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Il consigliere comunale Scerra torna alla carica sul problema rifiuti

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Il Consigliere comunale di Avanti Gela, Salvatore Scerra, torna a sollevare un problema diventato oramai atavico, in città, e mai veramente affrontato per essere risolto. Ecco la lettera-denuncia, nel suo testo integrale, che il consigliere di opposizione ha oggi inviato agli organi di stampa:

La città continua a “puzzare”

E’ noto che da sette anni a questa parte i temi bollenti che questa città abbia affrontato, derivanti
da problemi cronici, siano stati e continuino ad essere quello dell’acqua e quello della gestione dei
rifiuti.


In merito a quest’ultima gravosa piaga non posso non ricordare di essere stato tra i primi fermi e
convinti sostenitori dell’espletamento della gara pluriennale per l’assegnazione del servizio della
gestione dei rifiuti, arrivando persino, alla luce della sua manifesta ed indubbia inconcludenza, a
chiedere ed ottenere la sfiducia dell’amministrazione retta dal duo Messinese/Siciliano.


Siamo andati avanti, una nuova amministrazione si è presentata alla città ma, dopo appena dodici
mesi di governo, a luglio dello scorso anno, l’assessore in quota PD ha rassegnato le sue dimissioni
dall’assessorato all’ambiente e da quel momento la sesta città siciliana è stata gestita dal primo
cittadino con risultati imbarazzanti, che hanno addensato l’oscurità che presiede il servizio
pubblico di cui trattasi.


Inefficacia, inefficienza, fallimentarità sono i tratti che contraddistinguono l’attuale gestione.


Eppure nessuno, Sindaco, giunta, consiglieri di maggioranza, si batte perché venga applicato il
principio di proporzionalità e corrispondenza tra tasse versate e servizi usufruiti.
Nessuno programma e rende esecutive azioni mirate ad incentivare il cittadino al fine di
ottemperare alla raccolta differenziata; cittadino, al contrario, che desiste da ogni dovere in tal
senso innanzi un’amministrazione assente, sorda alle proprie esigenze.


E’ inconcepibile che debbano essere i privati, da soli o attraverso i comitati di quartiere, a
prodigarsi per mantenere pulite le pubbliche vie e piazze,
sostituendosi alla pubblica
amministrazione per espletare un servizio che è pubblico.


Nessuno, pare, crede che Gela meriti rispetto, rispetto per la cosa pubblica e rispetto per i diritti
dei cittadini derivanti dal corretto espletamento di servizi pubblici.
Ma alle deludenti prestazioni si aggiungono riflessioni più amare, concernenti altro aspetto
inerente l’azione pubblica nella gestione territoriale che, ahimè, manca: la trasparenza.


Non si può tacere del fatto che sulla vicenda Timpazzo aleggi un inaccettabile silenzio di una parte
della politica che, al contrario, avrebbe strumenti e voce per chiarire ai cittadini lo stato delle cose,
ed invece li lascia nel dubbio e nella diffidenza.
Personalmente, già a novembre scorso, in un noto consiglio comunale monotematico, ho provato
a fare la mia parte chiedendo al Sindaco se fosse a conoscenza di certi movimenti e/o assunzioni
all’interno della SRR.

Risposte non ne sono mai pervenute, dunque, né spontaneamente né su istanza, e rimangono
troppi lati oscuri, troppa leggerezza e superficialità per un argomento che meriterebbe importante
attenzione da parte della politica che amministra che, al contrario, fa finta di non sentire e non
vedere.

L’opposizione ha il dovere morale e istituzionale di denunciare tutto quello che ritiene non
funzionante e/o poco chiaro.
Mi auguro che questo mio comunicato, che contiene un grido che deriva dai cittadini esasperati da
inefficienze ed ombre, possa determinare il Sindaco a conferire al consiglio comunale gli atti ed i
documenti inerenti questo tema caldissimo riferendo all’aula ogni chiarimento necessario ma
anche opportuno.


Per concludere, mi preme ricordare l’impegno assunto dal Sindaco innanzi il consiglio comunale di
fugare ogni ipotesi di affidamento della gestione del servizio rifiuti ad una società in house , la SRR
Impianti.

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Cronaca

Tirapugni in valigia, ennesimo caso all’aeroporto. Denunciato calatino

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Un tirapugni in metallo, possederne uno e tenerlo a portata di mano, sembra ormai essere di moda. Sono ancora molte le persone che continuano a portare al seguito, anche durante i viaggi, questi oggetti il cui porto è vietato dalla legge. È quanto accaduto all’aeroporto Fontanarossa “Vincenzo Bellini” di Catania. Il personale preposto ai controlli di sicurezza si è accorto che, all’interno del bagaglio di un 36enne, originario di Caltagirone, in partenza per Madrid, era nascosto un tirapugni.A quel punto sono stati informati immediatamente gli agenti dell’Ufficio di Polizia di Frontiera che hanno denunciato l’uomo alla Procura della Repubblica per porto di armi o oggetti atti ad offendere. Solo nell’ultimo semestre sono stati sequestrati dalla Polizia di Frontiera di Catania diverse decine di oggetti vietati, in gran parte tirapugni.

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Attualità

La discarica abusiva di amianto è servita

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La strada che dall’Aias di Borgo Manfria porta alla diga Comunelli è una pattumiera a cielo aperto.

Sui cigli a destra e a sinistra solo rifiuti: plastiche, sacchi con materiali di vario tipo, resti di edilizia e tanto altro.

Dopo il bevaio si è creata una discarica abusiva di materiali in amianto che cresce di giorno in giorno. Uno squallore pericoloso per ambiente e salute.

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Flash news

M5S presenta all’Ars la norma sull’ecotassa a favore dei Comuni in cui vi sono discariche

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Il Movimento 5 Stelle Sicilia deposita la norma sulla “ecotassa”, una tariffa a carico dei proprietari delle discariche ed in favore dei Comuni nei cui territori insistono questi impianti. Gli introiti serviranno anche ad intervenire per implementare i modelli di raccolta differenziata. 

“In un momento storico – spiega il coordinatore regionale Nuccio Di Paola – in cui i Comuni sono costretti a pagare le conseguenze di una pessima gestione regionale dei rifiuti che provoca danni non solo in termini economici, legati agli extra costi per il conferimento degli stessi, ma anche e soprattutto sotto il profilo della tutela dell’ambiente, si pensi ai territori nelle cui prossimità sorgono discariche, ci è sembrato doveroso intervenire con una norma che quantomeno offrisse un minimo di ristoro. La nostra proposta sulla ‘ecotassa’ nel recepire la norma nazionale, interviene aumentando la tariffa in modo progressivo per i prossimi tre anni nei confronti dei titolari delle discariche, aumentando l’aliquota a favore dei Comuni, premiando quelli che riciclano di più e colpendo anche i termovalorizzatori che in questo modo anche loro saranno tenuti a pagare una tassa a favore dei Comuni nei quali dovrebbero sorgere”. 

La legge è al vaglio della Commissione Ambiente “ma vi è una iniziativa simile proposta dalla maggioranza – sottolinea la deputata Cristina Ciminnisi – che risulta poco coraggiosa. Servono aiuti concreti per i Comuni in difficoltà che ospitano nei loro territori questi impianti. Di certo la nostra battaglia a difesa di un’economia ‘rifiuti zero’ non si limita e non si conclude con questa iniziativa, anzi serve ancora molto altro da fare. Il Governo Schifani in due anni ha prodotto quasi zero e gli effetti di questo lassismo si vedono ovunque” – conclude la deputata.

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