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Politica

Lavoro. Di Paola (M5S): Sgravi fiscali per aziende che assumono ex percettori del RDC

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Palermo – “Meloni li ha liquidati con un SMS, Schifani li ha illusi con un comunicato stampa, solo noi del Movimento 5 Stelle Sicilia non ci dimentichiamo di loro e presentiamo un emendamento in finanziaria regionale che riconosce sgravi fiscali alle aziende che assumono a tempo indeterminato gli ex percettori del reddito di cittadinanza, oggi occupabili. Auspico che il centrodestra non si volti dall’altra parte e lo voti”. 

E’ la proposta del vice presidente dell’ARS Nuccio Di Paola, coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle che, con un emendamento alla finanziaria regionale, in fase di discussione in Commissione Bilancio all’ARS, intende destinare somme dal bilancio regionale per incentivare le imprese ad assumere ex percettori del rdc. 

“Si tratta di padri e madri di famiglia – sottolinea Di Paola – che non hanno nessuna colpa e che dall’oggi al domani si sono ritrovate a non poter fare più la spesa: Parliamo di oltre 37 mila nuclei familiari siciliani che affronteranno il primo Natale senza alcun sostegno al reddito e che non devono essere abbandonati. Faremo di tutto affinché questo emendamento diventi realtà. Il Presidente Schifani e tutto il centrodestra non possono ignorare il loro grido di allarme. Nessuno merita di essere lasciato indietro e noi del M5S lo dimostriamo con i fatti”.

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Bocciati emendamenti dei parlamentari siciliani centrodestra su reintroduzione elezione diretta Province

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L’eterno gioco dell’oca sull’elezione diretta per le province in Sicilia. Oggi, infatti, la commissione Bilancio della Camera ha dichiarato inammissibili gli emendamenti dei parlamentari siciliani di centrodestra al decreto ‘Emergenze’ con cui si chiedeva la reintroduzione dell’elezione diretta per le province in Sicilia”.

Lo rivela il segretario regionale del Pd Sicilia e deputato alla Camera, Anthony Barbagallo, che sul punto aggiunge: “questo è un gioco sfiancante sulla pelle dei siciliani, una vera presa in giro. Il centrodestra continua a promettere l’elezione diretta ma poi lo stesso centrodestra a Roma, prima impugna il testo davanti la corte costituzionale e poi tramite la presidenza della commissione Bilancio alla Camera, dichiara inammissibili gli emendamenti. Nelle città metropolitane e nei liberi consorzi, infatti, a causa di questo balletto ridicolo, ogni giorno che passa si determina sempre di più una serie innumerevoli di disastri, sia dal punto di vista economico finanziario sia dal punto di vista gestionale. Ora basta, Schifani – conclude – ne prenda atto e indica immediatamente le elezioni di secondo grado”.

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Accordo di programma:solo 2 mln dei 21 disponibili assegnati, ammessi 2 progetti su 14

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Dal ‘me ne frego’ dell’imputata Santanchè al ‘me ne frego’ del Governo e del ministro Urso per la sorte delle aree di crisi industriali complesse, il passo è breve:esordisce così il senatore M5s Pietro Lorefice in una nota in cui riferisce della discussione di oggi in Senato di una sua interrogazione che chiedeva conto al Ministero delle imprese e del Made in Italy – che cambia nome ma a quanto pare non modus operandi – degli imperdonabili ritardi nella messa a terra delle risorse per aiutare le imprese dell’area di crisi di Gela, in Sicilia.

” Ebbene, sono emersi numeri agghiaccianti. Nella precedente tornata dell’Accordo di programma sono stati assegnati ed utilizzati solo poco più di 3 milioni di euro e soltanto per un’iniziativa imprenditoriale. Dopo la proroga dell’Accordo di programma, peraltro tardivamente intervenuta nel 2022- dice Lorefice- è stato mantenuto lo stanziamento residuale di 21,9 milioni di euro dal ministero delle imprese e dalla Regione Sicilia. Ebbene, come ci ha detto lo stesso Ministero di Urso a gennaio 2025 sono state ritenute ammissibili iniziative per solo 2 milioni di euro, assegnati a due iniziative sulle 14 arrivate al vaglio di Invitalia. Ora, mi pare chiaro che ci sia qualcosa che non va nei meccanismi di attuazione dell’Accordo di programma, la cui finalizzazione è in mano a Invitalia e ai suoi bandi. C’è un problema dentro Invitalia? Le procedure di Invitalia sono per caso troppo farraginose? Per caso disincentivano le aziende? Potremmo avere su questo una delucidazione da parte dell’Ad della società, Bernardo Mattarella? Perché il Ministero e Invitalia non risolvono prontamente una disfunzione che ormai ha assunto dimensioni ragguardevoli? Come è possibile che siano state messe a terra così poche risorse? Ci saremmo aspettati risposte a queste domande, non ‘notiziole’ inconcludenti, di rito, o i soliti ‘no’ travestiti da ‘si farà’ e la comunicazione dell’ovvio, cioè che è in corso il rinnovo dell’Accordo di programma. Inutile rinnovare formalmente un Accordo che poi non si è capaci di attuare nella sostanza”.

“Se neanche di fronte a 22 mesi consecutivi di calo della produzione industriale nazionale il Governo e Urso si danno una svegliata è perché evidentemente non vogliono svegliarsi. Lo dicano agli imprenditori, in particolare a quelli dei territori più fragili, che ogni mattina si svegliano all’alba e cercano disperatamente di reagire e darsi un futuro, combattendo contro il Paese dei comportamenti dilatori, delle parole date e mai mantenute, delle risposte burocratiche e di facciata”- conclude il senatore.

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Il sindaco placa i bollenti spiriti dei suoi alleati

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Lunga riunione di maggioranza oggi in municipio.L’ha convocata il sindaco Di Stefano che non ha gradito il cortocircuito di lunedì scorso in consiglio tra PD e Civici che si sono divisi sulle politiche sanitarie e per poco non ci scappava la crisi politica.

Di Stefano non vuole polemiche e liti soprattutto in questo periodo in cui è concentrato sull’obiettivo del bilancio stabilmente riequilibrato.

“Dopo il bilancio potremo parlare di tutto e tutti” – ha detto chiaramente auspicando una concertazione serrata tra alleati, concordando temi e interventi da trattare in aula e la linea da seguire.

Gran parte dell’incontro è stato dedicato alla line da seguire nella seduta monotematica di venerdì sulla sanità.

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