Il porto Rifugio è dei gelesi e nessuno può permettersi di fare propaganda sul tema, soprattutto poi se la stessa è frutto di bugie e mira solo all’autoreferenzialità.
Il sindaco ancora una volta decide di abdicare al suo ruolo di sindaco e piuttosto che difendere gli interessi dei gelesi e pretendere risposte concrete dalla protezione civile della Regione Siciliana, durante un incontro tecnico tenutosi ieri mattina, su un iter che invece che volgere alla fine sembra allontanarsi sempre più dal traguardo, si pone in contrasto con i consiglieri comunali, che hanno chiesto spiegazioni sul tempo infruttuosamente trascorso e cede all’autocelebrazione, facendo pure parecchia confusione tra i diversi progetti che riguardano il porto rifugio. In realtà il sindaco prima di accusare noi consiglieri, che abbiamo solo rivendicato un diritto per tutta la città, dovrebbe studiare maggiormente e farsi accompagnare dal gruppo di lavoro che dal 2015 segue l’iter del progetto di ri-funzionalizzazione del porto rifugio, piuttosto che tenere il gruppo all’oscuro dei suoi incontri. Dal 2019 infatti, quando fu ricostituito il gruppo attraverso una nuova delibera di consiglio comunale, il sindaco non lo ha mai coinvolto, ritenendolo forse inutile o un condizionamento alle sue scelte. Invece, gli avremmo potuto spiegare meglio tutto l’iter procedurale e le vicissitudini che hanno bloccato e continuano a bloccare l’iter per l’escavo e la realizzazione del pennello intercettatore; gli avremmo potuto ricordare che la sua visita, per cui si è recato al Provveditorato per i lavori pubblici di Sicilia e Calabria, definendola come un suo merito (ndr. In riferimento all’autocelebrazione), è stata solo uno dei piccoli passi fatti da tutti noi per raggiungere il traguardo finale. Il sindaco forse ha dimenticato l’impegno e l’attenzione dei nostri riferimenti al governo, come il senatore Pietro Lorefice che ha seguito da vicino tutti i passaggi e le diverse interlocuzioni, incontrando il dott. Ievolella per il parere sul progetto della protezione civile, quando lui (il sindaco) si era insediato da appena qualche mese, o il deputato Giuseppe Arancio che ha incontrato il dott. Ievolella quando ancora il sindaco aveva solo interlocuzioni telefoniche con lui, così come quando abbiamo portato a Gela il provveditore per un incontro col sindaco, il vice ministro Cancilleri e la deputazione del M5S alla capitaneria di porto. Siamo fortemente dispiaciute che il sindaco oggi abbia rinnegato la disponibilità che il governo, attraverso i rappresentati locali, gli ha sempre offerto al di là dei posizionamenti politici, considerando soprattutto che nessuno di noi, al tavolo tecnico di ieri, lo ha attaccato o ritenuto responsabile dei ritardi biblici che hanno caratterizzato questa vicenda, anzi abbiamo sempre pensato che si dovesse lavorare in sinergia per raggiungere gli obiettivi per la città.
Per noi, Ascia e Farruggia, è fondamentale promuovere e sostenere le attività imprenditoriali esistenti nel settore della nautica da diporto e incentivare le attività considerate strategiche per la città nel settore turistico, ricettivo, commerciale e diportistico nonché i servizi ad essi connessi.
Riteniamo utile definire una comunione di intenti tra Enti Istituzionali e imprenditoria locale. In tal senso Sicindustria Caltanissetta è disponibile a finanziare lo studio di fattibilità tecnico economico del progetto e condividerlo con l’Amministrazione Comunale e con le Associazioni e gli Operatori diportistici. Sarà poi onere dell’Amministrazione attivarsi per l’ottenimento dei permessi necessari alla realizzazione dell’opera e per l’intercettazione di fondi europei, nazionali, regionali utili a coadiuvarne la creazione.
Chiediamo al sindaco di essere messi a conoscenza di tutto ciò che riguardi il porto rifugio e che si faccia luce sui ritardi da parte della Regione Siciliana, nonché sulla incompetenza mostrata negli anni e se tale non è, di certo si deve parlare di una precisa volontà politica tesa a fare in modo che a Gela non ci sia un porto.
Non si può pensare di farla sempre franca dichiarando che la colpa è imputabile a tutti i soggetti coinvolti perché equivale a dire che la responsabilità non è di nessuno. Siamo pronti ad un confronto per dare dignità alla nostra città che fino a prova contraria è una splendida città di mare e per questo merita un porto.
I consiglieri comunali:
Virginia Farruggia
Alessandra Ascia