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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

“Questa sera esco con un gatto”

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Ospitiamo nella nostra rubrica il sociologo, giornalista, Paolo Mario Buttiglieri.

“San Francesco d’Assisi, tra le altre cose, è passato alla storia per il rapporto che aveva con gli animali. Contrariamente alle abitudini dei suoi contemporanei comprava gli uccelli per liberarli dalla gabbia.

Con gli animali aveva lo stesso rapporto dolce che aveva con esseri umani o cose. Oggi San Francesco, qualora si ritrovasse a dover rinascere, susciterebbe ancora scandalo e di sicuro non andrebbe a genio alle associazioni animaliste e a tutte quelle persone che la sera portano il cane a fare due passi per strada o che coccolano il gatto sul divano della sala da pranzo.

La società odierna sembra più rispettosa degli animali solo in apparenza. Sempre più gente diventa vegetariana, aumentano produzione, allevamento e vendita di animali domestici, ci sono persone che ideologicamente o politicamente si qualificano come animalisti con lo stesso spirito con cui una volta ci si qualificava come umanisti.

Con cani e gatti si sta meglio che con animali della stessa razza umana. Chi soffre di solitudine preferisce comprarsi un gatto piuttosto che fare amicizia con un essere umano. Le uniche sorprese che riserva il gatto sono la localizzazione dei suoi escrementi, che non sempre vengono depositati nell’apposita cassetta con ghiaia, ma che si possono ritrovare sul divano o sul letto o più semplicemente per terra.

Al gatto a volte viene anche voglia, senza invito o preavviso, di fare un salto sulla tavola imbandita per farsi una scorpacciata degli alimenti “umani”.

La compagnia del gatto è tutta particolare e soprattutto poco ingombrante. Il gatto è sempre morbido e si lascia accarezzare e vi si strofina addosso. Per una donna è una fonte di intimità notevole, molto diversa dall’intimità ansiogena del maschio umano, invadente, possessiva e inevitabilmente preliminare all’ attività sessuale.

Con l’animale la donna riesce a vivere un rapporto intimo molto rilassato improntato al gioco e alle carezze e in ogni caso informale e quindi gratificante.

Il rapporto con l’animale domestico è rilassante, non è problematico, non è fonte di stress e tensione. L’animale non parla, non contesta, non recrimina, non fa menate, non rompe le scatole e soprattutto è sempre pronto a ricevere e a dare affetto.

Non fa scenate di gelosia, di sesso non se ne parla, insomma è quasi il partner ideale. Per chi è logorroico poi non c’è ascoltatore migliore di un cane o di un gatto, sempre pronto a mostrarsi docile in cambio del pasto quotidiano assicurato.

Alla base dell’attuale boom dell’animale domestico c’è la difficoltà sempre maggiore da parte delle persone di sviluppare relazioni intime con le altre persone. Questa difficoltà sono legate al sistema di vita e di lavoro che non favorisce l’interazione sociale informale, all’incremento del rapporto passivo con macchine di produzione o di ricreazione e infine allo stress che accumulano le menti indebolite della gente.

L’animale domestico da questo rapporto surrogante non ne esce però del tutto incolume. Lo stress, le nevrosi, le paranoie del suo padrone sconvolgono la semplicità del suo equilibrio mentale. Da qui la nascita della figura dello Psicoveterinario, che si va ad affiancare allo Psicologo che tiene in cura il proprietario dell’animale.

Sempre più gente preferisce il possesso-amicizia di animali all’amicizia senza possesso di altre persone. Gli uomini, non intesi nel senso di maschi, hanno una psicologia più complicata di quella animale, non sono sempre disponibili e remissivi e soprattutto quando vogliamo troncare una relazione con loro ci sono grosse resistenze.

Insomma gli esseri umani non sono oggetti completamente manipolabili come gli animali. Rispettare gli animali non significa addomesticarli e usarli come surrogato dell’amicizia umana, significa rispettare il loro e nostro ambiente naturale in modo che per nutrirsi non abbiano bisogno di cibo in scatola. Così, paradossalmente, mentre il Partito Radicale metteva la banda nera al proprio simbolo in segno di lutto per i milioni di morti per fame ogni anno nel terzo mondo, milioni di persone senza battere ciglio spendevano oltre mezzo milione di lire all’anno per nutrire il proprio gatto con i bocconcini di fegato in scatola.

Una volta gli animali interessavano all’uomo solo come nutrimento o per qualche sadico gioco, oggi come riempitivo della solitudine e per alleviare lo stress.

E’ ora di riscoprire la dolcezza degli esseri umani, di superare la diffidenza, di accettare di rapportarsi con esseri simili senza tentare di prevaricarli e lasciare che gli animali vivano tra di loro le loro storie in santa pace.

Mentre è facile entrare in un negozio per comprarsi un cagnolino e poi portarselo a casa per giocarci insieme in modo rilassante, non è cosi facile superare le barriere formali della diffidenza e della paura che ci separano da chi si trova di fianco a noi sull’autobus o nella scrivania accanto.

Naturalmente dietro a queste barriere formali a volte si nasconde qualcuno che di rapporti rilassati e dolci non ne vuol sapere. In questi casi non conviene insistere, anche perché il mondo è grande e con tanta gente in cerca di dolcezza”.

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“La burocrazia impedisce ai siciliani di trovare farmaci, anche salvavita”

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Palermo – “Esattamente un anno fa ovvero il 10 aprile 2024, avevo depositato un’interrogazione al governo Schifani e ottenuto su mio sollecito, una audizione all’ARS per capire come la Regione intendesse risolvere i continui ritardi della Centrale Unica di Committenza nella gestione delle gare per rendere disponibili i farmaci ai pazienti siciliani. Oggi la situazione è la stessa. In Sicilia sono indisponibili anche alcuni farmaci oncologici. Indecente che i nostri concittadini non possano curarsi perché la burocrazia regionale è lenta. Ho depositato una nuova interrogazione all’Assessore Alessandro Dagnino e all’assessore alla Salute Daniela Faraoni. La CUC và implementata”. 

Lo denuncia il vice presidente dell’ARS e Coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola.

“Nonostante la disponibilità di nuove terapie – spiega Di Paola – ed il puntuale aggiornamento dell’Assessorato alla Salute, del prontuario Regionale, la CUC fatica a rispettare le tempistiche richieste per l’approvvigionamento e la distribuzione, agendo con estrapolazioni discrezionali di farmaci, azioni che alla pubblica amministrative comportano un dispendio economico anche perché nel frattempo possono giungere sul mercato farmaci meno costosi”. 

Il vicepresidente dell’ARS sollecita quindi un’azione immediata per accelerare i processi di approvvigionamento e per attuare le riforme necessarie all’interno della CUC per migliorarne l’efficienza e garantire che tutti i pazienti abbiano accesso a trattamenti innovativi senza inutili ritardi, così come avviene nel resto d’Italia.

“E’ evidente – conclude Di Paola – che la CUC andrebbe implementata di nuove

energie professionali perché, allo stato attuale non è nelle condizioni di poter svolgere il suo compito in tempi certi e cadenzati. La salute dei siciliani non può soccombere alla burocrazia regionale. Anche per questa ragione ho depositato una nuova interrogazione al governo Schifani

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Il Sindaco di Gela interviene sul problema del randagismo

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Il Sindaco di Gela interviene sul problema del randagismo, divenuto una piaga per il territorio.

“Desidero esprimere pieno sostegno all’iniziativa del Consigliere Comunale e volontario animalista di Caltanissetta, Armando Alessandro Turturici, che con coraggio e senso di responsabilità ha denunciato l’insostenibile situazione del randagismo nella città capoluogo.

Il fenomeno non riguarda solo Caltanissetta, ma coinvolge tutto il territorio provinciale, comprese realtà come Gela, dove ogni giorno cittadini e volontari affrontano con difficoltà un’emergenza strutturale, spesso aggravata dalla carenza di interventi tempestivi, dalla mancanza di risorse e da una programmazione discontinua dei servizi veterinari.

Episodi drammatici come quello del cane “Boss”, seviziato brutalmente, non possono lasciarci indifferenti. Sono il segnale di un malessere sociale e istituzionale a cui dobbiamo reagire con fermezza e responsabilità.Chiedo pertanto con forza:

Il potenziamento immediato dei servizi di sterilizzazione su tutto il territorio provinciale, senza interruzioni o ritardi.

L’avvio di una campagna straordinaria di sterilizzazioni e microchippature, in collaborazione con i Comuni, le ASP, le associazioni animaliste e i cittadini.

Un tavolo provinciale permanente sul randagismo, sotto il coordinamento della Prefettura, che coinvolga tutti gli enti interessati per definire azioni concrete, condivise e misurabili.La questione del randagismo è una responsabilità collettiva. Non può essere lasciata sulle spalle di pochi, né affrontata con soluzioni tampone.

È un problema che riguarda il decoro urbano, la sicurezza pubblica, la salute e soprattutto il rispetto per la vita animale.Come Sindaco e come candidato alla guida della Provincia, mi impegno a mettere anche questo tema tra le priorità del mio programma e ad avviare una nuova stagione di interventi strutturati, continui e condivisi”.

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Gran Sicilia chiede chiarezza

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Riceviamo e pubblichiamo una nota del gruppo Gran Sicilia a firma del segretario politico Paolo Scicolone

“Da qualche settimana, noi del movimento Gran Sicilia, ci troviamo a rispondere a richieste di chiarimenti sulle nostre posizioni politiche. Esattamente da quando è stato presentato la nuova formazione politica Grande Sicilia. Riteniamo irregolare il marchio scelto dai 3 residui della vecchia politica che ha affossato la Sicilia. È evidente che prima di depositare il nome né i suddetti, né chi ha ricevuto la pratica negli uffici preposti, ha fatto le opportune verifiche. Ricordiamo bene quanti problemi e cavilli ci furono da superare per noi quando depositano il simbolo.Ma loro sono loro. Passano dritto senza ostacoli. Qualche cavalier servente negli uffici lo trovano sempre.Valuteremo le azioni a tutela del nostro nome e della nostra identità politica, costruita lontano dai grandi salotti. Ci siamo costruiti quello che abbiamo nelle strade, nei quartieri, nelle periferie, nelle scuole, e attraverso una lunga e continua opera di informazione su battaglie territoriali e nazionali. E ci teniamola difenderlo da ogni possibile equivoco. Così come ci teniamo a marcare bene le distanze dai nemici della Sicilia.”

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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