In occasione sella ricorrenza della nativita’ della vergine Maria, l’8 Settembre a Gela, si celebra la festa della Madonna dell’Alemanna, patrona della città, dal 1450 anno del ritrovamento dell’icona in stile bizantino della Madonna. Nel punto in cui fu portata alla luce l’icona della Madonna, in suo onore fu innalzata una chiesa, il Santuario di Maria SS. dell’Alemanna. Quest’ anno festa austera: solo 5 archi illuminati intorno alla chiesa Madre e i fuochi d’ artificio in regalo. Anche la fresta della Patrona resente delle ristrettezze economiche del Comune.
Stamattina solenne pontifical presiduto dal Vescovo Gisana, alla presenza delle massime autorità istituzionali e militari.
La processione inizia alle 18.30.
La natività di Maria è tra le feste mariane più cariche di stupore che ci siano. E non per la nascita di una bambina che diventerà la Madre di Dio, ma perché contemplare la sua nascita ha lo stesso effetto di contemplare l’aurora quando nasce il giorno. E proprio un antico inno mariano così inizia: “Ti salutiamo o fresca e dolce aurora/tu che precorri e annunci il sole vero/vaticinata Vergine, ai mortali/l’Emmanuel Gesù per sempre doni”. Maria è l’aurora di un giorno senza tramonto che si chiama Gesù Cristo, l’Emmanuele, il Dio con noi. Questa festa quindi è ciò che si avvicina di più al mattino di Pasqua. Con la nascita della Madonna ha inizio l’attimo che il Vangelo chiama “pienezza dei tempi”. Ma la storia della salvezza non viene dal nulla, essa attraversa i secoli. Per questo nel Vangelo di oggi leggiamo la genealogia della stirpe di Davide. E alla fine di questo elenco Giuseppe, che è colui che amando, accogliendo e custodendo Maria, farà intersecare le attese di Israele con la nascita del Salvatore. “Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati»”. Fin dall’eternità Dio aveva pensato a questa donna, a questa storia, a questa famiglia, a questo amore per dare vita alla venuta del Figlio in mezzo a noi. Ma ha pensato con il rischio della libertà di tutte queste persone. Ecco che cosa rende la storia della salvezza non l’esecuzione di un copione già scritto ma un’avventura che si gioca spesso tra la profezia e gli “eccomi” di queste persone. La festa di oggi è la festa per la nascita della donna che più fra tutti pronuncerà l’Eccomi decisivo. E guardando a Lei e alla sua libertà, rinasce in noi la voglia e la speranza di vivere diversamente.
L’icona della Madonna, venerata a Gela come patrona, fu portata in quella città dai Cavalieri dell’Ordine Teutonico e secondo la testimonianza dell’abate Rocco Pirro, il culto a Maria SS. D’Alemanna trae la sua origine proprio dai Teutonici. I Teutonici furono chiamati nell’isola Alemanni (nell’uso poetico e letterario col nome di Alemanni si trovano spesso indicati i Tedeschi), e perciò la chiesa di Santa Maria dei Teutonici era la chiesa di Santa Maria degli alemanni o dell’Alemanna. I racconti popolari, tramandati da generazione in generazioni, parlano del rinvenimento della venerata icona di Maria SS. d’Alemanna in un modo miracoloso intorno al 1476. Si narra infatti che un contadino mentre arava la terra si accorse che i suoi buoi non proseguivano più; pensando che si trattasse di un ostacolo proveniente da qualche corpo duro sottostante il terreno, il contadino si mise a scavare, anche con la segreta speranza di trovare un tesoro nascosto, ma quale non fu la sua meraviglia quando le sue mani cominciarono a tirar fuori una tavola sulla quale s’intravvedeva una immagine dipinta: era l’effige della Beata Vergine. Nel momento stesso in cui estrasse dal terreno l’intero quadro, il contadino si accorse che i due buoi si erano inginocchiati. Maria SS. d’Alemanna è chiamata protettrice e Patrona della città, ufficialmente verso il 1650 in seguito ad una bolla di Urbano VIII. Gli atti di proclamazione vennero stilati a Gela nel dicembre del 1659 e poi del marzo del 1693, in quest’ultimo anno in particolare, in occasione del famoso terremoto che distrusse molte città dell’isola e causò molte vittime nella sua parte orientale.
La bella icona bizantineggiante della Vergine riporta alla Terranova voluta da Federico II, che chiamò “i Religiosi Teutonici di Santa Maria d’Alemanna, i cui Frati prestavano culto alla Divina Signora, da essi certamente arrecata”. Questa tavola, sotterrata dai Cavalieri Teutonici, durante le incursioni saracene trai secoli XIV e XV, in una buca nei pressi dell’altare dell’antica, omonima chiesetta, è la memoria storica di avvenimenti significativi della città: ad essa i gelesi attribuiscono lo scampato pericolo dal terremoto del 1693 e l’incolumità durante il violento bombardamento navale del 10 luglio 1943.
La sezione Aid di Caltanissetta in collaborazione con l’Aias di Gela organizza per sabato 11 gennaio alle ore 10.30 l’incontro con Massimo Ciuffo, clinico e saggista di rilievo nel panorama nazionale per gli studi sul neurosviluppo, che presenterà il suo libro “Il genitore imperfetto”.
Sarà un momento di riflessione e confronto aperto soprattutto a quanti sono interessati ad approfondire la delicata tematica della genitorialità nella gestione delle difficoltà di crescita dei figli. Dialogherà con l’autore la presidente di Aid Caltanissetta, Mariangela Tandurella.
Studenti del corso di laurea in Architettura e patrimonio culturale dell’università di Catania, con sede a Siracusa, in visita oggi in città presso i luoghi del progetto “Ué – Eventi Urbani” tra via Morello e via Pisa, il Civico 111 ed il Padiglione off della mostra “Abbiamo tutto Manca il resto” di Farm cultural park. Un lungo tour culminato con un confronto legato alle prospettive di “Ué” e la condivisione del progetto “Bosco colto” condotto a Santo Pietro dall’associazione calatina Makramé: ad illustrare l’iniziativa il prof. Marco Murana, coordinatore del progetto e docente dell’ateneo catanese.
L’associazione Makramè è un Centro di ricerca indipendente sul paesaggio e sulle nuove forme di arte e architettura, gli studenti presenti oggi a Gela seguono il laboratorio di “Architecture and landascape design”: per loro anche una visita al sito delle Mura Timoleontee di Caposoprano, accolti dai responsabili di Civico 111 e “Ué – Eventi Urbani”: era presente anche l’assessore alla cultura Viviana Altamore.
Tra “Ué”, Makramé ed Sds di Siracusa in Architettura e patrimonio culturale viene così dato il via ad un dialogo proficuo verso nuove collaborazioni, sul tema della rigenerazione urbana e della cultura dell’abitare.
Siamo molto orgogliosi di ospitare per la prima volta in Sicilia il Torneo delle regioni. La nostra Isola sta vivendo un momento particolarmente felice dal punto di vista dell’ospitalità e della promozione delle sue bellezze culturali e paesaggistiche. Questo evento si aggiunge all’appuntamento con Agrigento capitale della cultura italiana, che sarà inaugurato il prossimo 18 gennaio dal capo dello Stato, e alle Olimpiadi della gioventù che si sono svolte qui lo scorso ottobre. Una serie di manifestazioni di grande rilevanza che testimoniano le nostre capacità organizzative e l’attrattività della nostra terra». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani che stamattina, nella sala Mattarella dell’Assemblea regionale siciliana, ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione della competizione calcistica dilettantistica in programma dall’11 al 18 aprile e che coinvolgerà oltre duemila atleti di tutte le regioni.
«Lo sport dilettantistico ha un potere straordinario nel formare i giovani, insegnando loro la sana competitività e l’importanza del lavoro di squadra. Crediamo fermamente che il Torneo delle regioni contribuirà a rafforzare questi valori tra i partecipanti e la comunità locale. Inoltre, la coesione e la collaborazione tra le diverse istituzioni coinvolte garantiranno l’efficienza e il successo di questo evento. Desidero ringraziare tutte le autorità sportive e istituzionali che hanno lavorato con impegno e dedizione per rendere possibile questo importante appuntamento. Siamo pronti ad accogliere gli atleti, le loro famiglie e i tifosi, invitandoli a scoprire la bellezza e il calore della nostra meravigliosa regione».