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Malluzzo: ”bene sul ponte sullo stretto ma da solo non basta”

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Dal governo Meloni arriva il via libera al decreto legge sul Ponte sullo stretto e i renziani sono contenti anche se dicono che solo il ponte non  basta. 

 “Il Ponte sullo stretto è un’opera strategica e cruciale per il futuro del Paese e per lo sviluppo del Mezzogiorno – dice Cristian Malluzzo delegato regionale alle infrastrutture di Italia Viva Sicilia – ma non può bastare. Un’opera che garantirà una continuità territoriale che per anni la Sicilia ha rivendicato e per la quale Italia Viva si batte con forza da tempo, infatti nella scorsa legislatura costituimmo anche un intergruppo parlamentare per promuoverne la costruzione”.

“Ora è importante capire dal MIT e dal MEF, quest’ultimo in maggioranza all’interno della società “Stretto di Messina” – dice Malluzzo- quali saranno i tempi di realizzazione. Un’opera infrastrutturale che oltre a ridurre notevolmente i costi di spostamento degli utenti, permetterà l’abbattimento dei costi di trasporto su ruota e su strada ferrata garantendo maggiori interscambi economici con il resto del meridione. Auspichiamo che gli altri partner facenti parte della società “Stretto di Messina”, ovvero Anas ed RFI investano da qui ai prossimi 10 anni sull’intera Regione Siciliana sviluppando, progettando, realizzando, e rinnovando i collegamenti stradali e le tratte ferroviarie in modo da poter sfruttare al meglio la continuità territoriale che si andrà a creare. La parte più importante in questo processo di infrastrutturazione la ricopre la Regione Siciliana, che deve essere pronta ed in grado di garantire celeri processi burocratici nel rilascio di autorizzazione, permessi e nulla osta per far si che le società che vorranno investire in questo territorio possano avere totale appoggio dall’amministrazione della Regione Siciliana”.

Infine Malluzzo reclama maggiore controllo su tutte le gare in essere e su tutti quei lavori già appaltati ed in fase di realizzazione, affinché ci sia nello stesso tempo una ricaduta economica e sociale su tutto il territorio, evitando che i grandi colossi nazionali ed internazionali possano speculare e mandare in sofferenza le numerose imprese siciliane che da tempo lavorano o lavoreranno per le opere infrastrutturali future.

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Flash news

Patrizia Abbenanti eletta segretaria Ugl terziario

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L’incontro per eleggere la nuova segreteria dell’Ugl terziario si è aperto ricordando il segretario provinciale Gianmatteo D’Arma prematuramente scomparso.Alla guida della sigla sindacale è stata eletta Patrizia Abbenante che è stata la vice di D’Arma e che  nel suo   primo intervento ha dichiarato il massimo impegno sul caso del  contratto   tra Ghelas e Comune. Subito  dopo ha partecipato all’incontro indetto dall’ amministratore della Ghelas Guido Siragusa. 

Il consiglio provinciale, per la segreteria, ha eletto iPaola Sollami e Dario Volasini. <Sono soddisfatto della scelta fatta – dice l’esponente nazionale dell’Ugl Andrea Alario – non solo perché è una donna ma anche per l’esperienza che porta, maturata accanto a Gianmatteo D’Arma di cui sono sicuro che continuerà l’operato all’insegna della continuità. Oltre alla Ghelas  darà il giusto contributo  a varie vertenze aperte nel terziario>

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Attualità

Il regista di “Iddu”non vuole politici sul palco per un saluto,la città si indigna e l’assessore Altamore gli dà una lezione di stile

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L’anteprima del film liberamente ispirato alla latitanza del padrino Matteo Messina Denaro, domenica sera al cinema Hollywood, ha avuto un fuoriprogramma che ha suscitato tante reazioni indignate in città per l’atteggiamento che  il regista Antonio Piazza  ha avuto  nei confronti del vice sindaco e assessore alla Cultura Viviana Altamore e, tramite lei, verso la città.  Prima della proiezione, Antonio Piazza ha parlato della trama del film ma anche dei problemi che ha avuto con la politica nell’ottenere finanziamenti e contributi per la sua opera sul padrino. Il presentatore ha poi chiamato sul palco l’assessore Altamore per un saluto ma il regista ha reagito duramente dicendo che non intendeva farsi fotografare con i politici. L’assessore ha evitato di salire sul palco e ha rinunciato al saluto ma non è andata via. È rimasta in sala fino alla fine del film.

Una situazione imbarazzante che ha creato indignazione verso la condotta del regista nel pubblico gelese presente in sala. Ancor oggi in città si discute di questo episodio. Nei social è oggetto di dibattito infuocato. In un post l’avv. Emanuele Maganuco definisce il regista un “maleducato, che prima chiede i soldi alla politica, che a questo punto bene ha fatto a non darglieli, per farsi finanziare il film, e poi sputa scriteriatamente addosso alle nostre locali istituzioni che con quella politica peraltro non c’entravano  proprio nulla”.

<Le nostre istituzioni  rappresentano tutti noi e  la nostra città della quale dobbiamo sempre pretendere da tutti il rigoroso rispetto, al di la di ogni appartenenza>- conclude l’avv. Maganuco.

Ed in tanti ritengono che la condotta del regista sia stata una mancanza di rispetto verso la città. L’ha presa con sereno distacco l’assessore Altamore che, come detto, non ha lasciato la sala dopo quel trattamento immeritato e ha   assistito all’intera proiezione del film. < Sono andata al cinema perché quel tema mi interessava – dice, da noi contattata –  e non sarei salita  di certo sul palco per fare foto e passerelle, ma per rappresentare la mia città, dato che mi è stato chiesto di farlo. Se avessi potuto parlare avrei certamente testimoniato che il tema trattato nel film la città di Gela lo ha vissuto sulla sua pelle e nella forma più efferata ma, con la reazione  della parte sana della città, quel brutto momento è stato superato. Non bisogna però mai abbassare la guardia. Avrei anche evidenziato il mio gradimento verso la smitizzazione della figura del mafioso>. Con stile e toni pacati l’assessore chiude una vicenda spiacevole, imbarazzante, che avrebbe potuto non verificarsi con una gestione complessiva dell’evento in cui nulla veniva lasciato al caso.

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Cronaca

Auto in fiamme in via Crispi,coppia salvata da un giovane

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Due anziani viaggiavano a bordo di una Fiat Panda lungo la via Crispi quando la vettura, si presume per un danno alla parte elettrica, è andata in fiamme.

Momenti di grande panico per i due anziani intrappolati nell’auto mentre nella via si è diffusa una nube di fumo.

A salvare la coppia è stato un giovane che si è impegnato a liberarli mentre alcuni residenti gettavano acqua sulla vettura in fiamme ed altri chiamavano i vigili del fuoco.

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