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Politica

Battaglia per il simbolo ‘Nuova Dc’: riammesse le liste di Cuffaro

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Catania – Il 28 e 29 maggio 2023 si terranno in numerosi Comuni siciliani le elezioni amministrative. E la battaglia si fa dura nelle ultime settimane.

Tra i comuni chiamati al voto – in provincia di Catania – vi sono anche Aci Sant’Antonio e Acireale.

In entrambi i Comuni, la DC di Totò Cuffaro ha presentato le proprie liste, utilizzando come simbolo lo scudocrociato.

La Commissione Elettorale Circondariale di Acireale, tuttavia, ha inizialmente ricusato il “contrassegno della lista “Democrazia Cristiana” sostenendo che tale contrassegno sarebbe “facilmente confondibile con quello notoriamente usato dal partito Nazionale “Democrazia Cristiana”.

La DC di Cuffaro, difesa dagli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia ha proposto reclamo avverso la ricusazione del simbolo.

Nel reclamo gli avv.ti Rubino e Impiduglia hanno evidenziato che, nel caso di specie, nessuna confusione potesse insorgere in capo agli elettori. Il simbolo utilizzato, infatti, è perfettamente identificabile con la formazione politica di cui è neo segretario nazionale Totò Cuffaro. Tale partito è riconoscibile dal corpo elettorale – e non confondibile con altre formazioni politiche -avendo già partecipato a numerose consultazioni elettorali, quali ad esempio l’Elezione relativa al Sindaco e al Consiglio Comunale di Palermo e l’Elezione per il rinnovo dell’Assemblea Regionale tenutasi nell’autunno 2022 (superando, in entrambi i casi, la soglia di sbarramento).

Nel reclamo è stato, inoltre, sostenuto – a riprova dell’evidente ammissibilità del simbolo della Democrazia Cristiana – come lo stesso non sia stato ricusato da nessuna delle altre Commissioni Elettorali Circondariali chiamate a verificare le liste che parteciperanno alle consultazioni elettorali del 28 e 29 maggio 2023.

A seguito del reclamo la Commissione Elettorale Circondariale di Acireale ha riammesso le liste dalla DC.

Pertanto, alle prossime elezioni amministrativa – anche nei Comuni di Acireale e Aci Sant’Antonio – saranno presenti le liste della DC di Cuffaro.

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Dopo il ricorso di Cafà accolto dal Tribunale, Incardona pronto a ricorrere per il seggio

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L’avv.Paolo Cafà troverà una strada tutta in salita per poter sedere sui banchi del consiglio comunale di Gela. Non dovrà solo aspettare che Grazia Cosentino decida se presentare o meno Appello alla sentenza che la dichiara incompatibile e quindi la da decadere dalla carica di consigliere.

Totò Incardona candidato nello schieramento Alleanza per Gela di Totò Scerra, presenterà ricorso per ottenere lui quel seggio come consigliere con i maggiori resti.Ha già contattato un importante studio legale con esperti in materia elettorale.

Questi i principi che inducono Incardona a presentare ricorso:l’Ufficio Legislativo e Legale della regione Siciliana ha espresso, correttamente, nel 2009 un parere abbracciando la tesi della non computabilità dei voti riportati dalle liste che non hanno superato lo sbarramento del 5%: i voti delle liste che non hanno superato la soglia del 5% esauriscono la loro funzione essenziale di espressione della volontà del cittadino elettore semplicemente nel momento in cui vengono validamente attribuiti alla lista cui si riferiscono, non continuando pertanto ad esercitare una certa influenza sui risultati elettorali concernenti, positivamente, solo liste diverse da quelle cui detti voti erano rivolti. Computare tali voti comporterebbe una sorta di “riutilizzazione” di voti, non utili per i diretti destinatari, che verrebbero tuttavia ad incidere (indirettamente ed involontariamente) nella ripartizione dei seggi tra i vari schieramenti rimasti in lizza; tale conclusione interpretativa troverebbe sostegno nella esplicita formulazione del secondo periodo del comma 3 bis dell’art. 4 della l.r. 35/1997 che prevede che “Al fine della determinazione del quoziente elettorale circoscrizionale non si tiene conto dei voti riportati dalle liste non ammesse all’assegnazione dei seggi” (apparirebbe quindi inequivocabile la volontà del legislatore di escludere già dalla determinazione del quoziente elettorale i voti delle liste che non possono risultare assegnatarie di seggi). Se l’esclusione dei voti conseguiti da tali liste avviene in via preliminare se ne dovrebbe desumere che gli stessi non assumerebbero più alcun rilievo nel procedimento elettorale e, conseguentemente, nel computo dei voti finalizzato all’attribuzione del premio di maggioranza; risulterebbe, invero, irrazionale un sistema che, non ammettendo di concorrere alla formazione del quoziente elettorale e di partecipare alla suddivisione dei seggi, recuperasse i medesimi voti esclusi ai soli fini della determinazione della maggioranza assoluta dei seggi, concedendo alle liste cui è preclusa la partecipazione, di concorrere a determinare le quote della rappresentanza consilia

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Sentenza favorevole a Paolo Cafà:Cosentino incompatibile

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Il giudice del Tribunale civile di Gela ha accolto tutte le motivazioni contenute nelle 26 pagine del ricorso presentato dall’avv.Paolo Cafà, primo dei non eletti della lista PeR, per ottenere la dichiarazione di decadenza dalla carica di consigliere comunale di Grazia Cosentino. Insieme a questo Cafà , che ha sostenuto personalmente la sua difesa , ha chiesto la surroga di Grazia Cosentino.

I giudici hanno valutato e accolto le motivazioni addotte dall’avv.Cafà per considerare Grazia Cosentino incompatibile come consigliere in relazione al ruolo che svolge all’interno della Srr Impianti, società dei rifiuti di cui è socio il Comune.

Il ricorso presentato al segretario generale del Comune non fu accolto.Cosentino era compatibile.Cafà si è rivolto al Tribunale.

Emessa la sentenza positiva per Cafà ,il Tribunale la trasmetterà al Comune che la pubblicherà all’albo pretorio per 15 giorni. Poi Grazia Cosentino avrà 30 giorni per ricorrere in Appello. Diversamente si insedierà subito Paolo Cafà che ha chiesto ed ottenuto dal giudice pure la surroga.

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Di Paola:”centrodestra a pezzi,se facciamo quadrato vinciamo”

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“Facciamo quadrato, possiamo eleggere tante ‘sentinelle’ dei cittadini nei territori, il centrodestra è a pezzi, non facciamoci sfuggire l’occasione”
Il coordinatore siciliano del M5S, Nuccio Di Paola, a meno di 20 giorni dalle elezioni provinciali, torna a chiamare a raccolta le forze alternative alla destra.

“Partiti e forze civiche – dice Di Paola – non ascoltino le illusorie sirene di un centrodestra dilaniato, come è ormai sotto gli occhi di tutti, che prova a vendere fumo. Il fronte di Schifani non esiste più e credo che sarà ancora peggio dopo il 27 aprile. Lo ammette lo stesso Cuffaro che parla di una Caporetto dei partiti, ma i partiti che sono saltati in aria sono soprattutto quelli a lui vicini. Capisco la sua frustrazione, anche se sappiamo tutti che Fratelli d’Italia è pronto a consolarlo”.

“Ricordo a tutti – afferma Di Paola – che questo sistema elettorale, che non coinvolge i cittadini ma i sindaci e i consiglieri, prevede nei liberi consorzi la doppia scheda: una per votare i consiglieri provinciali di secondo livello e una per votare il candidato presidente. Non esistono quindi le coalizioni e tutti hanno le mani libere. Questo della doppia scheda è un sistema che come M5S propugniamo da sempre, sarà mia cura proporlo anche per le elezioni comunali e regionali”.

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