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Mercoledi’ santo: il giorno del tradimento

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E’ il giorno in cui si compie il tradimento. Ieri come oggi. Nel calendario liturgico della Chiesa, il suo significato impallidisce di fronte agli altri giorni della settimana: l’ingresso di Gesù in Gerusalemme la domenica, l’Ultima Cena il giovedi’, la sua crocifissione il venerdì e così via … Tuttavia, anche se questo giorno è stato un po’ trascurato nel corso delle generazioni, nella storia della salvezza il mercoledi’ santo ha una grande importanza.

Nel corso delle generazioni, il primo tema che viene sottolineato in questo giorno è quello del tradimento di Giuda Iscariota. Secondo la tradizione, in questo stesso giorno Giuda ha definitivamente deciso di consegnare il suo Maestro e Signore. Per questo motivo, in tempi passati – e ancora oggi in alcuni luoghi – ogni mercoledi’ i cristiani fanno un digiuno speciale per ricordare il tradimento di Giuda, il tradimento dell’uomo nei confronti di Dio.

Se il tema preponderante in questo giorno è il tradimento, il secondo è l’espiazione e il pentimento. Soprattutto nella tradizione orientale del cristianesimo, questo giorno è dedicato alla memoria della donna peccatrice che unge i piedi di Gesù con olio profumato, li bagna con le sue lacrime e li asciuga con i suoi capelli (Luca 7,36-50). Così, lo stesso giorno ricorda due dinamiche opposte: da una parte Giuda che da apostolo e caro amico di Gesù è diventato un nemico e traditore, e dall’altra, la donna che ha vissuto in grande peccato e ha scelto di pentirsi e di ricevere Gesù come Signore. Allontanamento e vicinanza, completamente opposti.

Nella tradizione orientale, in questo giorno risuona un inno di preghiera piuttosto unico: l’inno di Kassia (o Kassiani). Kassia era la badessa di un convento greco nel IX secolo e le sue composizioni di inni liturgici greci sono i primi le cui note sono conservate fino ad oggi. Circa ventitre’ delle sue composizioni sono incluse nella liturgia orientale e questo è senza dubbio il più conosciuto e più amato di tutti. Kassia e’ nata in una ricca e consolidata famiglia di Costantinopoli e quando entrò in convento, ha rinunciato alla sua eredita’ terrena. Nell’inno Kassia descrive le sensazioni della donna peccatrice nel momento in cui si inginocchia davanti a Gesù e gli bacia i piedi e poi paragona questo fatto alla caduta di Adamo ed Eva. Quando l’inno viene cantato dai fedeli in chiesa, descrive anche il loro viaggio per superare il peccato. Questa e’ la traduzione del salmo:

“Percependo la tua divinità Signore,

una donna di molti peccati,

li prende su di sé

per diventare portatrice di mirra

e nel pianto

ti offre olio profumato

quale presagio della tua sepoltura:

“Guai a me! Che la notte scenda su di me,

Che folle desiderio, buio e senza luna,

questa avidita’ per il peccato.

Prendi il mio pianto

Tu che attingi acqua dalle nuvole,

piegati su di me, al sospiro del mio cuore,

Tu che pieghi i cieli

nel segreto della tua incarnazione,

Bagnero’ i tuoi piedi immacolati di baci

e li asciughero’ con le ciocche dei miei capelli;

quegli stessi piedi il cui passo Eva aveva udito

al tramonto in Paradiso e si nascose in preda al terrore.

Chi conterà la moltitudine dei miei peccati

o la profondità del tuo giudizio,

Salvatore della mia anima?

Non dimenticare la tua serva,

Tu la cui misericordia è infinita” .

Vangelo
Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 26,14-25

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

Parola del Signore.

Stasera alle 20.30 l’ effige del Cristo caricato della Croce verrà portata in processione dalla Chiesa Madre alla chiesa del Rosario dove domani ci sara’ il bacio dei piedi.

Nel Castello Aragonese di Piazza Armerina il Nobile Quariere Monte Mira ha allestito la rappresentazione sacra

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Attualità

Concluso il recupero del secondo relitto di Gela.I pezzi della nave del V a.C sono ora a Bosco Littorio

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Sono state condotte le operazioni di recupero del relitto denominato “Gela 2” presso l’area marina di tutela archeologica di Bulala del Comune di Gela.

Le operazioni sono state effettuate da una società specializzata nei recuperi di beni archeologici, sotto lo stretto coordinamento e direzione del personale della Soprintendenza del Mare di Palermo.

La Capitaneria di porto di Gela ha assicurato senza soluzione di continuità, mediante l’impiego di proprio personale e delle proprie unità navali la necessaria cornice di sicurezza, affinché le operazioni di cui è cenno si svolgessero senza intoppi.

Il relitto, che si presume esser datato intorno alla fine del V secolo a.C, era stato già individuato in contrada Bulala, a circa 800 metri dalla costa, nel 1990.

A seguito di numerosi interventi ricognitivi si è potuta stimare la grandezza del relitto, che si attesterebbe intorno agli 11 metri di lunghezza e 4 in larghezza.

Il relitto recuperato sarà interessato dai necessari trattamenti di restauro, propedeutici alla successiva musealizzazione ed esposizione al pubblico.

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Boom di presenze ieri per “Butera a tavola” che è ormai un evento comprensoriale

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Butera. Può considerarsi soddisfatto il sindaco Giovanni Zuccalà:l’obiettivo di far diventare di dimensione comprensoriale la manifestazione “Butera a tavola” è più che raggiunto. Ieri sera nella seconda delle tre giornate dell’evento enogastronomico dedicato alle produzioni locali, a Butera c’è stato un boom di presenze.Tantissima gente è arrivata da Gela, Niscemi, Mazzarino e Riesi a godere di una piacevole atmosfera tra gli stand con le prelibatezze gastronomiche da gustare, il concerto di Roy Paci, la passeggiata fino al Castello.

I tre bus navetta che portavano i visitatori dal parcheggio sito nella zona del cimitero fino al centro della città non hanno avuto un momento di sosta per tutta la notte. Tra le viuzze di Butera un mare di gente fino a notte fonda. Tra i politici ieri sera sono stati notati il sindaco di Niscemi Massimiliano Conti e il senatore Pietro Lorefice.Venerdi al taglio del nastro c’era l’on.Scuvera la cui famiglia ha origini buteresi. Nel complesso, chi ieri sera si è recato a Butera ha trascorso una serata di relax in un ambiente sereno ed ordinato, nonostante l’enorme folla, ha potuto gustare prodotti siciliani di buona qualità, ha ascoltato musica. Con gli anni “Butera a tavola” è cresciuta e quest’anno ha avuto un meritato boom che impegna l’amministrazione Zuccalà a fare ancor meglio il prossimo anno. C’è ancora tempo per un tuffo nell’atmosfera di Butera a tavola.

L’evento enogastronomico prosegue e si conclude oggi.In mattinata in Piazza Dante raduno auto e moto d’epoca in collaborazione col club dei Normanni e dimostrazioni tecniche su torchio i tini a cura dei bambini. Alle 18 al Castello Galleria archeologica con mostra del maestro Muni. Spettacolo itinerante gruppo ‘La Lanterna’. Ore 21.30 spettacolo musicale a cura del gruppo Sicily folk orchestra.

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L’ ex assessore Totò Incardona:”PalaCossiga mai riconsegnato dall’Asp al Comune”

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Il PalaCossiga, l’impianto sportivo di Marchitello assegnato dal Comune all’ Asp 2 nel periodo Covid, per esssere usato come hub vaccinale oggetto  dello scontro  tra Comune ed Asp. Chi riparerà i danni causati dai vandali e ladri  da quando la struttura non è usata più per le vaccinazioni?   Di chi è la responsabilità? Oggi l’Asp sostiene di aver consegnato l’impianto al Comune il 7 marzo del 2023 e che  non si sente responsabile dei danni che da quel giorno ad oggi hanno fatto ladri e vandali.. Non la pensa così l’ex assessore Totò Incardona  che sostiene che la consegna dei locali dall’ Asp al Comune non è mai formalmente avvenuta perché quel 7 marzo del 2023 non c’è stata alcuna  restituzione formale dell’impianto  dall’Asp al Comune.

< C’è stato un sopralluogo al PalaCossiga ed io e Cirrone Cipolla abbiamo dato comunicazione alla città che da quel giorno finiva l’attività di vaccinazione al PalaCossiga e sarebbe proseguita in altri locali Asp – sottolinea Incardona – e  quel giorno quando siamo entrati ho visto che la struttura era sporca, a terra c’era ancora la gomma che ha poi danneggiato il.  Nei locali c’erano tanti documenti di vaccinazioni a terra.  L’Asp    si impegnò a fare una pulizia e ci saremmo rivisti>

< Il 20 Aprile  il dirigente del Comune ing. Lombardo – continua – ha inviato una  nota in cui evidenzia che il Comune non avrebbe preso in consegna i locali perché, dopo la pulizia e  tolta la gomma, il parquet era danneggiato e c’erano altri danni. Anche io ho scritto un paio di note all’ Asp>.  Una storia destinata a far parlare ancora per molto, a meno che il sindaco e l’Asp non riescano a trovare un’intesa bonaria.

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