Mentre a Gela infiamma il clima preelettorale aumentano le prospettive di guadagni. La norma esiste ma a Gela non è stata ancora applicata. Il compito spetta al Segretario generale benchè le condizioni economiche di queste settimane languono e per ora se ne può solo parlare, ma accadrà, come è avvenuto per gli adeguamenti Istat delle indennità dei 70 deputati regionali dell’Assemblea siciliana previsti da una legge di nove anni fa che ha fatto scattare 890 euro in più in busta paga per effetto dell’inflazione all’8,1% e dopo l’allineamento degli stipendi di sindaci e assessori a quelli degli amministratori del resto d’Italia varato la settimana scorsa con la manovra finanziaria, tocca ora ai consiglieri comunali.
Un disegno di legge in discussione in commissione Affari istituzionali dell’Ars prevede di agganciare il gettone dei consiglieri dei 391 Comuni della Sicilia agli aumenti di sindaci e assessori, il cui stipendio in alcuni casi è quasi raddoppiato dopo la recente norma. Al momento un semplice consigliere comunale arriva a guadagnare meno di 30mila euro all’anno, col gettone legato alla effettiva presenza in Consiglio o nelle commissioni.
A sostenere la norma è una maggioranza trasversale in Assemblea, dove già durante la finanziaria alcuni deputati avevano posto la questione. Il tema fu accantonato perché avrebbe potuto fare naufragare l’emendamento, poi approvato, per le indennità degli amministratori, finanziato per il 50% con fondi del bilancio della Regione.
Gli aumenti per i consiglieri, secondo la norma all’esame della commissione, sarebbero invece a carico dei bilanci comunali. Il testo dovrebbe essere licenziato domani e poi calendarizzato per l’aula. Intanto, il caso degli aumenti Istat per i deputati continua a tenere banco all’Ars nonostante l’aula abbia confermato la legge del 2014, bocciando qualche giorno fa, nel corso dei lavori per la finanziaria, un emendamento soppressivo. Emerge che a non percepire alcun aumento, perché non previsto dalla stessa legge che riguarda gli onorevoli, è il personale dei gruppi parlamentari: si tratta di una ottantina di persone, che fanno parte del bacino dei «cosiddetti stabilizzati». I loro nomi sono in un elenco dal quale i gruppi possono attingere all’inizio della legislatura inquadrandoli poi con contratti individuali. Per questi dipendenti, in base a una legge regionale del 2015, l’Assemblea siciliana destina ai gruppi parlamentari un contributo fino a un massimo di 58.571,44 euro a dipendente, importo che varia a seconda dell’inquadramento contrattuale. Per gli «stabilizzati» non c’è stato alcun adeguamento Istat negli ultimi 8 anni e il tema non è stato mai affrontato in modo ufficiale. Avendo i contratti «bloccati» per questi dipendenti, buona parte con ruoli fondamentali per il buon funzionamento dei gruppi, è impossibile percepire aumenti se non per legge. L’eventuale estensione anche a questo personale della rivalutazione dell’indice legato al costo della vita, comporterebbe per quest’anno una spesa di 350 mila euro.
Dopo il ritocco alle indennità di deputati, sindaci e assessori in commissione Affari istituzionali un disegno di legge prevede di agganciare il gettone a quello dei componenti della giunta.
Anche i consiglieri comunali, dopo i parlamentari regionali, i sindaci e gli assessori, puntano all’aumento delle indennità. Un disegno di legge, che si discute in commissione Affari istituzionali all’Ars, prevede di agganciare il gettone dei consiglieri dei comuni della Sicilia agli aumenti di sindaci e assessori, i cui emolumenti in alcuni casi sono quasi raddoppiati.
I sindaci dei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti (pari a 6.210 euro lordi mensili);
Finora la retribuzione di un consigliere comunale è di meno di 30 mila euro all’anno, col gettone legato alla effettiva presenza in Consiglio o nelle commissioni. Ad appoggiare la norma che prevede un ritocco all’insù degli stipendi dei consiglieri comunali è una maggioranza trasversale in Assemblea. Gli aumenti per i consiglieri, secondo la norma all’esame della commissione, sarebbero a carico dei bilanci comunali.