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Intesa Fiab Comune sul piano di mobilità

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Un centro storico più a misura d’uomo che tuteli maggiormente pedoni e ciclisti, limitando i flussi di traffico. Zone a velocità moderata con limiti di percorrenza a 20 o 30 chilometri orari e il ricorso a Ztl e isole pedonali in alcune aree cittadine. Le criticità sono note e partono da lontano. Servono misure urgenti ma anche un cambio di mentalità e un approccio consapevole rispetto all’ambiente e la viabilità urbana. Stamane il sindaco, Lucio Greco, ha avviato un positivo confronto con la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. In municipio ha accolto il referente della Fiab, Simone Morgana.

«Ho dato massima disponibilità – afferma Greco – e apertura verso le proposte che ci pervengono dal mondo ambientalista e dalle associazioni. Soprattutto quando esse sono portatrici di suggerimenti condivisibili. Nel caso specifico siamo pronti ad accogliere le idee della Fiab in merito alla progressiva attuazione delle misure previste nel piano urbano di mobilità sostenibile».

Greco, dopo gli ultimi gravi incidenti e i recenti fatti di cronaca, apre pure alla proposta delle «zone 30»: drastiche limitazioni della velocità dei veicoli a garanzia della sicurezza di pedoni e ciclisti. Ma anche un forte deterrente all’uso del mezzo privato.

La parola d’ordine però è «condivisione», nessuna scelta sarà imposta o calata dall’alto.

«Le esperienze fatte altrove – dice Morgana – insegnano che le ordinanze, da sole, non bastano. Bisogna sentire i tecnici, la polizia municipale, in via prioritaria. Come anche residenti e operatori commerciali. Concordare, accettare spunti e suggerimenti. Poi attuare le ordinanze e le limitazioni. E soprattutto i controlli».

Greco e Morgana hanno concordato di rivedersi a stretto giro per un incontro in presenza del comandante della Polizia municipale. Bisogna valutare le proposte e verificare eventuali correttivi.

Le criticità non mancano. Centro storico, corso Aldisio, lungomare. Sosta selvaggia, venditori ambulanti e una invasione sempre più massiccia dei mezzi privati, tutti temi che vanno affrontati e risolti. E sui quali l’amministrazione comunale intende impegnare risorse e personale.

Poi ci sono casi limite sui quali il primo cittadino intende porre rimedi in via prioritaria e urgente. Come quello di via Pitagora.

Stamane in municipio è pervenuta la segnalazione di una madre che esprime rammarico per le difficoltà affrontate giornalmente dalle figlie per raggiungere la loro scuola a piedi. In diversi video, allegati alla segnalazione, viene filmato il percorso a ostacoli al quale le due bambine sono costrette a sottoporsi lungo la via Pitagora: sacchetti di spazzatura non rimossi, grossi bidoni dei rifiuti che occupano gli spazi pedonali e perfino alcuni suv parcheggiati sul marciapiede, in evidente violazione del Codice della Strada.

Il sindaco ha girato la segnalazione ai comando vigili affinché proceda ai necessari controlli e sanzioni i responsabili. Ma quello di via Pitagora è solo un caso limite, uno degli esempi del caos che si genera in varie zone cittadine in occasione dell’ingresso e dell’uscita dagli istituti scolastici.

Per queste ragioni il sindaco, tra le varie proposte discusse stamane con la Fiab, valuta anche l’istituzione di zone scolastiche: mini isole pedonali da attivare in coincidenza con l’orario di ingresso e uscita, in modo da incentivare l’accesso a piedi.

Tutte queste misure non possono essere avulse da altri interventi sui quali sindaco e giunta intendono lavorare e investire: la gestione dei parcheggi e il trasporto urbano. A cominciare da una nuova visione di quest’ultimo servizio, da rendere più efficiente e sostenibile, da ripensare e progettare in occasione della gara di settore che dovrebbe tenersi nei prossimi mesi, concluso il disimpegno dell’Ast

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Attualità

Pascolo abusivo al Lago Soprano: la denuncia del Wwf

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Serradifalco – I volontari del WWF hanno casualmente assistito al pascolo di oltre 100 capi ovicaprini all’interno della Riserva Naturale “Lago Soprano” di Serradifalco (CL), istituita dalla Regione Siciliana nel 2000 ed affidata in gestione alla ex Provincia regionale di Caltanissetta, oggi Libero Consorzio comunale; oltre agli animali che pascolavano in prossimità dello specchio lacustre, si notavano almeno 2-3 uomini ed un veicolo, intenti alla guardiania del gregge.

Gli ambientalisti, tramite il numero di emergenza ambientale 1515, contattavano immediatamente la sala operativa del Corpo Forestale al fine di denunciare la flagrante violazione del regolamento della Riserva, che consente l’esercizio del pascolo ma solo previo nulla osta dell’Ente gestore, con la fissazione di limiti temporali, di zona e di carico di capi di bestiame distinti per specie. Purtroppo la risposta della sala operativa è stata amaramente perentoria: “non c’è in servizio nessuna pattuglia di Guardie forestali che può intervenire” .

Il WWF ricorda che nelle aree protette il pascolo è vietato – o regolamentato con stringenti limiti e con specifiche autorizzazioni – in quanto può nuocere alla conservazione degli habitat e alla biodiversità: il calpestio delle greggi, infatti, produce danni al suolo ed all’assetto idrogeologico (compattazione, erosione, ecc.), alla vegetazione naturale ed al cotico erboso, agli insetti ed alla macrofauna, soprattutto nel periodo delicatissimo – come in questo caso – della riproduzione. Va ricordato, inoltre, che la riserva ricade anche nel sito “Natura 2000” istituito ai sensi della Direttiva 92/43/CEE e riconosciuto come “Zona Speciale di Conservazione” a livello europeo; proprio per la sua ricchezza floristica, il lago è stato riconosciuto dalla Società Botanica Italiana come un “biotopo di rilevante interesse vegetazionale e meritevole di conservazione”.

“Impotenti, demoralizzati e con grande senso di frustrazione, abbiamo videoregistrato il pascolo illecito – dichiara Ennio Bonfanti, Presidente di WWF Sicilia Centrale OdV – quantomeno per documentare l’ennesima illegalità ambientale che, alla luce del sole e senza nessun intervento delle Autorità preposte, si consuma all’interno della martoriata Riserva. Non c’è pace per il povero lago Soprano, “protetto” sulla carta ma – in realtà – abbandonato e incustodito tanto da diventare teatro di ogni sorta di ecoreato”.Il WWF Sicilia Centrale ha formalmente denunciato questa preoccupante situazione con un documento inviato all’Ente gestore Libero Consorzio comunale di Caltanissetta, al Dipartimento dell’Ambiente della Regione siciliana ed alla Procura della Repubblica di Caltanissetta, affinché si ponga urgentemente rimedio allo stato di ventennale mancata gestione della Riserva. In proposito, il Presidente del WWF Bonfanti ha dichiarato: “Siamo ormai stanchi di vedere il lago Soprano ridotto in questo stato a causa della inaudita ed ingiustificabile inerzia del suo Ente Gestore!

Da 25 anni (!!) si attende ancora la prescritta tabellazione perimetrale dell’area; la realizzazione di sentieri o altre strutture necessarie ai fini della fruizione pubblica; l’attivazione dei minimi servizi di vigilanza, tutela, studio e conservazione degli habitat. Ad oggi il Piano di sistemazione della Riserva non è mai stato posto in essere, in violazione dell’art. 8 del Decreto istitutivo; nemmeno sono state acquisite le aree di proprietà privata che costituiscono il nucleo centrale e di maggior pregio ambientale del lago. In questi anni abbiamo documentato e denunciato una sfilza enorme di illeciti ambientali che vengono tranquillamente commessi nella Riserva (incendi dolosi, taglio ed estirpazione meccanica del canneto, abbandono di rifiuti, pascolo abusivo, ecc.) e l’assoluta disapplicazione della normativa regionale sulle Riserve. Visto che la ex Provincia non è stata in grado di farlo – conclude Bonfanti – ribadiamo la richiesta alla Regione di individuare un nuovo Ente gestore, anche accogliendo la candidatura del Comune di Serradifalco che da anni si è proposto per questo ruolo.

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Via Sabbioncello è al buio

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Negli anni passati è successo diverse volte ed oggi volta i residenti hanno sperato che fosse l’ultima perché vivere in un quartiere l buio è disagevole.

Ma a Macchitella in via Sabbioncello e strade adiacenti il problema è tornato a riproporsi ieri sera. Impianto di pubblica illuminazione in tilt, buio totale.Serve un intervento per ridare luce e serenità a chi da quelli parti ci vive.

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Inaugurazione del Polo Sociale Integrato

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Venerdì 16 maggio alle 10.00, in via Ascoli n. 30 a Gela, si terrà l’inaugurazione del Polo Sociale Integrato centro polifunzionale rivolto ai cittadini di Paesi terzi, in particolare alle vittime e potenziali vittime di sfruttamento lavorativo.Il polo nasce dalla coprogettazione tra la Regione Siciliana e l’Associazione I Girasoli ETS, capofila dell’iniziativa, in partenariato con ARCI Sicilia e Arci Le Nuvole.Attraverso una rete di servizi attivi sia a Gela che a Caltanissetta, il Polo si propone di favorire percorsi di inclusione socio-lavorativa, supporto legale, orientamento ai servizi del territorio e tutela della salute dei lavoratori stranieri.

Particolare attenzione sarà rivolta alla promozione della sicurezza sul lavoro, alla mediazione linguistico-culturale e all’accompagnamento abitativo. I cittadini interessati potranno rivolgersi agli sportelli di Caltanissetta (via M. Rampolla n. 5) e di Gela (via Ascoli n. 30), oppure contattare il numero WhatsApp (+39) 3514623628 o scrivere a polosocialecl@gmail.com.Durante l’incontro saranno presentate le attività e i servizi previsti nell’ambito del Polo Sociale Integrato e si discuterà del fenomeno del caporalato e dello sfruttamento lavorativo in Sicilia.  Interverranno Terenziano di Stefano, sindaco di Gela, la Prefettura di Caltanissetta, per la Regione Siciliana Maria Letizia Di Liberti, Michela Bongiorno e Saverino Richiusa, Rosanna Moncada per la CGIL, Calogero Santoro e Nunzio Vitellaro per l’Associazione I Girasoli ETS. 

Il Polo Sociale Integrato rientra all’interno del Programma Su.Pr.Eme.2, finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2021–2027 – Obiettivo Specifico 2 Migrazione legale e Integrazione – Ambito di applicazione 2 h) misure di integrazione. Il partenariato è guidato dalla Regione Siciliana, affiancata dalle Regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia e da Nova Consorzio Nazionale per l’Innovazione sociale.

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