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Politica

Autonomia differenziata. De Luca: “Il voto favorevole di Schifani conferma la volontà di affossare la Sicilia”

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Palermo – «Il voto favorevole del Presidente Schifani all’autonomia differenziata proposta dal ministro Calderoli non stupisce. La sua missione, fin dalla candidatura, è stata quella di affossare definitivamente la Sicilia. E la scelta di votare a favore, evitando ancora una volta il confronto con il parlamento, ne è la dimostrazione.

Schifani continua a scambiare il parlamento per il suo scendiletto, evitando di confrontarsi con tutte le forze politiche per decidere come orientare il voto in conferenza Stato-Regione, che non è un organismo di partito, ma rappresenta a tutti gli effetti i territori regionali.

Recidivo anche su questo modo di agire dopo aver definito a “trattativa privata” l’accordo Stato-Regione rinunciando agli 8 miliardi per il riconoscimento delle accise alla Sicilia, senza addirittura richiedere il parere dei propri assessori da formalizzare con apposita e preventiva delibera di giunta.

Il presidente Schifani prima di avventurarsi nel suo ulteriore gesto di “prostituzione politica” nei confronti dei partiti romano centrici che lo hanno individuato come miglior “servo sciocco” avrebbe dovuto pretendere l’applicazione integrale dello Statuto di autonomia siciliana per garantire ai siciliani gli oltre 10 miliardi di euro l’anno derivanti dalla leale attuazione degli art. 36, 37 e 38 dello statuto siciliano. I siciliani morti per ottenere lo Statuto di autonomia si saranno rivoltati nella tomba a seguito dell’ulteriore svendita rappresentata dal voto favorevole di Schifani alla proposta di autonomia differenziata del ministro Calderoli. Tutto questo conferma quanto da noi denunciato in campagna elettorale in merito al ruolo di Schifani: il becchino della Sicilia».

Lo dichiara il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca

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Porsio(PeR):”no al tampone covid per familiari di degenti all’ospedale S.Elia”

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Salvatore Porsio, coordinatore PeR (Progressisti e Rinnovatori) Caltanissetta e vice segretario provinciale e Francesca Porsio segretaria cittadina e provinciale dei giovani PeR hanno richiesto ed ottenuto la revoca dell’ obbligo di tamponi Covid per accedere ad alcuni reparti dell’ospedale Sant Elia.


Nel merito una circolare interna, riferita a norma covid decaduta, obbligava i familiari dei ricoverati ad effettuare tampone Covid ogni 48 ore con costi a carico dei cittadini (solitamente 15 euro a persona).
“Si è evidenziato- dice Porsio- che la decadenza delle norme anti covid ha posto la parola fine ad un drammatico periodo storico. PeR, Progressisti e Rinnovatori, ritiene giusto che gli ammalati siano tutelati ancor più se in condizioni di gravità, ma ciò deve avvenire nei giusti modi, nel rispetto delle norme vigenti e senza alcuna particolare distinzione per il covid. Perché il covid è un infezione virulenta e pericolosa come potrebbe esserlo qualsiasi altra infezione potenzialmente letale. Un tampone ogni 48 ore per ogni familiare, per una degenza del proprio caro che può perdurare anche per periodi lunghi, ovviamente rappresentava un costo non indifferente sulle tasche dei familiari e in famiglie con difficoltà economiche ha rappresentato la possibile esclusione di parte dei familiari. Con rispetto per l’impegno, la passione e la professionalità del personale medico e paramedico,si è però inoltre evidenziato che erano difficilmente comprensibili le motivazioni che obbligavano i familiari dei pazienti e non il predetto personale, così come anche dichiarato da parte di personale in servizio nonostante anch’essi entrano ed escono dal reparto dopo aver vissuto a contatto col mondo esterno).
Anche perché per diversi familiari tale condizione creava una ovvia e ingiusta disparità”.


“Con spirito di vera tutela della salute e dei cittadini si è quindi chiesto all’ASP, alla direzione del presidio ospedaliero S. Elia e ai primari delle U.O. di annullare l’obbligo di tampone antigenico e in alternativa di valutare diverse precauzioni quando realmente necessarie che possano anche
prevedere la fornitura di eventuali idonei presidi medici ai visitatori”- concludono gli esponenti di PeR.

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Cosentino ricorrerà in appello

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Si allungano i tempi per l’ingresso in consiglio dell’avv.Paolo Cafà, primo dei non eletti nella lista di PeR. L’appello lanciato da lui stesso, da Sinistra italiana e dal Pci non è stato raccolto da Grazia Cosentino.

L’ex candidata a sindaco del centrodestra ha firmato il mandato ai suoi legali Fidone e Cavaleri per proporre appello alla sentenza del Tribunale civile che la dichiara incompatibile alla carica di consigliere comunale.

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Il sindaco Zuccalà contro i consiglieri di opposizione:”Butera ha perso per colpa loro 14 mila euro di premialità”

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Butera. Il sindaco Giovanni Zuccalá ha reso noto che la Regione ha nominato un commissario ad acta per l’approvazione del bilancio di previsione e ha lanciato accuse all’opposizione (che in consiglio è maggioranza) per non aver voluto approvare in tempo utile il bilancio quando l’amministrazione ha presentato la delibera in consiglio.


“Il sindaco ha evidenziato il danno derivante alla comunità buterese non per motivi politici ma per motivi personali da parte del gruppo “Tallarita- Balbo”.

“È del 7 aprile la mail da parte dell’Assessorato regionale al bilancio che applica le sanzioni di legge per la mancata trasmissione del bilancio armonizzato. A questo di aggiunge anche la perdita delle premialtà all’ente, che ammontano a 14.000 euro”- dice il sindaco.

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Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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