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“Il pontile o si conserva o si demolisce.No a soluzioni mediane”

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Pontile da conservare o demolire.Una voce fuori dal coro è quella del consigliere VIncenzo Casciana.Queste le sue riflessioni a 24 ore da un incontro importante per le sorti della struttura sul Lungomare: “Oltre 300 metri  d’epoca crollate. Un pezzo di storia della nostra città che oggi non esiste più. Un pezzo di storia che si rischia di perdersi per sempre,  dove però molte altre opere  rimangono ancora abbandonate. C’è tanta tristezza e amarezza Sotto quelle travi ormai marce rimangono seppelliti i ricordi dei tantissimi  gelesi oltre alla dignità e alla memoria di tante generazioni che in quel pontile  hanno lavorato, gioito, pianto e vissuto.  Ormai Il pontile sbarcatoio esposto alle intemperie, sembra guardare attonito e impotente l’immane disastro.
. I gelesi però sono rimasti molto affezionati a quel pontile, luogo di passeggiate romantiche e di aggregazione per alcune comitive. Quanta storia si racchiude in quelle travi di cemento armato ,le marinerie del mediterraneo lo vedevano come centro d’approdo , i nostri avi che commerciavano con i bastimenti ; Gela fu il primo luogo in Sicilia, raggiunto dalle truppe americane e la prima città libera d’Europa.
L’operazione denominata Husky fu una delle più imponenti della Seconda Guerra Mondiale e trovò nella costa di Gela, un punto ottimale proprio per l’assenza di pareti rocciose e per la presenza di un golfo molto ampio e nel suo Pontile un ottimo posto dove attraccare con i propri mezzi da sbarco 
Quello che possiamo fare adesso è agire per evitare che eventi del genere si verifichino ancora, adottare atteggiamenti propositivi piuttosto che tentare di scaricare la responsabilità sulla Regione  rea, a detta di alcuni, di non aver finanziato il progetto di consolidamento del Pontile sbarcatoio .
 Davanti a eventi di questo genere dovremmo rimboccarci le maniche per non  lasciarci  sfuggire l’opportunità di portare a Gela importanti finanziamenti per la cura e la salvaguardia dell’immenso patrimonio culturale della nostra città.

In tempi in cui si parla di far rivivere il turismo  dovrebbe dunque essere preso in considerazione un’iniziativa di recupero delle strutture esistenti, sia a testimonianza del nostro passato ma anche come attrattiva per i visitatori alla ricerca di posti unici che spesso dimentichiamo per sempre.

Non sono per la messa in sicurezza del pontile in quanto il calcestruzzo della struttura sara’ sempre interessato sia da  sollecitazioni alle sottostrutture dovute alle correnti marine sia anche da un processo di ammaloramento più o meno diffuso, con fenomeni di degrado tali da innescare la corrosione nelle armature e il venir meno della loro sicurezza.

Sono evidenti i processi di infiltrazione dell’acqua, di ossidazione e corrosione delle armature che hanno portato all’espulsione del copriferro della soletta dell’impalcato 
I pilastri si sono assottigliati da rendere il  pontile  pericolante.  Lo stato dell’arte dice, agli occhi del comune cittadino osservatore, che le strutture in questione sono in stato di completo abbandono e mai manutenute.  A mio avviso  pertanto la situazione richiede una iniziativa di pronto intervento per seguire due strade , eseguire una ristrutturazione completa , senza palliativi che rimanderebbero il problema alle prossime amministrazioni, con sperpero di denaro pubblico , il tutto fatto con la sostituzione degli impalcati ammalorati del pontile esistenti con nuovi
o , con un azione impopolare prendersi la responsabilità di eseguire l’ abbattimento del corpo , in quanto si è preso atto dello stato di degrado e di vetustita’ in cui versa  il pontile e la messa in sicurezza sarebbe solo un intervento per  “tamponare” una situazione strutturale gia’ collassata e fortemente instabile
Il tutto in tempi brevi atteso  che  perdurando  la  situazione  di potenziale pericolo  si può verificare il collasso dell’ intera  struttura o un ulteriore parte di essa , non dimentichiamoci che arriva la stagione estiva e che , nonostante i molti divieti , qualche bagnante si diverte a nuotare a ridosso del pontile o addirittura a passarci sotto con le canoe

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Flash news

Interrogazione del sen.Loreficd al ministro dell’ambiente sui lavori fermi del raddoppio del depuratore consortile

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Il senatore Pietro Lorefice ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Pichetto Fratin in merito ai gravi ritardi nei lavori di raddoppio della sezione urbana del depuratore consortile situato all’interno della Raffineria di Gela.

Il potenziamento del depuratore è cruciale per il trattamento delle acque reflue prima che vengano scaricate in mare. Allo stato attuale, l’impianto non è assolutamente adeguato a gestire tutti i reflui, con la tragica conseguenza che le sostanze inquinanti pregiudicano l’ambiente e la salute degli abitanti.

Nonostante l’iter dei lavori fosse stato avviato oltre un decennio fa(iter avviato nel 2012) , assegnazioni, revoche, aggiudicazioni, ritardi hanno portato a uno stallo: i lavori risultano fermi dal 30 giugno 2023 per mancanza di copertura economica, a causa dell’aumento dei costi e delle compensazioni previste dalla legge, oltre a varianti progettuali intervenute nel corso del tempo.

“L’ennesima situazione inaccettabile per la Sicilia, e in particolare per quelle aree già compromesse a livello ambientale e che, in particolare per la gestione delle acque reflue, espone il nostro Paese alla quarta sanzione da parte dell’Unione Europea, con un aggravio spaventoso per la finanza pubblica” – ha evidenziato

Loregice chiede quindi al Ministro se sia a conoscenza della vicenda e, soprattutto, se non ritenga opportuno affidare il completamento dell’opera al Commissario straordinario unico per la depurazione, al fine di sbloccare l’iter e garantire finalmente la realizzazione di un’infrastruttura essenziale per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica, messi a dura prova da anni di inquinamento.

“Il Ministro Pichetto Fratin, sappiamo essere sicuramente al corrente di quanto un impianto di depurazione efficiente sia essenziale per la salvaguardia degli ecosistemi e della salute pubblica, avendo egli stesso recentemente partecipato all’inaugurazione del depuratore di Affi.E se questo vale per Affi, a maggior ragione deve valere per Gela, un’area classificata “a elevato rischio di crisi ambientale”, con un piano di risanamento e disinquinamento ambientale inattuato e inserita tra i Siti di Interesse Nazionale per la bonifica.Insomma, siamo alle solite? Mentre al nord si tagliano nastri, qui al Sud si tagliano fondi?Chiedo quindi al Ministro se non sia opportuno intervenire con la stessa solerzia dimostrata altrove, essendo inaccettabile classificare l’Italia in territori o cittadini di serie A e di serie B.Il territorio di Gela e i gelesi hanno già pagato troppo in Salute e Ambiente: ulteriori lungaggini burocratiche non possono e non devono andare ad esacerbare una situazione di degrado ambientale e sanitario insostenibili.”- conclude

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Cronaca

Prodotti non sicuri sequestrati dalla Finanza

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Circa 400.000 articoli non sicuri pronti per essere immessi sul mercato, sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Caltanissetta. L’operazione, effettuata in due esercizi commerciali gestiti da cittadini di origini bengalesi, ha consentito di rinvenire numerosi prodotti, consistenti in articoli di bigiotteria di varia natura, non idonei al commercio secondo le disposizioni del Codice del Consumo, il cui valore commerciale si aggira intorno ai 100.000 euro. Gli articoli sono stati sottoposti a sequestro amministrativo, in quanto privi delle informazioni minime per il consumatore finale relative alla sicurezza, alla qualità, alla composizione e all’origine dei prodotti, ritenuti indispensabili per un corretto utilizzo in piena sicurezza. Per le violazioni riscontrate sono state elevate sanzioni fino a 50.000 euro. L’operazione di servizio condotta dalla Guardia di Finanza conferma il costante impegno del Corpo nell’attività di prevenzione e repressione degli insidiosi fenomeni della vendita e distribuzione di prodotti non conformi e non sicuri, a tutela del mercato, delle imprese regolari e dei consumatori finali.

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Attualità

L’assessore Luigi Di Dio consegna lavori per circa 20 mln:l’ex scalo ferroviario, l’Orto Fontanelle e ora la palestra del Presti

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Può essere più che soddisfatto l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Di Dio.Lontano dai riflettori e senza la smania di apparire, con il sistema semplice ma efficace del piccolo passo dopo l’altro, è riuscito a consegnare lavori per circa 20 milioni di euro.

Fanno parte di “Qualità dell’abitare”, un programma innovativo del Mit con fondi del Pnrr. Le opere sono state tutte appaltate il 29 dicembre del 2023 sul filo del rasoio e con un Comune appena entrato nella fase di dissesto. L’assessore Di Dio, con lo staff di un settore dei Lavori pubblici che in fatto di personale tecnico e amministrativo segna il profondo rosso, è riuscito a serrare le fila e, prendendo in mano i progetti e seguendone l’iter di persona ogni giorno, a far aprire i cantieri.Difficoltà nell’iter se ne sono presentate tante soprattutto per il dissesto del Comune e la carenza di tecnici e istruttori.

I lavori consegnati negli ultimi 10 giorni sono l’Orto Fontanelle (6,5 mln che ospiterà un palazzetto della Cultura. Sarà realizzato dall’impresa Mi.Co di Mussomeli.

Ed ancora la sistemazione dell’area archeologica dell’ex scalo ferroviario finanziata per 5.7 milioni alla Bdf appalti di Agrigento.Oggi i lavori della palestra del Vincenzo Presti per 3mln con appalto alla Eredi Marotta di Mussomeli.

Qualche tempo fa erano stati consegnati i lavori di altre opere dello stesso programma e cioè l’ex mercato ortofrutticolo e nell’area del Bastione.Con altri fondi si è operato per altri fondi per due progetti fondamentali per lo sviluppo del territorio in termini turistici come il Lungomare e Montelungo.

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Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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