prima domenica del mese (3 marzo, alle 16) a ingresso gratuito sarà invece organizzata una visita laboratorio, quasi una caccia al tesoro tra i ruderi del tempio, per bambini tra 6 e 12 anni che potranno così scoprire le caratteristiche, i segreti e le curiosità dell’antica e colossale struttura. 

Altre iniziative coinvolgeranno gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Agrigento: si sta lavorando a un puzzle in 3D che resterà nel Parco e all’organizzazione di giornate di “disegno en plein air”, sullo stile degli acquerellisti del Gran Tour, usando le diverse tecniche artistiche.

Il tempio di Zeus Olimpio sorgeva a sud della città antica, sulla parte occidentale della collina dei templi. Venne eretto in segno di ringraziamento per la vittoria di Akràgas sui Cartaginesi dopo il 480 a.C. per celebrare il prestigio del tiranno Terone. Furono escogitate soluzioni architettoniche mai viste prima, come le altissime semicolonne scanalate, in ognuna delle quali “poteva stare comodamente un uomo” (scrive Diodoro Siculo). Di dimensioni colossali, basti pensare che misurava circa 112 x 56 metri (il Partenone ad Atene misura 69,54 x 30,87 m.), occupava 6340 mq e fu realizzato in blocchi di calcarenite locale. A pianta inusuale (pseudoperipteroeptastilo, 7 semicolonne doriche sui lati corti e 14 sui lati lunghi), con l’architrave, composto da tre filari di blocchi, sormontato da un fregio dorico, dal geison e dalla sima. Negli spazi tra le colonne (intercolumni), a circa 11 metri d’altezza, erano posizionate le statue monumentali (telamoni) nell’atto di reggere con le braccia un gravoso carico. Il tempio fu irrimediabilmente compromesso da un terremoto nel 1401, poi depredato nel XVIII secolo  e i suoi blocchi utilizzati per costruire il molo di Porto Empedocle. 

Con il tempio della Concordia e i templi di Paestum, l’Olympieion affascinò viaggiatori ed eruditi tra ‘700 e ‘800, soprattutto Winckelmann, padre della moderna storia dell’arte, che ne sottolineò le dimensioni enormi paragonando le sue colonne a quelle di San Pietro. Con il contributo delle incisioni e degli acquerelli di Jean Houel e Philipp Hackert, nacque il mito del misterioso Olympieion. Gli archeologi si interrogavano su dimensioni e struttura, ma fu un giovane architetto britannico, Charles R. Cockerell, nel 1812, a individuare per primo l’esistenza dei telamoni – riconobbe una testa rinvenuta durante scavi borbonici, erroneamente attribuita al frontone – e combinarli in una prima figura. Sarà poi Pirro Marconi, intorno al 1920, a portare alla luce i diversi reperti che oggi fanno parte dell’attuale progetto di musealizzazione; e fu l’allora sovrintendente Pietro Griffo nel 1965, a collocare nel neonato Museo archeologico (a lui oggi intitolato) il primo telamone ricostruito. Negli anni successivi, il crescente interesse per i resti dei misteriosi colossi mai menzionati nella descrizione del tempio fatta da Diodoro, ha visto proseguire un acceso dibattito internazionale tra gli archeologi, che prosegue tuttora. 

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Ugl- Di Stefano:intesa su tutta la linea

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Il sindaco Di Stefano come candidato alla presidenza della Provincia accoglie in toto le proposte avanzate dall’Ugl. Il segretario si dice soddisfatto dell’apertura del sindaco Di Stefano, candidato alla presidenza della Provincia, che ha risposto al suo appello per il rilancio e lo sviluppo del territorio.

“Fa piacere che ci sia stata una risposta rapida all’appello che ho rivolto ai tre candidati – precisa Alario – bene l’iniziativa del sindaco Di Stefano. Come sindacato apprezziamo la sua volontà di andare incontro ai bisogni che arrivano dal territorio. Siamo sempre disponibili al dialogo con le istituzioni locali”. Il segretario ritorna sull’imminente ricorrenza pasquale. “Sappiamo, perché le affrontiamo quotidianamente, che l’intera provincia di Caltanissetta risente di tante criticità – spiega – quella che pesa di più è la carenza di lavoro, che spinge giovani e meno giovani a guardare altrove, lasciando la loro terra. Pasqua deve essere una ripartenza. Ci rivolgiamo alle istituzioni e alla politica, affinché si mettano in campo tutti gli strumenti utili al miglioramento delle condizioni di vita, di lavoro e sociali, nel senso più ampio possibile. C’è bisogno che tutte le parti diano un contributo e facciano ciò che è nelle loro possibilità”. Alario auspica, infine, che sia “una Pasqua che apra il cuore e la speranza per la pace duratura in tutti gli scenari di guerra che stanno martoriando interi popoli”.

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A Regina Pacis si rinnova la tradizione del “Venerdì santo”

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Meditazione spettacolare quella proposta ieri sera alla parrocchia Regina Pacis dal Cesma, che ha portato in scena “Venerdì santo“: opera tratta dai testi di don Giuseppe Giugno indimenticato sacerdote e scrittore niscemese. Una tradizione portata avanti da quarant’anni, per il gruppo guidato da don Angelo Strazzanti.

Tanta gente ieri a Regina Pacis per assistere alla sacra rappresentazione, sempre molto apprezzata dal numeroso pubblico. Una delle tante tradizioni della Pasqua in città che torna puntualmente ogni anno. Tra musiche, danze e monologhi teatrali uno spettacolo di un’ora e mezza molto intenso, incentrato sull’attualizzazione della Passione e dei suoi personaggi.

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La SRR di Gela è la più virtuosa della Regione Sicilia

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Rappresentate dal Presidente Gianfilippo Bancheri e dall’Amministratore Unico Ing. Giovanna Picone, le due realtà che gestiscono il ciclo integrato del recupero e smaltimento dei rifiuti nei comuni di Gela, Niscemi, Piazza Armerina, Mazzarino, Riesi, Sommatino, Butera e Delia, hanno incontrato i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado in occasione della premiazione dei vincitori della seconda edizione del concorso di idee “Mi prendo cura del pianeta”.

Il concorso è aperto agli alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado dei Comuni facenti parte della SRR che sono chiamati a realizzare brevi video ispirati ai 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030. “Una testimonianza dell’attenzione che le due aziende pongono sul potenziamento della raccolta differenziata e sulla sensibilizzazione della cittadinanza a partire dalle giovani generazioni ” dice la Dott.ssa Pepe, consulente marketing della Impianti srl e ideatrice del concorso.

Rivolgendosi a una platea di studenti molto attenti, incuriositi e partecipi, Gianfilippo Bancheri ha evidenziato come “Voi ragazzi siete il nostro futuro. A ragione penso di poter dire serenamente e convintamente che la SRR di Gela è la più virtuosa della Regione Sicilia ma non ci fermiamo.

Siamo convinti e consapevoli che il coinvolgimento dei giovani sia una leva importante per il raggiungimento degli obiettivi che l’azienda si pone ovvero quello di raggiungere anche nei Comuni più grandi percentuali di raccolta differenziata allineate a quelle già rilevanti dei Comuni più piccoli. Ogni passo fatto insieme è un passo verso il futuro”.

 Nove i video in concorso, ma ad aggiudicarsi il primo dei tre premi è stato l’Istituto Comprensivo Nino di Maria di Sommatino/Delia con un video intitolato “Il premiato circo dei maghi del riciclo” prodotto dagli alunni delle classi IIA e IIC. Il video, premiato dal Presidente della SRR dott. Gianfilippo Bancheri e dalla dott.ssa Tanci, responsabile dell’area contabilità e marketing della Impianti srl, sarà trasmesso dall’emittente siciliana “TeleOne”, partner dell’iniziativa. Tanti i progetti in cantiere, tra questi anche il progetto “Compost Value School Training”, con cui la Impianti srl vuole sensibilizzare studenti e docenti delle scuole primarie degli otto Comuni sulla gestione sostenibile dei rifiuti organici promuovendo l’autocompostaggio come pratica concreta per ridurre i rifiuti e trasformarli in risorsa.

Il programma prevede: formazione e sensibilizzazione con incontri interattivi con studenti, docenti e personale scolastico; fornitura e installazione di strumenti per il trattamento in loco degli scarti organici; analisi dei risultati per valutare l’impatto nelle scuole. L’evento si è concluso con alcune anticipazioni sulla prossima edizione che dovrebbe aprirsi ad altre scuole di altre regioni d’Italia.

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