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Verso la sfiducia a Greco con l’incognita di Cascino e Alabiso

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Il centrodestra ha deciso: Greco deve andare a casa. I nove consiglieri della coalizione voteranno favorevolmente alla sfiducia. Ma servono 15 voti: tre arriveranno dalle 3 consigliere progressiste, uno dal PD e gli altri due mancanti sono quelli del gruppo civico di Una buona idea che torna, come il 4 maggio, ad essere ago della bilancia.

Rispetto ad un mese fa la posizione di Una buona idea è cambiata.

“Siamo stati responsabili- ha detto ieri sera Terenziano Di Stefano – ma ora Greco è indifendibile. Non ha portato gli strumenti finanziari e la proposta correttiva nei termini indicati dalla Corte dei Conti, non ha dato nessuna giustificazione e in questi 40 giorni non ha coinvolto nessuno. Non c’è motivo di tenere in piedi il suo governo”.

L’ attenzione va spostata dunque su Enzo Cascino che il 4 maggio votò per il rinvio della discussione sulla mozione in difformità alla linea del partito. E potrebbe decidere anche domani di prendere una posizione autonoma. Basta la sua assenza o il suo voto contro per disinnescare la mozione. Altri riflettori vanno puntati sulla Lega: Alabiso ha veramente rinunciato a ritirare la firma dalla mozione? E Spata che è al momento in altra regione d’Italia tornerà in tempo per la seduta?

Sulla carta Greco da domani non sarà più sindaco ma non si può non aspettare l’esito della seduta.

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Trufolo difende la scelta del sindaco all’Oiv e accusa la maggioranza di pensare alle poltrone

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Sul caso dell’incarico all’Oiv nessuno degi alleati ha preso la parola per difendere l’operato del sindaco. Una lancia la spezza invece Grazio Trufolo. L’esponente liberale candidato alle Amministrative a sostegno di Totò Scerra definisce stupide ed inutili le polemiche per la nomina dell’avvocato Anna Comandatore a componente dell’OIV,organismo di valutazione indipendente.

“Avere scelto una professionista per la sua competenza e capacità- dice Trufolo- è stata cosa buona e giusta ,scelta condivisibile oltre che lungimirante. Mi permetto di suggerire alle forze politiche che sostengono questa Amministrazione di smetterla con queste polemiche e di occuparsi di più dei tanti problemi della città,a partire dalla mancanza d’acqua per usi civili ed agricoli invece di preoccuparsi a spartisi incarichi di sottogoverno ed incarichi assessoriali”

“Un problema molto serio è la carenza di organico per consentire alla macchina amministrativa di ripartire e portare a termine progetti in corso ed eventuali nuovi progetti per migliore la qualità della vita dei cittadini e progetti di crescita economica e di sviluppo”- conclude.

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Incarico Oiv: il sindaco la scarica sul Ministero ma la sua versione non fila liscia.

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“Se errore c’è stato lo ha fatto il Ministero a cui è stato chiesto l’elenco delle professioniste da poter nominare per l’Oiv.Solo donne perché per la parità di genere potevo nominare solo una donna. Domani si faranno le verifiche e se errore c’è stato si revoca l’incarico, altrimenti resta”: questa la dichiarazione di oggi del sindaco sul caso della nomina dell’avv.Anna Comandatore ex candidata di Forza Italia, come componente all’Oiv.

Il sindaco ha ricevuto centinaia di telefonate di alleati e non che gli sottineavano che quella nomina non la poteva fare. E non per motivi politici (per tanti è un regalo all’on. Marco Falcone a cui l’avvocatessa fa riferimento ) ma perchè nell’atto di incarico da lui stesso firmato viene citato il DPR del Presidente della Repubblica del 2016 in cui si fa espresso riferimento al requisito di 6 mesi di iscrizione all’albo per essere nominati

Basta poi una semplice consultazione on line dell’albo nazionale degli iscritti all’Oiv per dedurre che quel requisito per l’avv.Comandatore non c’è. L’iscrizione della Comandatore risale al 15 luglio scorso

Nella fretta di affidare l’incarico nella determina del sindaco non é stato inoltre indicato il nome esatto dell’incaricata che è Domenica Anna Maria e non Anna Maria. L’atto dovrà comunque essere corretto, se il sindaco dovesse decidere di non revocare l’incarico. Deduciamo anche dalle parole del sindaco che non è stata fatta una verifica preventiva sul requisito dei 6 mesi di iscrizione attingendo all’albo nazionale facilmente consultabile on line. Tutto fatto in fretta, chissà perché. E le verifiche si faranno domani dopo che è scoppiato il caso per motivi politici. Motivi che Di Stefano respinge sostenendo che si tratta di una scelta tecnica. Ma viene difficile credergli. Tanti elementi sommati portano verso altra direzione compreso il fatto che l’incaricata non ha fatto mai mistero su quale dei due sindaci ha sostenuto al ballottaggio e i contatti documentati in campagna elettorale tra il sindaco e l’on.Falcone.

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Lorefice (M5s) contesta la politica su acqua e rifiuti del duo Meloni-Schifani

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Ormai rimango basito davanti al menefreghismo e alle prese in giro smaccate di questo Governo che ha attribuito, nel delirante DL omnibus, superpoteri al governatore Schifani nella gestione dei rifiuti. L’emergenza in Sicilia, e non è un segreto ormai anche a livello internazionale, non è certo quella rifiuti, ma è quella idrica. 

Cercherò di farmi capire meglio da Meloni e compagnia: 2 milioni di siciliani aprono il rubinetto e non c’è acqua. Cosa devono fare i siciliani per avere il minimo sindacale per poter vivere? Chiedere il risarcimento danni a Schifani? Alla Meloni?  

Servono investimenti statali e strutturali,  e 15 miliardi devono andare dritti dritti si in Sicilia, ma non per il Ponte sullo Stretto bensì per la conclamata emergenza idrica. 

Caro asse Meloni-Schifani, vogliamo chiedere direttamente ai siciliani, rispettando davvero la democrazia, come vogliono che questi 15 miliardi vengano spesi: se in un Ponte sull’acqua o nel ritorno dell’acqua nelle proprie case?.” 

Lo ha affermato in una nota il Senatore e Segretario di Presidenza e capogruppo M5S in commissione Politiche UE di Palazzo Madama Pietro Lorefice.

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