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Le mamme della Mattei chiedono i dati all’Asp

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La situazione che stiamo vivendo al momento oltre ad essere drammatica è perlopiù paradossale. Assistiamo basite alle dichiarazioni di chi dovrebbe darci sicurezza e garantire la massima prudenza davanti ad una condizione di caos e pericolo. Siamo passati da una fase in cui le scuole erano chiuse, quando i contagi nella popolazione scolastica non arrivavano al 3%, ad oggi, in cui le scuole sono diventate luogo di contagio, e che non si capisce bene per quali motivazioni ci si ostina a mantenere aperte. Siamo mamme che hanno vissuto sulla nostra pelle l’orrore della malattia, siamo mamme che hanno visto morire persone a noi vicine a causa della malattia e siamo mamme a cui viene detto, senza troppe spiegazioni, di continuare a mandare i nostri figli a scuola, in pieno caos e quando la situazione è palesemente sfuggita di mano a chi è demandato al controllo, al monitoraggio del tracciamento e al contenimento della diffusione del virus.

Ci piacerebbe chiedere ad ASP a quali dati fa riferimento quando si mostra categorica nel dichiarare che “i numeri dell’emergenza, per quel che riguarda le scuole, sebbene non siano da sottovalutare, non sono così gravi da richiedere la chiusura dei plessi e la dad per tutti”; ci piacerebbe sapere cosa intende ASP quando dice che il diritto allo studio deve andare di pari passo con il diritto alla salute, visto che i dirigenti, in questo ultimo anno scolastico hanno fatto il possibile e l’impossibile per dare a noi mamme le garanzie di una scuola sicura affinché ai nostri figli non venisse negato il diritto allo studio e visto che invece ASP, che dovrebbe garantire quello alla salute, ha creato, per la sua totale incapacità organizzativa un effetto domino che piuttosto che contenere il contagio lo ha forse facilitato, inviando comunicazione di quarantene obbligatorie alla fine delle stesse, come se il provvedimento potesse avere un effetto retroattivo, generando il panico tra chi veramente sente addosso la responsabilità della salute dei propri figli e dei propri cari. Ad oggi la situazione è del tutto fuori controllo, l’ASP di Caltanissetta sul territorio gelese non è in grado di monitorare il tracciamento dei contagi, di dare tempestivamente ne le comunicazioni di quarantena obbligatoria, ne i risultati dei tamponi a chi è a fine quarantena, con il risultato pericolosissimo che molte famiglie ricevono il provvedimento di quarantena con effetto retroattivo a quasi due settimane, in pratica i bambini e la famiglia tutta, dopo avere avuto contatti di ogni tipo, viene informata della quarantena obbligatoria a fine periodo: una procedura che potrebbe essere fortemente lesiva della sicurezza pubblica e del diritto alla salute. Le famiglie, spesso ignorando la situazione, in via cautelativa rimangono segregate a casa, mettendo a rischio sia il proprio lavoro che trattamenti sanitari in corso, nonché, sempre in via cautelativa, sono costrette a non mandare gli altri figli in altre classi o in altri plessi avendo il fratello o la sorella in quarantena obbligatoria seppur “retroattiva”. Chiediamo, al di fuori delle strumentalizzazioni politiche, che ci vegano date le risposte alle domande poste. Chiediamo un incontro con ASP e sua eccellenza il Prefetto, affinché si possa raggiungere la determinazione di una chiusura preventiva, visto che i numeri dell’emergenza (non veritieri allo stato) non giustificherebbero un provvedimento di chiusura delle scuole, per dare ad ASP la possibilità di riallineare i dati e la tempistica delle comunicazioni suddette, così da riacquistare la consapevolezza che le scuole sono un luogo sicuro e che, veramente, il diritto allo studio possa andare di pari passo con il diritto alla salute, rimanendo convinte che il silenzio degli organi competenti non ci impedirà di attivare qualunque via, anche legale, per tutelare i nostri fondamentali diritti.

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No alla violenza contro le donne:un flash mob davanti all’ospedale

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Flash Mob stasera all’ospedale di Gela contro la violenza sulle donne. Il Lions Club Ambiente Territorio  Cultura presieduto dal Dott. Santo Figura in collaborazione con Asp di Caltanissetta, la scuola del Balletto di Pamela Arces e la cooperativa Carpe Diem  hanno organizzato un emozionante flash mob  che ha avuto come protagonisti le allieve della scuola del Balletto di Pamela Arces e i ragazzi speciali della Cooperativa Carpe diem presieduta dalla dottoressa Selenia Campanaro.

Al termine del flash mob è stata illuminata di rosso la facciata dell’ospedale.

Questo progetto  e’ stato fortemente voluto dal Presidente del Lions ATC Santo Figura ed accolto con grande favore dal direttore sanitario Dott. Alfonso Cirrone Cipolla, nell’ ottica di una visione di ospedale integrato nella comunita’.

“Abbiamo voluto questo evento in ospedale perché  e’ l’ultimo luogo in cui una donna vittima di violenza si reca e noi operatori sanitari abbiamo vissuto tante volte queste tristi e inaccettabili vicende” – ha dichiarato il dott.Figura.Grande partecipazione dei soci Lions ,degli operatori sanitari  e di cittadini emozionati.

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Un corso dedicato alla medicina e gli over 45

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“Over 45- Cosa cambia?” è questo il quesito che i medici del territorio, ma anche infermieri, ostetrici e tecnici audioprotesisti si sono posti sabato 23 novembre 2024 a Caltanissetta, durante un corso ECM svoltosi nella splendida cornice del Teatro Rosso di San Secondo. 

“La fascia di età over 45 è una fascia di età che la medicina e la società hanno guadagnato nell’ultimo secolo- ha dichiarato il ginecologo Giuseppe Giannone impegnato nella promozione dell’evento- perché fino al secolo scorso si viveva fino a quarantacinque anni. L’obiettivo fondamentale è di conquistare, oltre che questi anni, anche la qualità di vita di questi anni. Ecco il motivo per cui abbiamo fatto questo convegno per potere illustrare le potenzialità che la medicina oggi ci offre”.

Si presenta anche in questo caso una caratteristica comune a molti corsi di formazione organizzati dall’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri: la multidisciplinarietà, così come viene sottolineato dal Presidente dell’OMCeO di Caltanissetta Giovanni D’Ippolito. “È un convegno che già nel suo programma prevede la multidisciplinarietà – ha esclamato – parlando di tantissime patologie che hanno una diversificazione oltre i quarantacinque anni, cosi’ come succederà oltre i sessantacinque anni – e poi ha aggiunto- rientra inoltre in un tema che a me sta molto a cuore e cioè la medicina di genere”, essendo egli stesso coinvolto da anni all’interno della Commissione nazionale sulla medicina di genere. 

L’evento, che ha previsto la suddivisione degli argomenti trattati in cinque sessioni fino al pomeriggio, è stato organizzato dall’ OMCeO di Caltanissetta in collaborazione con la SIGITE (Societa’ Italiana di Ginecologia della Terza Eta’), “una società che ha come obiettivo quello di promuovere la cultura del management delle donne in menopausa e in post menopausa- ha spiegato la Vice Presidente Nazionale SIGITE Marina Pandolfo – in realtà oggi sappiamo che la carenza estrogenica segna la vita futura delle donne dopo i quarantacinque anni e la scienza ci dà a disposizione tanti presidi, tante soluzioni che sono ancora sconosciute e quindi cerchiamo di promuovere questa cultura”.

Presente all’appuntamento nisseno l’Assessore Regionale Giovanna Volo che ha portato i suoi saluti istituzionali e anche Francesca Nocera Socio Fondatore e Past Presidente della Società Italiana di Ginecologia della terza età. “Uno degli obiettivi che da sempre la SIGITE si è proposta è quello della corretta valutazione di un argomento estremamente controverso e ancora in gran parte non ben conosciuto che è l’opzione terapeutica- ha affermato- che oggi si può personalizzare grazie alla ricerca che ci ha portato a una serie di proposte efficaci e anche calzanti sulla base dei desideri delle caratteristiche dei fattori di rischio della donna”.

Si punta dunque alla diffusione di informazioni, “uno dei nostri obblighi come società scientifica- ha aggiunto- è di riuscire a cambiare il punto di vista agendo sempre con la conoscenza, con la divulgazione corretta del punto di vista scientifico per recuperare salute femminile”.

I numerosi relatori (tra i quali Carmela M. Russello, Antonio Burgio, Renato Nicoletti, Paolo Manzella, Michele Diana, Patrizia Speciale, Ettore Guastella, Salvatore Caruso, Marcello Mancuso) hanno affrontato la questione sotto diversi punti di vista, dalle modificazioni ormonali alle TOS, le terapie ormonali sostitutive.

E ancora attenzione rivolta allo stile di vita, al diabete over 45, ma anche all’occhio e all’orecchio e al ruolo del medico di famiglia, fino ad arrivare all’osteoporosi nei soggetti che hanno superato questa fascia d’età e dunque anche alla fragilità ossea. 

“La densitometria è importante quando riscontriamo un’osteoporosi, ossia una riduzione della densità minerale ossea, ma ci sono tanti altri fattori che concorrono a creare la fragilità ossea, ossia questo aumento del rischio di fratture cosiddette da fragilità perché occorrono con un minimo trauma o anche senza trauma- ha specificato Ligia Dominguez professore ordinario di Medicina Interna e Geriatria all’ Università Kore di Enna, che ha poi aggiunto – pensiamo che le donne in Italia over 45 sono praticamente il 60%, la maggior parte delle donne in Italia hanno più di 45 anni e sono quelle più a rischio di fratturarsi”. 

Ma esistono anche delle categorie per le quali il rischio fratture aumenta, come nel caso di chi ha una familiarità o ha condotto uno stile di vita sedentario e ancora “quelli che hanno accumulato una dieta diciamo non adeguata durante tanti anni e quando arrivano alla menopausa, che ovviamente è l’elemento che ci fa aumentare questo rischio fratturativo nelle donne, possono avere maggior rischio – e ancora – quelli che hanno fumato per moltissimo tempo, quelli che devono assumere alcuni farmaci che sono osseopenizzanti, quindi dobbiamo identificare queste donne che sono ad altissimo rischio per seguirle, perché pensate che l’età media della donna in Italia, secondo gli ultimi dati dell’Istat del 2023, arriva quasi ad ottantacinque anni. Da quarantacinque ad ottantacinque ci sono quarant’anni dove si accumulerà tutto l’effetto di questi fattori rischio – ha concluso la docente Dominguez – se non facciamo niente prevenirli”.

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Bandito da Lions Atc e Comune il concorso sulla vetrina natalizia più bella

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Il Lions Club Gela Ambiente Territorio Cultura, in collaborazione con il Comune di Gela, bandisce il 1° Concorso “Vetrine e Dimore di Natale 2024: il calore dell’ospitalità a Gela”.  

L’obiettivo è quello di incentivare tutte le attività commerciali, gli host e gli albergatori ad adornare le vetrine e i dehor delle loro attività con decorazioni natalizie per contribuire a rendere la città di Gela accogliente ed attrattiva durante le festività. Dei riconoscimenti verranno assegnati da una commissione ad hoc ai primi tre classificati nelle diverse categorie.  

Il concorso rientra nel service multidistrettuale “Miti e tradizioni“  per la valorizzazione del territorio con le sue tradizioni popolari e si pone come elemento di miglioramento del decoro urbano.

L’iscrizione al concorso sarà valida entro l’8 dicembre 2024 attraverso una pagina web dedicata dove inviare il modulo compilato oltre che tramite consegna brevi manu ai destinatari del concorso stesso.  

L’ Ammistrazione comunale attraverso i suoi delegati ed il Presidente del   Lions ATC , insieme ai Soci, si recheranno in loco per assegnare i riconoscimenti.

Questo progetto/service a firma Lions ATC è stato entusiasticamente accolto dal Sindaco di Gela Terenziano di Stefano, dagli Assessori Di Cristina, Altamore e Franzone e da tutto il consesso civico. I tre assessori con il presidente Lions Santo Figura e la componente del club Giusi Rinzivillo, i consiglieri Sara Cavallo, Giovanni Giudice , l’esperto in allestimenti Salvatore Migliore fanno parte della commissione che esaminerà le vetrine

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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