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Sindacale

S O S economia: l’estate 2023 sembra non finire più

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In Sicilia le temperature continuano a mantenersi alte, facendo registrare record anomali. Tutto ciò, oltre a generare pericolose calamità ambientali, sta provocando una crisi senza precedenti al settore della moda, intrappolata da un cambio stagione che non è avvenuto. Questo autunno continua a fare registrare temperature record e i capi invernali rimangono invenduti nei negozi.

La Federazione Moda Italia di Confcommercio lancia il segnale di allarme e denuncia lo stato di sofferenza dei commercianti, vittime incolpevoli del clima impazzito. Le attività commerciali legate alla moda (abbigliamento, calzature e accessori) stanno subendo un crollo delle vendite che sfiora il 50% rispetto all’anno precedente.

A sottolineare lo stato di profonda crisi attraversata dal settore abbigliamento è il Direttore di Confcommercio Caltanissetta Enna Gianluca Speranza: «Dopo il Covid, il caro bollette e il conflitto in Ucraina ci mancava solo il clima ad aggravare le condizioni economiche già disagiate del nostro territorio – dichiara Gianluca Speranza – Con queste temperature estive si disincentiva l’acquisto dei capi invernali e le attività commerciali della moda fanno registrare una flessione nelle vendite senza precedenti.

I magazzini dei negozi sono pieni di articoli invernali che rimangono invenduti nonostante siano già stati pagati al momento del rifornimento». «Bisogna trovare soluzioni rapide ed efficaci – sostiene il Direttore di Confcommercio Caltanissetta Enna – che possano aiutare il settore moda a superare una crisi climatica senza precedenti. E la soluzione non può essere quella di posporre le date dei saldi di fine stagione, ma deve essere valutata la possibilità di ricorrere a fondi speciali di indennizzo per calamità naturale, specifici per la categoria.

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Sindacale

Rizza (Flc Cgil Sicilia): allarmante calo degli studenti e taglio dei docenti

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Palermo – “Il calo demografico e il dimensionamento scolastico imposti dal governo stanno impoverendo la scuola pubblica siciliana. La perdita di quasi 8.500 studenti nel prossimo anno scolastico è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare”.

A lanciare l’allarme è Adriano Rizza, segretario generale della Flc Cgil Sicilia, commentando i dati che evidenziano un’ulteriore riduzione della popolazione scolastica nell’Isola.Per l’anno scolastico 2025/2026 la Sicilia perderà 8.496 alunni, passando da 659.007 a 650.511 studenti. Una diminuzione che avrà effetti diretti sull’organico del personale scolastico: saranno 603 i posti di docenti tagliati, su un totale attuale di 58.300.“Questo è l’effetto combinato – spiega Rizza – del calo delle nascite e delle scelte miopi del governo nazionale, che ha avviato un processo di dimensionamento scolastico che penalizza le scuole del Mezzogiorno e, in particolare, la nostra regione.

Una logica puramente numerica che ignora le reali esigenze dei territori, soprattutto di quelli più fragili e a rischio spopolamento”.Secondo la Flc Cgil Sicilia, il taglio degli organici non solo comporta una diminuzione dei posti di lavoro per docenti e personale ATA, ma incide negativamente sulla qualità della didattica e sulle condizioni di lavoro nelle scuole.“Serve un cambio di rotta – sottolinea Rizza – con scelte politiche intelligenti e coraggiose. Occorre ridurre il numero di alunni per classe, per garantire una scuola inclusiva e di qualità, e investire concretamente nei territori interni e montani, contrastando lo spopolamento e sostenendo la presenza di presìdi scolastici diffusi e accessibili”.

“Non possiamo accettare – conclude il segretario – che a pagare il prezzo della crisi demografica e delle politiche sbagliate siano le nostre scuole, i nostri lavoratori e, soprattutto, i nostri studenti”.

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Sindacale

L’Ugl sostiene la protesta dei lavoratori di Riva e Mariani”

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La massima salvaguardia dei posti di lavoro”. La segreteria provinciale dell’Ugl chimici, con il segretario Eugenio Cavallaro, sostiene l’iniziativa dei dipendenti di “Riva e Mariani”, da ieri in protesta davanti ai tornelli della bioraffineria di contrada Piana del Signore.

“Non accettiamo iniziative unilaterali da parte dell’azienda – aggiunge Cavallaro – abbiamo contestato anche i trasferimenti di dirigenti sindacali, che violano le norme dello statuto dei lavoratori”. L’Ugl è al tavolo della trattativa, insieme alle altre sigle sindacali che rappresentano i dipendenti dell’azienda, al centro di un processo di cambio di appalto. I vertici della società, che per anni ha operato nel sito locale, hanno comunicato trasferimenti in altre sedi italiane.

“Auspichiamo – conclude Cavallaro – che la riunione si concluda con una soluzione a garanzia dell’occupazione e dei diritti dei dipendenti”.

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Segreteria Filcams Cgil soddisfatta dopo il cambio appalto di vigilanza privata in Eni

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Concluso il cambio appalto regionale per quanto riguarda la vigilanza privata e servizi fiduciari nei siti ENI in Sicilia. Tutti gli aventi diritti, ovvero 123 GPG (Guardie Particolari Giurate) e 15 addetti ai servizi fiduciari sono transitati dall’istituto di vigilanza privata ANCR a COSMOPOL le guardie giurate e a SICURPOL gli addetti ai servizi fiduciari.

“Per la maggior parte sono stati confermati e mantenuti tutti i livelli occupazionali e i diritti economici contrattuali, abbiamo chiesto ed ottenuto l’assunzione per un periodo di 6 mesi dei lavoratori con contratto a tempo determinato con scadenza contrattuale al 31 Marzo 2025, e l’impegno di garantire il futuro lavorativo attraverso una stabilizzazione degli stessi.
Siamo fiduciosi che questo possa essere un inizio di un percorso condiviso per far crescere l’occupazione nel nostro territorio e dare serenità alle famiglie delle maestranze tutte, su Caltanissetta e nello specifico a Gela, dove ricade il maggior numero di addetti, oltre 100 unità.La Segreteria provinciale della Filcams CGIL Caltanissetta, congiuntamente ai rappresentanti sindacali esprime soddisfazione per la tenuta occupazionale” – ha dichiarato Nuccio Corallo Segetario Generale FILCAMS CGIL Caltanissetta

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