L’Auser incontra i giovani del CE. S. M. A. per discutere di “PATRIARCATO”. L’incontro che si è tenuto nel salone della parrocchia Regina Pacis e rientra nel percorso di costruzione di una rete tra le associazioni impegnate nel sociale che operano nel territorio.
L’incontro è stato preceduto da una sintetica presentazione della mission dell’Auser da parte del presidente rivolta ai giovani; l’Auser, infatti, sostiene l’invecchiamento attivo degli anziani e ne promuove la crescita e il ruolo considerando gli stessi una RISORSA generale della società. In seguito i giovani hanno espresso il loro punto di vista sul patriarcato attraverso la proiezione di un filmato.
A seguire il regista dell’Operetta musico -teatrale “L’Opira i pupi “, Angelo Strazzanti, ha introdotto lo spettacolo. In scena, il conflitto tra genitori e figli negli anni 60 – 70 in una famiglia patriarcale ancora fortemente presente nel nostro ambiente e dove era forte la discriminazione delle donne e la loro emarginazione. L’opera evidenzia, anche se in modo ironico, il percorso di emancipazione della donna e il passaggio epocale dalla famiglia patriarcale a quella nucleare.
Lo spettacolo messo in scena dai giovani del Cesma ha catturato il pubblico e grande è stata la loro performance, fornendo spunti per una riflessione generale sull’argomento. Sono intervenuti ed hanno dialogato con i giovani alcuni soci dell’Auser: il preside Luciano Vullo , il preside Carmelo Guastella, il prof. Liborio Mingoia, il dott. Cristoforo Cocchiara , l’ex presidente Auser, Giancarlo Picchioni. Tutti si sono complimentati con i giovani esprimendo ognuno il loro punto di vista.
In particolare, il preside Luciano Vullo si è compiaciuto con Don Angelo Strazzanti e con i giovani per aver messo in scena gioiosamente un argomento di alto profilo socioculturale. Ha interloquito con il personaggio protagonista che da Carmela-Carmelina, come la nonna, diventa Carmen del mondo nuovo. Un paradigma che deve fare riflettere per convincere gli anziani che la riproposizione del loro mondo e dei loro valori equivale all’esercizio della violenza.
E che, al contrario, è indispensabile collaborare per edificare un nuovo mondo che non può nascere senza la memoria. Così come avviene al cuore che impara a battere quando ancora il feto è nel seno materno e poi batte per esprimere un sentimento d’amore. Ha poi chiesto a Carmen se la sua prestazione bellissima fosse stata compensata con denaro. Carmen nega. “Benissimo – ha commentato il preside Luciano Vullo – le cose più belle si fanno per condividere gioia, senza alcun compenso tranne quello che arriva dallo scambio di uno sguardo e da un sorriso”. E dialogando con i giovani si è realizzato quello scambio intergenerazionale che tanto sta a cuore all’Auser. In conclusione il presidente ha ringraziato Don Angelo e la comunità per la calorosa accoglienza e per la stupenda esperienza vissuta in una speciale realtà comunitaria guidata da uno speciale pastore, vero testimone impegnato anche nella accoglienza e integrazione dei fratelli africani.
La serata si è conclusa con uno scambio di doni e con l’impegno a continuare questo rapporto di collaborazione, da testimoniare anche attraverso altre iniziative di aiuto concreto alle persone fragili, povere ed agli emarginati, che si potranno realizzare in futuro
Appuntamento fissato per domani, domenica 27 aprile a partire dalle 18, sulla spiaggia di fronte al locale “Gattopardo” sul lungomare Federico II di Svevia. Visit Gela organizza e promuove un pomeriggio dedicato alla creatività e alla socialità, che inizierà con un contest fotografico aperto a tutti volto a raccogliere sguardi e prospettive sulla città attraverso l’obiettivo dei partecipanti.
Dal novembre scorso, Visit Gela è attiva sui principali canali social – Instagram, TikTok e Facebook – con una strategia di comunicazione efficace e accessibile: video brevi e contenuti visivi che raccontano la città in modo diretto, valorizzandone angoli, storie e persone.
A guidare una community in continua crescita sono Antonio Cafà e Pietro Falcone, due giovani gelesi che, dopo anni di esperienze professionali e formative fuori città, hanno scelto di rientrare per investire tempo, idee e competenze nella propria terra.
Il fornitore di sovrambito Siciliacque ha comunicato che a causa di un guasto lungo la condotta San Leo ha dovuto interrompere la fornitura ai serbatoi di Caposoprano e Montelungo nel territorio del comune di Gela.
Per effetto di ciò Caltaqua nella giornata di domani, domenica 27 aprile ,non potrà garantire la programmata distribuzione idrica nelle zone qui di seguito indicate in dettaglio: Caposoprano alto e basso, San Giacomo alto e basso, Fondo Iozza, Scavone, Marchitello,Macchitella eManfria.
La distribuzione sarà invece regolare nelle zone Spinasanta alta e bassa.
Niscemi – Nell’ambito della 43° Sagra del carciofo si terrà domani alle 18.30 l’inaugurazione della mostra e la presentazione del libro dal titolo ‘Senza confini’ di Franca Schininà. Dopo i saluti del sindaco di Niscemi Massimiliano Conti, del Presidente del Consiglio comunale Angelo Chessari, dell’assessore alla cultura Marianna Avila, del direttore del Museo Civico Enzo Liardo. Gli interventi sono a cura di Lucia Di Paola Guzzardi past President dell’intervento Wheel. La presentazione sarà a cura di Salvatore Parlagreco in qualità di critico d’arte.
L’iniziativa è a cura dell’Inner Wheel di Ragusa Centro e Niscemi, della Fidapa, del Soroptimist e UniTre, dell’associazione Progetto Madagascar Odv. La mostra resterà aperta dal 28 aprile al 4 maggio.
Il volume è una partitura aperta su oltre 30 anni di lavoro e di viaggi compiuti da Franca Schininà. Dalla Sicilia all’Africa, dal Perù allo Yemen, dalla Cina al Brasile, dal Vietnam alla Patagonia, dal Giappone al Tibet, all’India, al Guatemala, alla Palestina: la sua ricerca percorre a tappe forzate la strada verso l’auto-consapevolezza, la raggiunge e spinge il traguardo più in avanti, in direzione dell’universale comune senso dell’uomo. Franca Schininà nasce a Caserta. Da sempre vive e lavora a Ragusa.
Fotografa dal 1980. Allieva del fotografo siciliano Peppino Leone, che la indirizza al bianco e nero percependone, già agli esordi, la capacità di sintesi fotografica, Franca Schininà si accosta alla fotografia animata dall’esigenza vitale di ritrovarsi ed esprimere sé stessa nella creazione di un’immagine. Il tratto comune a molte delle sue fotografie – l’attenzione istintiva all’uomo ed ai contesti, dualisticamente composti nella classicità del suo fotografare in B/N – la rende protagonista a più riprese di importanti iniziative sul tema dei diritti umani. Introduzione di renato Dall’Acqua. Le prefazioni dono a cura di Lanfranco Colombo e Pino Bertelli.