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Incardona: i consiglieri che non hanno votato il Pef sui rifiuti chiedano scusa alla città

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“La mancata votazione del Pef da parte di alcuni gruppi consiliari non è fantapolitica ma è la realtà dei fatti.Non si possono dimenticare, infatti, le innumerevoli sedute di consiglio comunale ove quei gruppi politici, che in maniera aperta oggi vorrebbero candidarsi al futuro governo della città, si arroccavano in sterili polemiche ed in discorsi arzigogolati solo per sfuggire alla votazione dell’atto che oggi ha cambiato volto alla città”:è il commento dell’assessore Incardona sulla lite a distanza tra sindaco e centrodestra sul nuovo servizio dei rifiuti.


“Fortunatamente l’amministrazione comunale ha resistito e grazie a quei gruppi politici che giustamente sono stati definiti responsabili, il pef è stato votato e così la città ha potuto avere un nuovo servizio rifiuti.In meno di 48 ore la città è più pulita ed il servizio di raccolta dei rifiuti più efficace ed efficiente.A viva voce invito i consiglieri che non hanno votato il Pef a chiedere scusa ai gelesi, perché con la loro assurda strategia politica di sarebbe fatto soltanto un fanno ai gelesi; danno che fortunatamente siamo riusciti a sventare”

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Cronaca

Ennesima truffa telefonica, la Polizia mette in guardia

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Un messaggio whatsapp che ci giunge da un amico o da un nostro parente: “Vota la figlia della mia amica”. Attenzione è phishing!

Negli ultimi giorni il messaggio ha imperversato su whatsapp: è una truffa, e chi ci casca si fa sottrarre dallo smartphone i dati della rubrica.L’avvertimento giunge direttamente dalla Polizia.

ll messaggio ci arriva da un contatto che abbiamo sulla rubrica del cellulare, sembra innocuo: una giovanissima ballerina che potrebbe accedere a una borsa di studio se ottenesse abbastanza voti. “E’ la figlia di una mia amica”, è il messaggio che arriva su whatsapp. Non c’è richiesta di denaro, sembra una gentilezza da nulla.Chi clicca sul link deve loggarsi, poi riceve un sms con un numero da copiare in una casella. A quel punto è fatta: i truffatori si sono appropriati del nostro account whatsapp. In pochi istanti lo stesso link viene inviato a tutti i contatti della rubrica del nostro cellulare e così via.Sta succedendo anche nel Nisseno.Si tratta di un metodo usato dai cyber-criminali per impadronirsi dell’account whatsapp, sfruttare il servizio di messaggistica istantanea per compiere ulteriori frodi utilizzando il numero di telefono della vittima, e per avere accesso ai contatti salvati nella rubrica. Nel caso di messaggi sospetti, tra le raccomandazioni che giungono dalla Polizia, c’è quella di non cliccare mai sui link che ci vengono inviati e di contattare telefonicamente il mittente per accertarsi che sia stato veramente lui ad inviarceli.

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Porsio(PeR):”no al tampone covid per familiari di degenti all’ospedale S.Elia”

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Salvatore Porsio, coordinatore PeR (Progressisti e Rinnovatori) Caltanissetta e vice segretario provinciale e Francesca Porsio segretaria cittadina e provinciale dei giovani PeR hanno richiesto ed ottenuto la revoca dell’ obbligo di tamponi Covid per accedere ad alcuni reparti dell’ospedale Sant Elia.


Nel merito una circolare interna, riferita a norma covid decaduta, obbligava i familiari dei ricoverati ad effettuare tampone Covid ogni 48 ore con costi a carico dei cittadini (solitamente 15 euro a persona).
“Si è evidenziato- dice Porsio- che la decadenza delle norme anti covid ha posto la parola fine ad un drammatico periodo storico. PeR, Progressisti e Rinnovatori, ritiene giusto che gli ammalati siano tutelati ancor più se in condizioni di gravità, ma ciò deve avvenire nei giusti modi, nel rispetto delle norme vigenti e senza alcuna particolare distinzione per il covid. Perché il covid è un infezione virulenta e pericolosa come potrebbe esserlo qualsiasi altra infezione potenzialmente letale. Un tampone ogni 48 ore per ogni familiare, per una degenza del proprio caro che può perdurare anche per periodi lunghi, ovviamente rappresentava un costo non indifferente sulle tasche dei familiari e in famiglie con difficoltà economiche ha rappresentato la possibile esclusione di parte dei familiari. Con rispetto per l’impegno, la passione e la professionalità del personale medico e paramedico,si è però inoltre evidenziato che erano difficilmente comprensibili le motivazioni che obbligavano i familiari dei pazienti e non il predetto personale, così come anche dichiarato da parte di personale in servizio nonostante anch’essi entrano ed escono dal reparto dopo aver vissuto a contatto col mondo esterno).
Anche perché per diversi familiari tale condizione creava una ovvia e ingiusta disparità”.


“Con spirito di vera tutela della salute e dei cittadini si è quindi chiesto all’ASP, alla direzione del presidio ospedaliero S. Elia e ai primari delle U.O. di annullare l’obbligo di tampone antigenico e in alternativa di valutare diverse precauzioni quando realmente necessarie che possano anche
prevedere la fornitura di eventuali idonei presidi medici ai visitatori”- concludono gli esponenti di PeR.

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Cosentino ricorrerà in appello

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Si allungano i tempi per l’ingresso in consiglio dell’avv.Paolo Cafà, primo dei non eletti nella lista di PeR. L’appello lanciato da lui stesso, da Sinistra italiana e dal Pci non è stato raccolto da Grazia Cosentino.

L’ex candidata a sindaco del centrodestra ha firmato il mandato ai suoi legali Fidone e Cavaleri per proporre appello alla sentenza del Tribunale civile che la dichiara incompatibile alla carica di consigliere comunale.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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