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Malluzzo: ”bene sul ponte sullo stretto ma da solo non basta”

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Dal governo Meloni arriva il via libera al decreto legge sul Ponte sullo stretto e i renziani sono contenti anche se dicono che solo il ponte non  basta. 

 “Il Ponte sullo stretto è un’opera strategica e cruciale per il futuro del Paese e per lo sviluppo del Mezzogiorno – dice Cristian Malluzzo delegato regionale alle infrastrutture di Italia Viva Sicilia – ma non può bastare. Un’opera che garantirà una continuità territoriale che per anni la Sicilia ha rivendicato e per la quale Italia Viva si batte con forza da tempo, infatti nella scorsa legislatura costituimmo anche un intergruppo parlamentare per promuoverne la costruzione”.

“Ora è importante capire dal MIT e dal MEF, quest’ultimo in maggioranza all’interno della società “Stretto di Messina” – dice Malluzzo- quali saranno i tempi di realizzazione. Un’opera infrastrutturale che oltre a ridurre notevolmente i costi di spostamento degli utenti, permetterà l’abbattimento dei costi di trasporto su ruota e su strada ferrata garantendo maggiori interscambi economici con il resto del meridione. Auspichiamo che gli altri partner facenti parte della società “Stretto di Messina”, ovvero Anas ed RFI investano da qui ai prossimi 10 anni sull’intera Regione Siciliana sviluppando, progettando, realizzando, e rinnovando i collegamenti stradali e le tratte ferroviarie in modo da poter sfruttare al meglio la continuità territoriale che si andrà a creare. La parte più importante in questo processo di infrastrutturazione la ricopre la Regione Siciliana, che deve essere pronta ed in grado di garantire celeri processi burocratici nel rilascio di autorizzazione, permessi e nulla osta per far si che le società che vorranno investire in questo territorio possano avere totale appoggio dall’amministrazione della Regione Siciliana”.

Infine Malluzzo reclama maggiore controllo su tutte le gare in essere e su tutti quei lavori già appaltati ed in fase di realizzazione, affinché ci sia nello stesso tempo una ricaduta economica e sociale su tutto il territorio, evitando che i grandi colossi nazionali ed internazionali possano speculare e mandare in sofferenza le numerose imprese siciliane che da tempo lavorano o lavoreranno per le opere infrastrutturali future.

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Attualità

Approvato piano dimensionamento scolastico

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Approvato dall’assessorato regionale dell’Istruzione il Piano di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica della Sicilia per l’anno 2025/2026. Secondo il decreto firmato dall’assessore Mimmo Turano, sono 23 le istituzioni scolastiche che, nel rispetto di quanto previsto dalle norme nazionali, sono state soppresse in tutta l’Isola: cinque nella città di Palermo, quattro a Catania, tre a Messina, tre ad Agrigento, due a Caltanissetta, due a Siracusa, due a Trapani, una a Ragusa e una a Enna.

«Il Piano di dimensionamento scolastico – dice Turano – non è un provvedimento contro qualcuno, ma per il futuro della scuola. Comprendiamo le preoccupazioni espresse da alcuni istituti e da alcuni sindaci, ma ogni scelta è stata fatta con equilibrio e nell’interesse collettivo. Ottimizzare la rete scolastica, infatti, significa valorizzare la continuità educativa, tutelare i piccoli comuni e riorganizzare gli istituti nei grandi centri urbani, per costruire una scuola più moderna e inclusiva, capace di rispondere alle sfide di oggi e di domani».

Il documento, che è già stato condiviso dal ministero dell’Istruzione, punta soprattutto sulla “verticalizzazione” delle direzioni didattiche (primarie) e delle scuole secondarie di primo grado (medie) in istituti comprensivi; questo ha portato alla soppressione delle rimanenti quattro direzioni didattiche presenti a Palermo e delle tre ancora presenti su Catania e provincia. Rispettato anche il principio per cui si mantengono i presidi scolastici autonomi se unici nei territori comunali montani o insulari. 

Il Piano di dimensionamento è stato redatto tenendo conto di determinate condizioni come il numero degli alunni, la disponibilità di locali idonei e i limiti in materia di dotazione organica del personale dirigenziale (dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi).

Il decreto dell’assessore con il Piano di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica della Sicilia per l’anno 2025/2026, con il dettaglio per provincia, è pubblicato sul sito istituzionale della Regione Siciliana ed è consultabile a questo link.

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Attualità

Un fondo da 58mln per l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza

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Circa 58 milioni di euro per l’inserimento lavorativo delle donne in situazione di svantaggio e vittime di violenza. L’assessorato regionale al Lavoro ha pubblicato il bando “Occupazione Donna”, a valere sul programma Fse+ 2021-2027, che prevede un contributo erogato alle associazioni temporanee di scopo o di imprese per interventi che favoriscano l’introduzione delle donne nel mercato del lavoro, attraverso orientamento specialistico, formazione mirata (certificazione linguistica, informatica e attestato per sicurezza sul lavoro), tirocinio, supporto per la creazione di azienda o inserimento lavorativo.

«Questa iniziativa, fortemente voluta dal governo Schifani, è un significativo passo verso il miglioramento della condizione lavorativa delle donne in Sicilia – dichiara l’assessore Nuccia Albano -. Promuovendo l’occupazione femminile, si mira a creare un ambiente in cui le donne possano non solo trovare lavoro, ma anche costruire una vita più sicura e indipendente. Forniamo, inoltre, alle donne vittime di violenza un altro strumento attraverso cui affrancarsi dai casi di maltrattamenti domestici. Un aiuto concreto per chi vuole riprendere in mano la propria vita, mettendo anche al sicuro i propri figli».

Il bando è destinato alle donne tra i 18 e i 56 anni compiuti, disoccupate e non occupate; donne inserite (o che lo abbiano superato) nel percorso di accompagnamento all’uscita dalla condizione di vittima di violenza e identificate attraverso la procedura attivata dai Centri antiviolenza.

Tra i requisiti necessari occorre essere: residenti o domiciliate sul territorio regionale da almeno sei mesi al momento della pubblicazione del bando; in possesso di cittadinanza italiana oppure essere donne extra comunitarie; iscritte presso un Centro per l’impiego della Regione Siciliana.

Successivamente il dipartimento Lavoro provvederà a comunicare le modalità di presentazione delle istanze su sistema informatico

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I cuffariani gelesi gridano allo scandalo per l’incarico da 800 mila euro all’ex consigliera M5S Farruggia

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Mentre l’opposizione dimostra di saper mettere da parte i propri interessi e si attiva per fare approvare quelle norme in grado di fare uscire la città dalla profonda crisi finanziaria che la attanaglia , la maggioranza a trazione Cinquestelle si distingue, invece, per una serie di provvedimenti finalizzati esclusivamnte alla difesa di specifici interessi personali: l’affondo viene dalla Dc tutta con in testa il coordinatore Giuseppe Licata e i consiglieri Armando Irti e Giuseppe Guastella.

Indice puntato sull’i ncarico di circa ben 80.000,00 affidato all’ ex consigliere comunale dei Cinquedtelle Virginia Farruggia , fresca peraltro di una candidatura alle europee , che,secondo la Dc, rappresenta uno scandalo di proporzioni gigantesche che non può non avere delle ripercussioni sul piano politico , sociale e persino legale.
“Se il tanto famigerato modello Gela, così strombazzato da più parti , si riduce a queste pratiche di spregiudicate e ciniche spartizioni , non c’è da stare molto allegri , perché difficilmente si assiste ad una manifestazione di potere così arrogante che non teme di sfidare l’opinione pubblica”- sostengono gli esponenti Dc.


“Non si può e non è eticamente accettabile lanciare ai giovani un messaggio così devastante: quello cioè di intendere la politica come un mezzo per curare i propri interessi.Ora, pur volendo per il momento tralasciare le norme ” di inconferibilita di incarichi a componenti di organi politici” , così come chiaramente espresse dall’ANAC ( Autorità nazionale anticorruzione), si rimane stupiti e desta forte preoccupazione il silenzio di quelle personalità politiche che militano in partiti che , della trasparenza e della legalità , ne fanno il loro punto di riferimento . Così come non può non passare inosservato che a concepire e a realizzare simili operazioni siano personaggi appartenti ad un movimento che hanno cercato e cercano di diffamare in vari modi i loro avversari politici. Chi si comporta in questo modo, non ha titoli per giudicare gli altri” – conclude la Dc gelese

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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