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Politica

Lotta alla violenza di genere, dall’Ars un ventaglio di proposte

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Palermo – Dotare i centri antiviolenza e i  consultori di maggiori risorse economiche e professionali, realizzare la cabina di regia tra tutti gli operatori del settore prevista dalla legge regionale 14 del 2020 ma mai attivata, rendere maggiormente operativi il forum permanente  e l’osservatorio regionale sulla violenza di genere e, soprattutto, agire a livello culturale, puntando oltre all’educazione all’affettività anche all’educazione al rispetto di sé e degli altri per sconfiggere la cultura del patriarcato.

E ancora, a livello nazionale, intervenire in sede di conferenza Stato Regioni  per garantire maggiore operatività ai centri antiviolenza che attualmente agiscono solo a livello emergenziale

Sono queste alcune delle proposte operative venute fuori oggi all’Ars dall’incontro-studio “Facciamo quadrato sulla violenza di genere”, che ha messo attorno ad un tavolo politici, associazioni che operano nel sociale , avvocati, psicologi, rappresentanti delle forze dell’ordine.

All’incontro organizzato dalla commissione biblioteca dell’Ars sono intervenuti tra gli altri il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, le deputate della commissione Biblioteca Roberta Schillaci (presidente), Marianna Caronia e Valentina Chinnici, il vice questore di Palermo, Maria Rosaria Maida, l’avvocato Monica Genovese e la dottoressa Marilla Cancila dell’Asp di Palermo.

“Sono molto soddisfatta – ha detto  Roberta Schillaci – dell’esito di questo incontro che avrà sicuramente un seguito in futuro. Cecheremo di concretizzare le tantissime e interessanti indicazioni venute dal tavolo. I numeri ci dicono che il fenomeno della violenza sulle donne è veramente tragico e in Sicilia la situazione è tutt’altro che incoraggiante come dimostra il numero delle denunce per maltrattamenti e stalking che nella nostra isola ha superato quota 1550 nel solo 2023”.

“Tanto – conclude Schillaci – è stato fatto sul piano normativo, ora bisogna agire sul fronte culturale. Il fenomeno ha bisogno di un approccio sinergico integrato che vada a demolire la cultura del patriarcato, potenziando l’educazione all’affettività  ed emotività dei ragazzini  e delle ragazzine sin dalla scuola elementare, abituandoli ad accettare il peso dei no e  di eventuali fallimenti

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Flash news

Schifani parla dei rifiuti in Commissione Ecomafie e il sen.Lorefice dice che l’isola imploderà

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Partiamo da un antefatto da non sottovalutare: il Presidente Schifani ha rifiutato più volte l’invito a comparire in Commissione Ecomafie, ostacolandone i lavori, a causa di ‘singolari’ impossibilità oggettive che, però, sembravano sparire selettivamente quando si trattava di presenziare ad altri eventi anche in giro per l’Italia quali Assisi, Roma, etc.. Oggi, finalmente, ha concesso l’onore di una sua interazione con noi, ma solo da remoto.

Mi sembra chiaro che, di fronte a una Sicilia devastata dai crimini ambientali, Schifani non ritenga prioritario o necessario un confronto reale con le Istituzioni competenti. La sua assenza fisica non è solo indice di un evidente e irrispettoso menefreghismo istituzionale, ma solleva dubbi sul suo reale interesse e impegno nei confronti di una questione così delicata e dolorosa per i siciliani e non solo.

Nel corso di questa ‘concessione’, Schifani non si è fatto sfuggire l’occasione di un panegirico a Invitalia, esaltandola come fosse l’ente salvifico della Sicilia. Eppure, neanche una settimana fa chiedevo al Mimit se non fosse proprio Invitalia la causa della stasi delle aree di crisi industriale complesse, una situazione che notoriamente ormai lascia senza parole. La verità è che, senza un’adeguata e sinceramente interessata governance, senza enti di controllo realmente operativi, e senza una reale collaborazione tra Schifani le istituzioni competenti, la Regione Sicilia non si rialzerà. In tutto questo fumo, letteralmente, una sola cosa è chiara: l’emergenza rifiuti verrà gestita da Schifani con gli inceneritori che nella più ottimistica previsione avremo tra 4, 5 anni. E nel frattempo? La Sicilia aspetta e implode”.

Lo ha affermato Pietro Lorefice, Senatore M5S, Segretario di Presidenza del Senato e capogruppo M5S in Commissione bicamerale Ecomafie.

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“Per l’Utin una ‘battaglia’”: l’on. Burtone ed il Pd tracciano la linea sulla sanità: “Accelerare sul progetto del nuovo ospedale”

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L’attivazione dell’Utin, la definizione del progetto del nuovo ospedale, la “battaglia” per evitare la «sperequazione» di servizi tra nord e sud della provincia da parte di Asp, come ad esempio in merito alla mancata realizzazione dell’emodinamica al “Vittorio Emanuele”. In vista del consiglio comunale monotematico di lunedì prossimo sulla situazione sanitaria locale, il Pd gelese fa quadrato intorno al problema insieme all’on. Giovanni Burtone, esponente Dem e membro della commissione sanità dell’Ars, presente questa mattina a Palazzo di Città.

Burtone ha incontrato i vertici dell’amministrazione, c’erano il sindaco Terenziano Di Stefano ed il vicesindaco Viviana Altamore, ma anche tutti i rappresentati del Pd locale: dal commissario cittadino Giuseppe Arancio ai membri della struttura commissariale Franco Di Dio e Giovanni Ferro, dagli assessori Giuseppe Fava e Peppe Di Cristina fino ai consiglieri Gaetano Orlando, Maria Grazia Fasciana, Lorena Alabiso, Giovanni Moscato.

«Abbiamo iniziato la nostra battaglia con la vicenda dell’Utin – ha detto l’on. Burtone -, indispensabile dove ci sono reparti di ostetricia e ginecologia e sale parto. Ma bisogna anche accelerare sulla progettazione del nuovo ospedale», i cui fondi Fsc (130 milioni) esistono già ma manca il progetto.

Di Stefano ha invece sottolineato la necessità di un tavolo di raccordo tra Regione e Eni per la definizione della cessione dei terreni per il nuovo ospedale nell’area di Ponte Olivo, istanza presentata proprio al parlamentare Ars. Lunedì i consiglieri Pd consegneranno al management di Asp una relazione dettagliata di svariate pagine in cui sono elencati i vari disservizi sanitari che insistono sul territorio. 

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Sud chiama Nord apre il confronto con tutte le forze politiche

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Palermo – Sabato 8 febbraio, al San Paolo Palace di Palermo, prenderà ufficialmente il via l’Assemblea Costituente de “La Sicilia che vorrei”.

L’evento rappresenta il primo passo di un nuovo corso di Sud chiama Nord.

L’incontro si aprirà alle 10.00 con l’intervento del coordinatore regionale Danilo Lo Giudice, seguito dai deputati di Sud chiama Nord, Giuseppe Lombardo, Matteo Sciotto e Francesco Gallo, e dalla Presidente del partito Laura Castelli. Interverrà Infine Federico Basile sindaco di Messina in rappresentanza di tutti gli amministratori municipali di Sud chiama Nord.

Un confronto con tutte le forze politiche e dei gruppi parlamentari con la partecipazione dei rappresentanti di tutti i  partiti presenti all’ARS:

Michele Catanzaro (Capogruppo PD)

Nuccio Di Paola (Capogruppo M5S)

Marcello Caruso (Segretario regionale FI)

Nino Germanà (Segretario regionale Lega)

Stefano Cirillo (Segretario regionale DC)

Marianna Caronia (Deputata Noi Moderati)

Giorgio Assenza (Capogruppo Fratelli d’Italia)

Pietro Rao (Sindaco di Partinico per i Popolari e Autonomisti

Gianfranco Miccichè (Capogruppo Gruppo Misto)

A chiudere l’Assemblea Costituente sarà Cateno De Luca, con un intervento in cui chiarirà le linee guida del nuovo percorso di Sud chiama Nord e cosa vorrà fare da grande.

L’8 febbraio non sarà solo un incontro politico, ma il momento in cui prenderà forma un progetto più ampio e ambizioso che andrà oltre gli attuali schieramenti politici

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