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Trasporti. Disservizi AST: Campo (M5S): Emergenza migranti non sia pretesto per non garantire ai cittadini il diritto alla mobilità

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Palermo – “L’emergenza migranti non sia un pretesto per la Regione Siciliana per non garantire ai cittadini il diritto alla mobilità. L’AST sta cancellando decine di corse in tutta la Sicilia senza il benché minimo preavviso, costringendo i pendolari a vere e proprie odissee con pesanti aggravi di spesa e tempi incredibili per spostarsi da una città all’altra.

La notizia di quanto deciso dall’assessore Aricò, ovvero di utilizzare il maggior numero di autobus dell’Ast per trasferire immigrati dagli hotspot di Lampedusa e Porto Empedocle ad altre strutture in Sicilia o al Nord Italia, non è stata assolutamente comunicata a centinaia di passeggeri rimasti a piedi in tutta la Sicilia”. 

A denunciarlo a gran voce è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Stefania Campo nel corso del suo accorato intervento a Sala d’Ercole, portando ad esempio anche la sua esperienza negativa nel raggiungere Palermo da Ragusa, con un pullmann che sarebbe dovuto partire alle 8.30 ma che era stato cancellato senza una comunicazione efficace e preventiva, così come il successivo autobus delle 12.30 e come decine di altre corse soppresse in tutta la Sicilia. Per dovere di cronaca, la deputata insieme ad altri passeggeri, ha raggiunto Palazzo dei Normanni alle ore 18.00 dopo aver preso autobus di diverse compagnie, il primo in direzione Catania, salvo poi attendere la coincidenza di un autobus della Sais Trasporti in direzione del capoluogo siciliano. 

“Siamo assolutamente favorevoli all’accoglienza, – spiega Campo – accoglienza che non deve essere intesa nello spostare gli sfortunati migranti da un posto all’altro, senza peraltro governare l’emergenza umanitaria in atto, ma se la Regione assume un impegno, deve essere nelle condizioni di poterlo mantenere senza tagliare servizi ai cittadini. Denuncio da mesi le inadempienze e i disservizi dell’AST che colpiscono viaggiatori, lavoratori, passeggeri che si spostano da una città all’altra anche per importanti cure mediche e che si ritrovano dispersi tra ritardi, rotture e cancellazioni a causa di mezzi vetusti e disorganizzazione totale. Risulta pertanto puerile la difesa di queste ore che Aricò sta cercando di spacciare come quello chiesto ai viaggiatori debba essere considerato come un “sacrificio umanitario, un gesto di solidarietà”, perché a causa della sua incapacità di gestire in maniera ordinata e razionale la situazione venutasi a creare ha finito per aggiungere all’emergenza immigrati un’ulteriore emergenza pendolari difficile da far digerire a chi è rimasto letteralmente a piedi senza poter raggiungere, magari, il luogo di cura, di studio o di lavoro. Quindi caos che si aggiunge ad altro caos. La dimostrazione plastica che il governo Schifani, in quanto a incompetenza e approssimazione, non è da meno rispetto a quello di Destra guidato malamente da Giorgia Meloni” – conclude Campo. 

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Giovanni Giudice si è dimesso da segretario di Una buona idea

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Si è conclusa l’esperienza come segretario cittadino dell’avvocato Giovanni Giudice. L’esponente di Una buona idea, il movimento fondato da Terenziano Di Stefano, ha guidato il percorso durante la campagna elettorale.

È stato eletto consigliere e poi nominato come capogruppo. Un ruolo che richiede impegno. Così Giudice per fare spazio a nuove leve del movimento che vogliono spendersi in politica ha rassegnato le dimissioni. Spetterà al presidente Rino Licata avviare il percorso per la nomina del nuovo segretario.

Giudice ha ricordato il laboratorio politico creato con Una buona idea, i risultati raggiunti e l’impegno per cambiare la città.

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Ok della Commissione Salute dell’Ars al ddl su divieto uso cellulare ai bambini fino a tre anni

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Via libera in commissione salute dell’Ars al ddl voto M5S che mira a vietare ai bambini fino a tre anni l’uso delle apparecchiature digitali e dei telefonini e a limitarne fortemente l’utilizzo in età adolescenziale. Il disco verde è scattato ieri mattina con l’unanimità dei presenti in commissione, sarà poi l’aula ad esprimersi sul ddl a prima firma del deputato pediatra Carlo Gilistro che mira a delegare al Parlamento nazionale il varo della legge sul tema e a dare il via a una massiccia campagna di informazione sulla pericolosità dell’abuso di queste apparecchiature in tenera età.
“Siamo consapevoli – dice Gilistro – che un divieto del genere è difficile da fare rispettare e quindi da sanzionare: ma la nostra vuole essere soprattutto una provocazione, un disperato grido d’allarme che risuoni forte nelle orecchie dei genitori che molto spesso scambiano un cellulare per un baby-sitter e per tenerli buoni affidano ai propri figli, anche molto piccoli, uno smartphone o un iPad, non sapendo che rischiano di minare per sempre la loro salute psico-fisica. Ai signori del web diciamo che non abbiamo figli da buttare e che siamo disposti a tutto per tutelarne la salute fisica e mentale”.


Gilistro ha avuto, ed ha, modo di osservare, dall’alto del suo osservatorio privilegiato di pediatra, gli enormi danni che l’abuso di queste apparecchiature può scatenare e che possono essere evitati solo se i genitori sono edotti sulla pericolosità di affidare il ruolo di baby sitter a queste apparecchiature.


“Ansia, crisi di panico, scoppi di rabbia improvvisa, svenimenti, disturbi del sonno, alterazioni dell’umore, ritardato sviluppo del linguaggio, tachicardia, azzeramento, o quasi, dei rapporti sociali -dice Gilistro – sono alcuni dei più comuni contraccolpi che si possono evitare con una buona campagna di informazione su questa tematica, spesso trattata con eccessiva superficialità. Ricordo il caso di una bambina che a causa dell’ansia non è più voluta andare a scuola per un lungo periodo e non si contano i casi di bambini con malesseri ricorrenti a scuola”.
Sulla pericolosità dell’abuso delle apparecchiature digitali in tenera età si parlerà il 28 novembre a Roma in occasione di un convegno alla Camera organizzato dal deputato M5S Filippo Scerra con la partecipazione di psicologi, pediatri ed insegnanti.

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Il forfait all’Ars del ddl Enti locali e la porta girevole della Giunta Di Stefano

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Niente da fare.Il salvagente dall’Ars non arriverà presto e forse non arriverà mai.Il ddl sugli enti locali, quello che avrebbe dato la possibilità al sindaco di nominare un assessore in più e al consigliere scelto come assessore di essere sostituito in aula da un supplente, è ritornato in commissione.

Non c’è intesa nella maggioranza e non si sa se mai questo ddl tornerà all’Ars.Di Stefano dovrà farcela da solo ad onorare i suoi impegni elettorali. L’unica formula possibile è quella del turn over: esce un assessore e ne entra un altro. Abituiamoci in questi cinque anni alla Giunta con le porte girevoli come quelle di un grande hotel: chi entra e chi esce.

Prossimo appuntamento all’inizio del 2025. 

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