Un sondaggio cobdotto da Affariitaliani.it colloca Schifani in fondo alla classifica dei presidenti di Regione: sedicesimo su venti.
Il primo classificato è Luca Zaia (Lega) del Veneto, il secondo Stefano Bonaccini (Pd) dell’Emilia Romagna, il terzo Massimiliano Fedriga (Lega) del Friuli Venezia Giulia e il quarto Attilio Fontana (Lega) Lombardia.
In fondo in ordine decrescente: Michele Emiliano (Pd) Puglia, Renato Schifani ( FI) SMarco Marsilio (FdI) Abruzzo, Eugenio Giani (Pd) Toscana e Christian Solinas (Partito Sardo d’Azione) per la Sardegna.
Quello che si nota subito è che la Lega sta facendo molto bene a livello locale avendo piazzato ben tre governatori su quattro in vetta alla classifica con le Regioni chiave di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lombardia. In pratica è ribadito che il nord –est è in mano sua e con Alberto Cirio (FI), governatore del Piemonte al sesto posto si delinea poi una assoluta supremazia del centro – destra nel settore più produttivo dell’Italia.
Questi dati premiano governatori che i cittadini hanno percepito a loro vicini soprattutto nel periodo difficile della pandemia Covid, ma che, inoltre, hanno attenzione al tema fondamentale del lavoro e dell’economia, che viene contestato invece alla Meloni dal sondaggio svolto a livello nazionale sul governo.
Dall’analisi dei risultati emerge anche che per trovare il primo governatore di Fratelli d’Italia bisogna scendere al settultimo posto con Francesco Acquaroli governatore delle Marche, escludendo Francesco Rocca, governatore del Lazio voluto da FdI ma che formalmente si è presentato come indipendente di destra.
Contemporaneamente tengono i governatori di Forza Italia e il Pd piazza, come detto, Bonaccini al secondo posto.
La Lega costituisce lo zoccolo duro dei governatori più amati dagli italiani, che Fratelli d’Italia non ha radicamento sul territorio, che Forza Italia invece ce l’ha e che il Pd ha un solo big.
Tradotto ulteriormente sulla politica questo significa che la Lega è del tutto legittimata nel suo progetto di autonomia differenziata mentre Fratelli d’Italia è molto debole nell’opporvisi e/o nel volere in cambio il presidenzialismo come tenta invece di fare Giorgia Meloni.
L’alto gradimento di cui gode Stefano Bonaccini fa riflettere poi sulla debolezza strutturale dell’attuale segretaria del Pd Elly Schlein, eletta con la sorprendente formula delle “primarie aperte” che hanno visto l’afflusso delle truppe cammellate dei Cinque Stelle.
Un segnale forte per la sua segreteria del tutto avulsa dalle tematiche sociali e tutta centrata sui diritti delle minoranze che interessano appunto pochissimi elettori.
Coglie al balzo il M5S.
“Leggiamo di un sondaggio realizzato in questi giorni per Affariitaliani.it che colloca Schifani in fondo alla classifica dei presidenti di Regione: sedicesimo su venti. Non ci meraviglia, anzi, a giudicare di quello che ha fatto, o meglio non ha fatto, gli è andata pure bene. In quasi un anno di amministrazione non ha portato in aula neppure una riforma degna di nota, raccogliendo solo flop colossali nei principali ambiti in cui si è cimentato, mi riferisco ad esempio al caro voli, alla gestione della sanità e del turismo, agli incendi, favoriti certamente anche da una quasi inesistente politica di prevenzione”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca
“Apprendiamo pure – continua il capogruppo, che è anche coordinatore della sottocommissione sui pronto soccorso – della volontà del governo di accorpare reparti ospedalieri uguali per fare fronte alla carenza di personale. Da sempre noi siamo per la razionalizzazione e per evitare gli sprechi, occhio però a come questa delicata operazione va fatta per non fare un regalo ai privati e anche perché le vere carenze sono soprattutto nei pronto soccorso, che sono alla canna del gas, e non in corsia. Prima di prendere decisioni così delicate, Schifani si confronti con la commissione Salute dell’Ars, anche se dubitiamo fortemente che lo farà, visto che finora ha snobbato quasi sistematicamente il Parlamento regionale”.