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Paolo Cafà (Sinistra italiana): “auspichiamo che torni finalmente la politica”

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Sulla polemica interna scoppiata in casa Pd interviene l’esponente di Sinistra Italiana Paolo Cafà che è stato uno dei fondatori con Miguel Donegani ed altri del laboratorio politico denominato “PeR” (Progressisti e Rinnovatori).

“Lo scopo del nuovo soggetto – sottolinea – è quello di federare ed unire tutto il campo progressista, di sinistra e di centro-sinistra della città, formando e costruendo una nuova classe dirigente e riportare la nostra comunità alle politiche virtuose, sociali ed economiche delle indimenticate giunte di sinistra, cosi tanto efficaci ed apprezzate dai cittadini. La polemica interna al Pd, a seguito alle dimissioni del suo segretario, non ci piace e comunque Sinistra Italiana le ritiene utili se non altro perché costringono il Pd a trovare una nuova guida per lavorare subito all’unità del centro-sinistra e costruire un campo vincente ed alternativo alla destra ed all’attuale pochezza amministrativa. Obiettivo che l’ex segretario del Pd non mi sembra abbia inteso perseguire, ad accezione dell’intesa personale con qualche consigliere comunale sedicente progressista”.

Secondo Paolo Cafà, “ora deve iniziare il lavoro serio che ci deve vedere impegnati come sinistra e centro-sinistra, unitamente al Pd, a PeR ed altri soggetti progressisti, nell’accreditare una classe dirigente degna di questo nome e dei bisogni della città, sempre più morente e invivibile, per l’inadeguatezza dell’amministrazione comunale e della destra che l’hanno ridotta ad un letamaio, portandola persino al disastro finanziario”

“Auspichiamo che torni presto la serenità nel Pd – conclude – e che il suo autorevole e storico gruppo dirigente contribuisca alla redazione di un programma politico, con idee e contenuti di riscatto sociale e morale della città, facendo sintesi sulla storia e sulla coerenza di chi ha lavorato per la città, per il suo sviluppo e la sua elevazione politica, economica, sociale e morale. Finalmente torni la politica”.

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Cronaca

Tirapugni in valigia, ennesimo caso all’aeroporto. Denunciato calatino

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Un tirapugni in metallo, possederne uno e tenerlo a portata di mano, sembra ormai essere di moda. Sono ancora molte le persone che continuano a portare al seguito, anche durante i viaggi, questi oggetti il cui porto è vietato dalla legge. È quanto accaduto all’aeroporto Fontanarossa “Vincenzo Bellini” di Catania. Il personale preposto ai controlli di sicurezza si è accorto che, all’interno del bagaglio di un 36enne, originario di Caltagirone, in partenza per Madrid, era nascosto un tirapugni.A quel punto sono stati informati immediatamente gli agenti dell’Ufficio di Polizia di Frontiera che hanno denunciato l’uomo alla Procura della Repubblica per porto di armi o oggetti atti ad offendere. Solo nell’ultimo semestre sono stati sequestrati dalla Polizia di Frontiera di Catania diverse decine di oggetti vietati, in gran parte tirapugni.

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Attualità

La discarica abusiva di amianto è servita

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La strada che dall’Aias di Borgo Manfria porta alla diga Comunelli è una pattumiera a cielo aperto.

Sui cigli a destra e a sinistra solo rifiuti: plastiche, sacchi con materiali di vario tipo, resti di edilizia e tanto altro.

Dopo il bevaio si è creata una discarica abusiva di materiali in amianto che cresce di giorno in giorno. Uno squallore pericoloso per ambiente e salute.

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Flash news

M5S presenta all’Ars la norma sull’ecotassa a favore dei Comuni in cui vi sono discariche

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Il Movimento 5 Stelle Sicilia deposita la norma sulla “ecotassa”, una tariffa a carico dei proprietari delle discariche ed in favore dei Comuni nei cui territori insistono questi impianti. Gli introiti serviranno anche ad intervenire per implementare i modelli di raccolta differenziata. 

“In un momento storico – spiega il coordinatore regionale Nuccio Di Paola – in cui i Comuni sono costretti a pagare le conseguenze di una pessima gestione regionale dei rifiuti che provoca danni non solo in termini economici, legati agli extra costi per il conferimento degli stessi, ma anche e soprattutto sotto il profilo della tutela dell’ambiente, si pensi ai territori nelle cui prossimità sorgono discariche, ci è sembrato doveroso intervenire con una norma che quantomeno offrisse un minimo di ristoro. La nostra proposta sulla ‘ecotassa’ nel recepire la norma nazionale, interviene aumentando la tariffa in modo progressivo per i prossimi tre anni nei confronti dei titolari delle discariche, aumentando l’aliquota a favore dei Comuni, premiando quelli che riciclano di più e colpendo anche i termovalorizzatori che in questo modo anche loro saranno tenuti a pagare una tassa a favore dei Comuni nei quali dovrebbero sorgere”. 

La legge è al vaglio della Commissione Ambiente “ma vi è una iniziativa simile proposta dalla maggioranza – sottolinea la deputata Cristina Ciminnisi – che risulta poco coraggiosa. Servono aiuti concreti per i Comuni in difficoltà che ospitano nei loro territori questi impianti. Di certo la nostra battaglia a difesa di un’economia ‘rifiuti zero’ non si limita e non si conclude con questa iniziativa, anzi serve ancora molto altro da fare. Il Governo Schifani in due anni ha prodotto quasi zero e gli effetti di questo lassismo si vedono ovunque” – conclude la deputata.

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