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Politica

Governo battuto sulla proroga dei commissari delle ex province. “Si rischiano elezioni ad agosto”

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Palermo – L’ approvazione del disegno di legge sulla proroga a fine 2024 dei commissari nelle ex Province, oggi Liberi consorzi di comuni, avrebbe dovuto essere una formalità nella seduta odierna dell’Assemblea regionale siciliana. Invece, complice il voto segreto, è arrivata la bocciatura per il governo Schifani su un emendamento chiave. 

Durante la discussione in Sala d’Ercole le opposizioni hanno paventato il rischio impugnativa del ddl, mentre secondo l’assessore agli Enti locali, Andrea Messina “senza la proroga dei commissariamenti delle ex Province si sarà costretti a indire le elezioni di secondo livello ad agosto, per poi rivotare l’anno prossimo con la nuova legge sull’elezione diretta che si farà – ha sostenuto Messina – sulla scorta delle decisioni che saranno assunte a livello nazionale sull’abolizione della riforma Delrio. Proprio per questo siamo convinti che su questo ddl in discussione non ci sia il rischio dell’impugnativa”.

“Non vogliano essere complici dell’approvazione di una norma che sarà certamente impugnata. Chi la sosterrà se ne assumerà la responsabilità”
Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca, in relazione al disegno di legge che proroga i commissari dei liberi Consorzi e delle città metropolitane.
“Le norme sgangherate – dice Antonio De Luca – sembrano essere ormai il marchio di fabbrica del governo Schifani, come dimostra il record di impugnative collezionate da questo esecutivo in pochissimi mesi. E meno male che il presidente dell’Ars Galvagno, un mese fa, aveva affermato che difficilmente la sua presidenza si sarebbe assunta altri rischi su norme che potevano essere impugnate”.
“Finora, comunque – ha detto Antonio De Luca in aula, riferendosi alla gestione delle ex Province – il governo regionale non sembra aver nominato commissari straordinari, ma commissari liquidatori, visto che questi enti sono stati abbandonati e ora risultano disastrati sotto ogni punto di vista. Se sono rimasti in piedi è solo grazie alle risorse finanziarie fatte arrivare dal governo Conte”.

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Giovanni Giudice si è dimesso da segretario di Una buona idea

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Si è conclusa l’esperienza come segretario cittadino dell’avvocato Giovanni Giudice. L’esponente di Una buona idea, il movimento fondato da Terenziano Di Stefano, ha guidato il percorso durante la campagna elettorale.

È stato eletto consigliere e poi nominato come capogruppo. Un ruolo che richiede impegno. Così Giudice per fare spazio a nuove leve del movimento che vogliono spendersi in politica ha rassegnato le dimissioni. Spetterà al presidente Rino Licata avviare il percorso per la nomina del nuovo segretario.

Giudice ha ricordato il laboratorio politico creato con Una buona idea, i risultati raggiunti e l’impegno per cambiare la città.

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Ok della Commissione Salute dell’Ars al ddl su divieto uso cellulare ai bambini fino a tre anni

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Via libera in commissione salute dell’Ars al ddl voto M5S che mira a vietare ai bambini fino a tre anni l’uso delle apparecchiature digitali e dei telefonini e a limitarne fortemente l’utilizzo in età adolescenziale. Il disco verde è scattato ieri mattina con l’unanimità dei presenti in commissione, sarà poi l’aula ad esprimersi sul ddl a prima firma del deputato pediatra Carlo Gilistro che mira a delegare al Parlamento nazionale il varo della legge sul tema e a dare il via a una massiccia campagna di informazione sulla pericolosità dell’abuso di queste apparecchiature in tenera età.
“Siamo consapevoli – dice Gilistro – che un divieto del genere è difficile da fare rispettare e quindi da sanzionare: ma la nostra vuole essere soprattutto una provocazione, un disperato grido d’allarme che risuoni forte nelle orecchie dei genitori che molto spesso scambiano un cellulare per un baby-sitter e per tenerli buoni affidano ai propri figli, anche molto piccoli, uno smartphone o un iPad, non sapendo che rischiano di minare per sempre la loro salute psico-fisica. Ai signori del web diciamo che non abbiamo figli da buttare e che siamo disposti a tutto per tutelarne la salute fisica e mentale”.


Gilistro ha avuto, ed ha, modo di osservare, dall’alto del suo osservatorio privilegiato di pediatra, gli enormi danni che l’abuso di queste apparecchiature può scatenare e che possono essere evitati solo se i genitori sono edotti sulla pericolosità di affidare il ruolo di baby sitter a queste apparecchiature.


“Ansia, crisi di panico, scoppi di rabbia improvvisa, svenimenti, disturbi del sonno, alterazioni dell’umore, ritardato sviluppo del linguaggio, tachicardia, azzeramento, o quasi, dei rapporti sociali -dice Gilistro – sono alcuni dei più comuni contraccolpi che si possono evitare con una buona campagna di informazione su questa tematica, spesso trattata con eccessiva superficialità. Ricordo il caso di una bambina che a causa dell’ansia non è più voluta andare a scuola per un lungo periodo e non si contano i casi di bambini con malesseri ricorrenti a scuola”.
Sulla pericolosità dell’abuso delle apparecchiature digitali in tenera età si parlerà il 28 novembre a Roma in occasione di un convegno alla Camera organizzato dal deputato M5S Filippo Scerra con la partecipazione di psicologi, pediatri ed insegnanti.

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Il forfait all’Ars del ddl Enti locali e la porta girevole della Giunta Di Stefano

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Niente da fare.Il salvagente dall’Ars non arriverà presto e forse non arriverà mai.Il ddl sugli enti locali, quello che avrebbe dato la possibilità al sindaco di nominare un assessore in più e al consigliere scelto come assessore di essere sostituito in aula da un supplente, è ritornato in commissione.

Non c’è intesa nella maggioranza e non si sa se mai questo ddl tornerà all’Ars.Di Stefano dovrà farcela da solo ad onorare i suoi impegni elettorali. L’unica formula possibile è quella del turn over: esce un assessore e ne entra un altro. Abituiamoci in questi cinque anni alla Giunta con le porte girevoli come quelle di un grande hotel: chi entra e chi esce.

Prossimo appuntamento all’inizio del 2025. 

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