È venuto a mancare qualche ora fa il segretario provinciale dell’Ugl terziario Gianmatteo D’Arma.

Dipendente della Ghelas multiservizi negli ultimi anni ha lottato contro un male incurabile che ora lo ha piegato. Aveva 55 anni. Grande il dispiacere per la prematura dipartita tra i colleghi di lavoro e nel sindacato Ugl dove si era mostrato come un dirigente serio e molto impegnato nelle battaglie per la Ghelas

“Stamane con tristezza abbiamo appreso che te ne sei andato. Oggi la nostra organizzazione sindacale ha perso uno dei migliori dirigenti . Buon viaggio Gianmatteo resterai sempre nei nostri cuori” – ha scritto sui social il segretario generale dell’Ugl Andrea Alario (con lui nella foto) che lo aveva voluto nel sindacato seguendone passo passo la carriera.

L’Interact Club di Gela, presieduto per l’anno sociale 2024/2025 da Elias d’Aleo, ha promosso una raccolta di materiale scolastico in collaborazione con le cartolibrerie Incorvaia, Randazzo e Trainito. L’iniziativa ha avuto il sostegno anche della FARC&C, che ha destinato una parte del ricavato in beneficenza al Club.

Grazie a questi fondi, l’Interact si è occupato dell’acquisto di ulteriori materiali, poi consegnati alla Chiesa Evangelica “Parola della Grazia” guidata dal pastore Giuseppe La Spina. Quest’ultima ha successivamente provveduto alla distribuzione del materiale alle famiglie più bisognose.

Il presidente Elias d’Aleo ha espresso un particolare ringraziamento ai membri dell’Interact Club Silvia Blanco, Giuseppe Sasunna, Claudia Mezzasalma, Eleonora Crapanzano, Giulia Cosca e Beatrice Mangiavillano per l’impegno e la dedizione dimostrati nella realizzazione dell’iniziativa. L’evento ha sottolineato l’importanza della solidarietà e dell’aiuto reciproco, valori che l’Interact Club di Gela intende promuovere con continuità nel corso dell’anno sociale.

Bello parlare di concetti astratti. E’ metterli in pratica, il problema.

In questo tempo si parla tanto di inclusione, di reintegrazione. Si parla. Poi quando si dovrebbe passare all’applicazione, cominciano le dolenti  note.

La storia che vi raccontiamo oggi è fatta di errori, di sofferenza, ma anche di recupero e di voglia di riprendere a vivere e produrre.

Salvatore Gensabella è giovane, sano ed ha voglia di riprendere a vivere ma nota una diffidenza intorno a lui che desidererebbe, sparisse. Si è rivolto alla nostra redazione e ci ha messo la faccia, per dire: “sono sano, fatemi lavorare. Superate la barriera dei pregiudizi”. Solo cosi si può abbattere il muro dell’indifferenza e mettere in pratica il vero concetto di inclusività. Ha avuto momenti difficili ma oggi si presenta sano, produce la certificazione medica e vuole solo tornare a lavorare. Chiede fiducia!

Sentiamolo