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I bancari nisseni votano “si” al nuovo contratto collettivo di lavoro

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Bancari votano si all’unanimità sul nuovo contratto collettivo di lavoro. L’assemblea unitaria, convocata all’Hotel San Miche di Caltanissetta da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Unisin è stata chiamata a dare il via libera al ccnl dopo che lo stesso era stato firmato lo scorso 23 novembre tra organizzazioni sindacali di categoria e Abi. Oltre ai migliorativi aspetti economici che le lavoratrici e i lavoratori hanno potuto verificare con la retribuzione di dicembre ‘23 vari altri qualificanti fattori sono contenuti nell’intesa. Si va dal Fondo per l’occupazione, alla Formazione, dalla salvaguardia dei diritti sociali, alla riduzione dell’orario di lavoro, dalla Cabina di regia, al Welfare.

“Il buon esito della trattativa – dice il segretario territoriale di First Cisl Agrigento Caltanissetta Enna, Antonio Alessandro – ci lascia soddisfatti. Le assemblee sono un ulteriore fondamentale passo per la definizione della una trattativa che ci ha visti impegnati un anno. Il voto all’unanimità delle colleghe e dei colleghi certifica la bontà della nostra azione sindacale. Portiamo a casa un contratto innovativo che segna una sicura svolta”.

Tra i temi qualificanti dell’accordo anche quello della partecipazione sul quale First Cisl, con il segretario generale Riccardo Colombani, e dai tempi della pubblicazione del manifesto AdessoBanca!, è fortemente impegnata. “E’ un tema del quale bisognerà tenere conto – interviene il segretario generale di First Cisl Sicilia, Fabrizio Greco – demandato alla contrattazione di secondo livello che è strumento fondamentale per regolare la vita delle aziende. E’ un passo innovativo verso un futuro ricco di repentini cambiamenti per il settore bancario che ci chiamano a confrontarci sul contenimento della desertificazione bancaria, sulle pressioni commerciali nonché sull’impatto del processo di digitalizzazione nell’organizzazione del lavoro”.

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Cronaca

Tirapugni in valigia, ennesimo caso all’aeroporto. Denunciato calatino

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Un tirapugni in metallo, possederne uno e tenerlo a portata di mano, sembra ormai essere di moda. Sono ancora molte le persone che continuano a portare al seguito, anche durante i viaggi, questi oggetti il cui porto è vietato dalla legge. È quanto accaduto all’aeroporto Fontanarossa “Vincenzo Bellini” di Catania. Il personale preposto ai controlli di sicurezza si è accorto che, all’interno del bagaglio di un 36enne, originario di Caltagirone, in partenza per Madrid, era nascosto un tirapugni.A quel punto sono stati informati immediatamente gli agenti dell’Ufficio di Polizia di Frontiera che hanno denunciato l’uomo alla Procura della Repubblica per porto di armi o oggetti atti ad offendere. Solo nell’ultimo semestre sono stati sequestrati dalla Polizia di Frontiera di Catania diverse decine di oggetti vietati, in gran parte tirapugni.

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Attualità

La discarica abusiva di amianto è servita

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La strada che dall’Aias di Borgo Manfria porta alla diga Comunelli è una pattumiera a cielo aperto.

Sui cigli a destra e a sinistra solo rifiuti: plastiche, sacchi con materiali di vario tipo, resti di edilizia e tanto altro.

Dopo il bevaio si è creata una discarica abusiva di materiali in amianto che cresce di giorno in giorno. Uno squallore pericoloso per ambiente e salute.

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Flash news

M5S presenta all’Ars la norma sull’ecotassa a favore dei Comuni in cui vi sono discariche

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Il Movimento 5 Stelle Sicilia deposita la norma sulla “ecotassa”, una tariffa a carico dei proprietari delle discariche ed in favore dei Comuni nei cui territori insistono questi impianti. Gli introiti serviranno anche ad intervenire per implementare i modelli di raccolta differenziata. 

“In un momento storico – spiega il coordinatore regionale Nuccio Di Paola – in cui i Comuni sono costretti a pagare le conseguenze di una pessima gestione regionale dei rifiuti che provoca danni non solo in termini economici, legati agli extra costi per il conferimento degli stessi, ma anche e soprattutto sotto il profilo della tutela dell’ambiente, si pensi ai territori nelle cui prossimità sorgono discariche, ci è sembrato doveroso intervenire con una norma che quantomeno offrisse un minimo di ristoro. La nostra proposta sulla ‘ecotassa’ nel recepire la norma nazionale, interviene aumentando la tariffa in modo progressivo per i prossimi tre anni nei confronti dei titolari delle discariche, aumentando l’aliquota a favore dei Comuni, premiando quelli che riciclano di più e colpendo anche i termovalorizzatori che in questo modo anche loro saranno tenuti a pagare una tassa a favore dei Comuni nei quali dovrebbero sorgere”. 

La legge è al vaglio della Commissione Ambiente “ma vi è una iniziativa simile proposta dalla maggioranza – sottolinea la deputata Cristina Ciminnisi – che risulta poco coraggiosa. Servono aiuti concreti per i Comuni in difficoltà che ospitano nei loro territori questi impianti. Di certo la nostra battaglia a difesa di un’economia ‘rifiuti zero’ non si limita e non si conclude con questa iniziativa, anzi serve ancora molto altro da fare. Il Governo Schifani in due anni ha prodotto quasi zero e gli effetti di questo lassismo si vedono ovunque” – conclude la deputata.

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