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Costo dell’acqua: si valuta la petizione popolare

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Caltanissetta- Si è svolto nei locali dell’ATI CL6 un incontro tra i sindaci dell’Assemblea Territoriale Idrica con il loro presidente Massimiliano Conti, ed i rappresentanti delle tre
sigle associative, Giuseppe Firrone ed Antonio Surace del FORUM REGIONALE PER L’ACQUA E I BENI COMUNI, Michele Scarlata di FEDERCONSUMATORI_APS CALTANISSETTA e Filippo Maritato del MOVI
CALTANISSETTA, convocati dall’ATI per confrontarsi e meglio conoscere i punti e lo stato di fatto della petizione popolare sull’eccessivo costo dell’acqua indirizzata al Presidente della Regione Schifani, che sta per essere avviata a livello provinciale e per la quale i promotori hanno già effettuato e continuano ad
effettuare incontri preventivi ed informativi con i comitati di quartiere di Caltanissetta, San Cataldo e Gela, associazioni, comitati e liberi cittadini.
La provincia di Caltanissetta non possiede un’autosufficienza idrica perché soffre di una carenza di fonti di approvvigionamento d’acqua proprie. L’unica soluzione attuata dal gestore idrico d’ambito è quella
dell’acquisto della “materia prima” acqua, per il 90-95% del fabbisogno totale annuo, presso il gestore di sovrambito regionale SICILIACQUE S.p.A., ad un costo di 0,69 € al metro cubo, un prezzo esorbitante se si
pensa che risulta essere più del doppio del prezzo medio praticato a livello nazionale dagli altri gestori regionali. Ciò, chiaramente determina, che una parte importante del costo della “bolletta” sostenuta dalle famiglie è dovuta alla spesa del ricarico della materia prima “acqua” sugli utenti, ed anche per questo motivo la provincia di Caltanissetta ha il non invidiabile primato piazzandosi al 9° posto della classifica
nazionale per il maggiore costo della bolletta idrica.
Argomentazione perfettamente conosciuta dall’ATI, per la quale negli scorsi giorni i sindaci
dell’assemblea dell’ATI hanno deliberato per un incontro istituzionale con il presidente della Regione al quale porre la questione.
L’incontro, che si è svolto con un clima di massima collaborazione ed ascolto reciproco, è stato
finalizzato a capire se tra le parti ci fosse la possibilità di percorrere un cammino comune delle due iniziative che hanno lo stesso obiettivo di ridurre il costo dell’acqua all’ingrosso e potere chiaramente ottenere un risultato altamente positivo per la comunità provinciale.
Il presidente Conti, dopo aver condiviso con i presenti i dati aggiornati e relativi al consumo medio annuo di una famiglia di 3 persone in provincia ed il minore costo della “materia prima” acqua dovuta ad una continua attività di riduzione della dispersione di rete che attualmente si aggira su valori del 35%, ha
ribadito la volontà dell’ATI di fare riconoscere dal presidente della regione la provincia di Caltanissetta come provincia svantaggiata, per la carenza idrica, e conseguentemente potere attuare provvedimenti di tipo perequativo per compensare i costi eccessivi dovuti ad un maggiore acquisto di acqua rispetto ad altre provincie, per i quali sono penalizzati gli utenti del nostro territorio.
Più ampio lo spettro delle tre sigle associative promotrici che, partendo dalla motivazione
principale della raccolta firme, ossia il rispetto delle sentenza del TAR di Palermo del febbraio 2020, così come confermata dal CGA, sancisce che sono “illegittime le delibere di giunta regionale con le quali vengono determinate le tariffazioni applicate da SICILIACQUE S.p.A a livello regionale” per gli anni che
vanno dal 2016 al 2019, colgono l’occasione per ricordare ai cittadini che con il referendum del 2011 si è decretato che la gestione del servizio idrico deve essere PUBBLICA e non deve avere finalità lucrative che

deve essere rafforzato il ruolo di controllo e di vigilanza dell’ATI nei confronti del gestore d’ambito che
agisce da monopolista e nell’accertamento delle inadempienze contrattuali, che dal 2008 al 2017 si sono
avuti in bolletta costi progressivamente e pesantemente sempre più elevati per l’acqua soprattutto nella
componente fissa che ha raggiunto valori superiori al 30% dell’intero ammontare in fattura, e nella
possibilità che i cittadini dal 2027 al 2036, se non si dovessero attuare importanti interventi di economia di
gestione, si potrebbero trovare addebitati in fattura costi superiori per ripianare il debito di 11.377.000 €
contratto dall’ ATO Idrico precedente e scaturito dalla sentenza della Corte di Appello di Caltanissetta del 2023.
Non tutti i punti vengono riconosciuti come critici dall’ATI di Caltanissetta, perché
vengono ereditati dalla vecchia gestione commissariale, e da quando si è insediata l’assemblea dei sindaci si è ricorso ad un tipo di gestione dei rapporti con il gestore d’ambito finalizzati soprattutto alla risoluzione
delle problematiche del Servizio Idrico Integrato per renderlo sempre migliore nei confronti dei cittadini.


In ultimo le tre sigle associative proponenti la petizione hanno chiesto di essere contestualmente presenti alla riunione con la presidenza della regione in quanto parte in causa ed attiva, nonché competente in materia, e per questo motivo sarà inviata la richiesta ufficiale al Presidente Schifani.
Le parti hanno convenuto di rivedersi a breve, ed a prescindere dalla possibilità di percorrere il
percorso comune, hanno auspicato di mantenere unicità di intenti ed obbiettivi per il bene delle nostre comunità e di rafforzare il confronto reciproco, istituzionalizzando incontri programmati, soprattutto
nell’ottica di inserire quelle componenti civiche, quali tavoli e forum, nella complessa gestione della governante del servizio idrico per rafforzare il modello partecipativo che viene promulgato dalle principali norme del settore.

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“Una sfida portare il congresso a Gela”: il dott. Leonardi presenta “La Gastroenterologia nel 2024”

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Un evento di livello internazionale che arriva a Gela per portare nel cuore della Sicilia alcuni dei massimi esperti mondiali del settore. Il congresso dal titolo “La Gastroenterologia nel 2024” si terrà i prossimi 4 e 5 ottobre 2024 presso l’Hotel Villa Peretti. La cerimonia inaugurale sarà invece il 3 ottobre al teatro Eschilo.

Arriveranno in città medici, docenti universitari e ricercatori che porteranno lustro al territorio, dedicandosi ad un appuntamento di grande valore non solo dal punto di vista scientifico ma anche sotto il profilo sociale e culturale. 

I direttori del corso, Maurizio Vinti (Medico specialista in gastroenterologia convenzionato con il SSN – Asp di Agrigento) e Giuseppe Leonardi (Responsabile dell’Unità operativa di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Gela), daranno così continuità ad un evento che è già alla sua terza edizione. 

«Dopo gli appuntamenti di Scicli e Alcamo – dice il dott. Leonardi –, siamo felici di portare il convegno a Gela. Ci siamo detti: perché questi grandi eventi devono tenersi solo nelle grandi città e non possono invece essere portati anche nelle periferie? Abbiamo abbracciato questa sfida, le difficoltà sono maggiori ma riteniamo che sia la strada giusta». Uno dei temi centrali del congresso sarà legato ai disturbi del metabolismo e alla lotta all’obesità con la prevenzione primaria, partendo dalla dieta mediterranea: non mancherà una tavola rotonda sull’argomento.

Nella foto, da sinistra: Giuseppe Leonardi, Maurizio Vinti e Antonio Carlo Privitera (Presidente regionale eletto dell’AIGO)



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I tesori di Gela nell’Isola dei tesori di Agrigento

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Agrigento – Gela e Agrigento legate da un filo consistente della storia greca. Fondata nel 581 a.C. dai coloni Rodii e Cretesi della vicina Gela, Akragas divenne in breve tempo una delle più importanti città della Magna Grecia, in Sicilia seconda solo a Siracusa. Oggi Agrigento si prepara a ricoprire il prestigioso incarico di capitale della cultura e Gela la affianca, come sempre.

Da ieri Agrigento si è  trasformata  in un palcoscenico culturale, ospitando un evento  promosso dall’Assessorato dei Beni culturali dell’Identità siciliana della Regione Siciliana. Il Parco archeologico di Gela occupa il suo posto con uno stand che mostra attività, pubblicazioni storiche,  L’iniziativa si svolge  nel Parco della Valle dei Templi, nel Teatro “Luigi Pirandello” e dieci siti ecclesiastici e artistici del centro storico di Agrigento, mira a valorizzare le 14 aree dei Parchi Archeologici sparsi in tutto il territorio siciliano.

L’“ArcheoExperience nell’Isola dei Tesori”, ad Agrigento dal 26 al 29 settembre che celebra Agrigento 2025, Capitale Italiana della Cultura. L’iniziativa riunisce i principali Parchi Archeologici siciliani in una serie di attività dedicate alla promozione e valorizzazione del patrimonio storico-archeologico. Saranno presenti laboratori di archeologia sperimentale, conferenze, mostre immersive e workshop.

“ArcheoExperience nell’Isola dei Tesori” ripropone la formula vincente usata dalla Bmta di Paestum da 25 edizioni  e punta a promuovere l’immagine dei 14 parchi archeologici regionali: Catania e Valle dell’Aci; Parco Archeologico di Gela; Himera, Solunto e Iato; Isole Eolie; Kamarina e Cava d’Ispica; Leontinoi; Lilibeo-Marsala; Morgantina e Villa Romana del Casale di Piazza Armerina; Naxos e Taormina; Segesta; Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria; Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai; Tindari; Valle dei Templi.

Il Parco Archeologico di Gela è coinvolto nelle attività di ArcheoVirtual, dove attraverso esperienze immersive e narrazioni digitali, si esploreranno miti e leggende legate alla Sicilia antica. Ogni giorno i dipendenti del Parco si alternano per sovrintendere allo stand e presentare ai visitatori la storia della città attraverso le vestigia che custodisce.

Promossa e organizzata dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, e ideata dalla Leader srl, titolare del marchio Borsa mediterranea del turismo archeologico (Bmta), l’iniziativa coinvolge amministratori degli enti locali, operatori turistici e culturali, associazioni professionali e di promozione sociale, studenti delle scuole secondarie di secondo grado.  

«La Sicilia – dice l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato – con la sua eredità storica e culturale, si candida naturalmente a essere la capitale dei beni archeologici dell’area euro-mediterranea. Questo ruolo di custode dell’identità del Paese fa dell’Isola, con i suoi sette siti Unesco, una meta culturale fortemente attrattiva».

Il programma include anche la sezione “ArcheoIncontri”, dedicata agli studenti delle scuole superiori per approfondire gli aspetti legati all’educazione al patrimonio artistico culturale siciliano attraverso visite guidate e laboratori di archeologia sperimentale, ma sono previsti anche educational e workshop con i buyer esteri e con la stampa nazionale, oltre a conferenze con gli addetti ai lavori per discutere di strategie di valorizzazione dei territori e dei siti archeologici.

 L’evento rappresenta un’importante occasione per mettere in luce la ricchezza del patrimonio archeologico siciliano, considerato un principio identitario fondante per la regione. La Sicilia, con i suoi 7 siti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, tra cui Palermo Arabo-normanna, Siracusa e la Necropoli Rupestre di Pantalica, e la Valle dei Templi di Agrigento, si distingue come una delle regioni italiane con la più alta concentrazione di tesori storici e culturali. Oltre ai siti UNESCO, la Sicilia vanta anche una serie di elementi del patrimonio immateriale riconosciuti a livello internazionale, come l’Opera dei Pupi, l’arte del muretto a secco, la dieta mediterranea e la vite ad alberello di Pantelleria. Questo patrimonio unico sarà il cuore pulsante dell’evento, che intende promuovere un’offerta culturale integrata che va oltre l’archeologia, abbracciando anche il contesto paesaggistico, le tradizioni locali e l’enogastronomia.

L’ evento intende anche creare sinergie tra le istituzioni culturali e favorire il turismo archeologico nella regione. I visitatori avranno l’opportunità di partecipare a diverse attività didattiche e interattive che includono esperienze virtuali e visite guidate nei principali luoghi di interesse storico. La presenza del Parco di Gela a questo evento conferma l’importanza del suo patrimonio e il suo ruolo chiave nella valorizzazione della storia siciliana.

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Fidas Gela, ripartono le attività del Progetto Scuola

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Civismo e dedizione tra i giovani studenti degli istituti superiori gelesi, dove continua operosamente il “Progetto Scuola Fidas Gela”, promosso dall’omonima associazione e sostenuto dal Protocollo d’Intesa tra Ministero dell’Istruzione e Fidas Nazionale. Indispensabili, ogni anno, l’appoggio e la disponibilità dei dirigenti scolastici al fine di sensibilizzare i giovani sull’importanza della donazione di sangue come gesto civico e salvavita.

«Gratitudine immensa – afferma Enzo Emmanuello, presidente di Fidas Gela – nei confronti degli studenti e del personale scolastico che hanno preso parte al progetto e che, ancora oggi, vi contribuiscono attivamente, propensi a divulgare con abnegazione il nobile messaggio del dono. Ciò che la Fidas si propone di fare quest’anno – spiega – è di migliorare i risultati ottenuti negli anni precedenti al fine di garantire il giusto fabbisogno al servizio sanitario. Cercheremo, inoltre, di avvicinare quanti più giovani possibile al mondo del volontariato, come parte integrante della loro formazione. Per noi «studio» significa «amore», e non esiste gesto d’amore più grande del dono di sé attraverso la donazione di sangue».

Il “Progetto Scuola Fidas Gela” si articolerà in tre fasi, che includono gli incontri con gli studenti di maggiore età negli istituti superiori, il prelievo di sangue per la verifica dell’idoneità e la conseguente donazione da parte degli studenti idonei al Centro di Raccolta Fidas, in via degli Appennini n°5. La gestione del programma è affidata a Luigi Barone, referente-scuole, affiancato dal dott. Gaetano Cassarà, che assicurerà ai giovani delucidazioni dal punto di vista medico-scientifico, in modo da garantire una maggiore consapevolezza sulla linfa vitale che è il sangue e sulla moltitudine di casi in cui diventa una risorsa essenziale.

Un ulteriore incentivo alla partecipazione è il “Premio Progetto Scuola”, un riconoscimento di unione e sostegno destinato all’istituto che avrà registrato, alla fine dell’anno scolastico, il più alto numero di studenti donatori. L’Associazione Fidas Gela, con il suo “Progetto di Vita”, si impegna da anni a maturare, con l’ausilio delle scuole, valori umani fondamentali come la solidarietà e l’empatia, dimostrando che anche solo una piccola goccia di sangue può fare la differenza.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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