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Corso di primo soccorso per animali

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Caltanissetta – Domenica si è tenuto a Caltanissetta, presso l’hotel Ventura, il “Corso di formazione per il Primo Soccorso alla Fauna Selvatica e la gestione degli animali in difficoltà”, organizzato nell’ambito del Progetto SI.V.A.N.N. (Sistema di Vigilanza delle Aree Naturali Nissene) sostenuto da Fondazione CON IL SUD per la tutela della biodiversità.

L’evento ha riscosso un incredibile successo: sono stati oltre 150 i partecipanti (tra volontari, forze di polizia, veterinari privati, guardie venatorie e zoofile, responsabili di associazioni protezioniste, volontari di protezione civile, giovani studenti ecc.) provenienti da tutte le province siciliane (da Mazara del Vallo a Catania, da Palermo a Siracusa, da Enna a Licata).

Il corso è nato con lo scopo di far conoscere la normativa e le modalità di “primo soccorso” in caso di rinvenimento di un piccolo animale selvatico in difficoltà, per proteggerlo da situazioni di pericolo senza causare incidenti o morte dell’animale o rischi per l’incolumità dei soccorritori: grazie a qualificati ed esperti docenti, sono stati affrontati gli aspetti legali della detenzione di fauna selvatica e le corrette modalità di recupero della stessa; le nozioni basilari nel trattamento e gestione in sicurezza degli animali selvatici e le corrette pratiche di detenzione, trattamento e trasporto di tali animali in attesa del loro conferimento presso un Centro recupero autorizzato; cenni di biologia ed identificazione delle specie più comuni, sul benessere animale e di etologia dei selvatici.

Le lezioni sono state tenute dal dott. Andrea Cortese (medico veterinario libero professionista, specialista in tecnologia e patologia delle specie avicole, del coniglio e della selvaggina, esperto in medicina degli animali non convenzionali); dalla dott.ssa Giuliana Pulvirenti (naturalista esperta nel soccorso di Rondoni, responsabile del progetto “APUS &Co TRACKER”, sviluppato nell’ambito del corso di Laurea magistrale in Scienze della Natura presso l’Università di Palermo); dal dott. Manuel Andrea Zafarana (biologo conservazionista, specializzato in ornitologia e tutela della fauna mediterranea, lavora presso il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali (BIOMLG) dell’Università di Catania) e dall’avv. Salvatore Antonino Patrì (responsabile dell’Ufficio legale di WWF Sicilia Centrale – OdV, legale di WWF Italia Ets, esperto in diritto ambientale e venatorio).

Le lezioni sono state precedute dagli indirizzi di saluto dell’ing. Salvatore Bonsangue, Dirigente dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Caltanissetta, e dall’avv. Angelo Collura, collaboratore dell’on. Michela Vittoria Brambilla e responsabile dei rapporti con gli enti del Terzo Settore.

Siamo estremamente soddisfatti per il successo di questa iniziativa – dichiara Ennio Bonfanti, responsabile del Progetto SI.V.A.N.N. – che conferma l’importanza di iniziative che promuovono la conoscenza degli animali selvatici e la loro tutela, viste le molteplici e sempre più pericolose minacce che in Sicilia colpiscono il patrimonio faunistico. Per questo, già nei prossimi mesi, organizzeremo altri similari iniziative di formazione su analoghe tematiche

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Attualità

“Comuni Ricicloni”: dimezzata in sette anni la produzione di rifiuti indifferenziati

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Una Sicilia sempre più “Riciclona”, che di anno in anno grazie all’impegno delle tante amministrazioni comunali e di milioni di cittadini siciliani sta avviando un concreto cambiamento nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Lo dimostra il numero delle realtà che, a fine 2023, hanno superato il 65% di raccolta differenziata: sono ben 303, cioè quasi l’80% dei comuni siciliani.

Cresce, inoltre, di anno in anno il numero dei Comuni Rifiuti Free, passati dai 33 del 2020 ai 98 del 2023, caratterizzati da una produzione di rifiuti indifferenziati inferiore ai 75 kg pro capite. Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Dossier Comuni Ricicloni Sicilia 2024, presentato oggi a Palermo ai Cantieri Culturali alla Zisa, presso lo Spazio Mediterraneo, nell’ambito della sesta edizione di Sicilia Munnizza Free, la campagna di Legambiente per liberare la Sicilia dai rifiuti e avviarla verso l’economia circolare.

Nella classifica dei Comuni Ricicloni stilata da Legambiente Sicilia svettano quest’anno Santa Cristina di Gela, Comune Rifiuti Free assoluto con 16,6 kg RI/ab e il 90,5%, e Mirto, che con il 93,8% si conferma il Comune con la migliore percentuale di raccolta differenziata. Cresce complessivamente la raccolta differenziata nella regione, che si attesta sopra il 55% (55,7% Dati Dipartimento Regionale Rifiuti – 55,20% Dati Ispra), e diminuisce la produzione di rifiuti indifferenziati: poco meno di 950 mila tonnellate nel 2023, con un decremento del 47% rispetto al 2017.

In questa edizione del dossier, il focus è dedicato in particolare ai Comuni siciliani che producono meno rifiuti indifferenziati e che riescono, pertanto, a sfuggire alla crisi delle discariche e a contenere i costi nella tariffa a carico dei cittadini.

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Differenziata: Butera tocca l’81%

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Butera – Butera si è distinta fra i Comuni Ricicloni di Legambiente e si è classificata fra i comuni più virtuosi con una percentuale di raccolta differenziata dell’81%.

Alla cerimonia di premiazione che si è svolta a Palermo, alla presenza dei sindaci, ha presenziato il vicesindaco del Comune Tiziana Carbone.

“Una soddisfazione per l’amministrazione- dicono il sindaco Giovanni Zuccalà ed il vicesindaco Carbone – constatare che il messaggio diffuso negli ultimi anni sul rispetto dell’ambiente attraverso la differenziazione dei rifiuti è stato recepito dai nostri concittadini”.

Le classifiche di Comuni Ricicloni comprendono i Comuni che hanno partecipato al concorso e che risultano avere, oltre ad una percentuale di raccolta differenziata (RD) uguale o superiore al 65%, una produzione pro capite di rifiuto indifferenziato (data dalla somma del secco residuo e dalle quote non recuperate dei rifiuti ingombranti e dello spazzamento stradale ) inferiore o uguale ai 75 Kg/anno/abitante. Le graduatorie sono stilate in base alla più bassa produzione di rifiuto indifferenziato.

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La strada antistante il Museo della Nave, come una trazzera…

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Le strade del centro storico della zona archeologica ridotte a trazzera. Eppure queste strade si trovano nei pressi del Museo della Nave che nel futuro dovrebbe portare migliaia di visitatori, in particolare la via Giovanni Prati si trova esattamente di fronte uno dei cancelli di accesso al Parco che attornia la sede del Museo. Eccola nella foto:

Eppure da anni o decenni, sindaci e deputati hanno passeggiato in quella zona come anche in tante altre zone disastrate di Gela, ma non si muove nulla. Del resto sembra che la passeggiata o il presenzialismo sia diventato il lif motiv della politica, da qualche tempo…

Oggi il Comitato di quartiere Ospizio Marino ha sottolineato l’esigenza del ripristino del manto stradale disastrato in quella zona: tre anni fa è stato posto all’attenzione dell’amministrazione comunale ma nulla si è mosso per la risoluzione del problema.

A distanza di tre anni, il Comitato di quartiere reitera la richiesta con una nota ufficiale inviata tramite Pec al Sindaco del Comune di Gela Terenziano Di Stefano, all’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Di Dio, al dirigente dei lavori pubblici Antonino arch. Collura per segnalare il problema già sottolineato circa tre anni fa senza successo.

Le vie Caltanissetta, Timoleone, Luigi Pirandello, Duca degli Abruzzi, Via G. Prati, Zara e Nino Bixio versano in condizioni pietose sono ridotte a “trazzere” e possono creare pericoli sia alla circolazione stradale che ai pedoni perciò necessitano di essere bitumate.

“Si consideri che siamo vicino al Museo della Nave – dice il Segretario Salvatore Murella e Emanuele Sacco – che prima o poi porterà migliaia di visitatori e sarebbe buono accoglierli in un ambiente adeguato. Chiediamo di intervenire con prontezza per ripristinare le condizioni”.

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