La scelta geniale di chiudere l’accesso alla facoltà di medicina ha prodotto i suoi frutti. E sono frutti amari che ricadono sulla popolazione. Si vive per miracolo perché se serve un medico non è facile trovarlo. E in tutta l’Italia! In questo settore non c’è Nord ricco e sud povero, anzi il Nord è più povero del Sud Italia in fatto di medici.
La carenza di medici e operatori sanitari e il sovraffollamento di quelli presenti attraversa tutta l’Italia e colpisce soprattutto le aree interne. Analisi di Cittadinanzattiva sul fenomeno dei “deserti sanitari”
Il fenomeno dei deserti sanitari colpisce 9 regioni, 39 province più di altre, che uniscono l’Italia da Nord a Sud, da Bolzano a Caltanissetta. E da Nord a Sud mancano operatori sanitari: medici di base, pediatri, ginecologi, cardiologi e farmacisti. Le più a rischio sono le zone periferiche e ultraperiferiche delle aree interne. L’Italia è insomma divisa fra aree che hanno cure e personale sanitario e altre nelle quali è difficile rispettare il diritto alla salute, per l’assenza di personale sanitario e per la difficoltà a raggiungere i presidi di salute.
I deserti sanitari sono aree isolate o spopolate con un calo così significativo del numero di medici e di una carenza complessiva di personale sanitario da ostacolare la disponibilità degli operatori sanitari e aggravare le disuguaglianze sanitarie nella popolazione, in particolare tra i gruppi vulnerabili.
Mancano allora medici di base e pediatri e quando ci sono, sono oberati di lavoro. A Bolzano c’è un cardiologo ospedaliero ogni 224mila abitanti, a Caltanissetta un ginecologo ogni 40mila e ad Asti un pediatra per ogni 1.813 minori. In tutta Italia, ma in particolare in nove regioni, di cui sette del nord, mancano medici di famiglia, ospedalieri, pediatri di libera scelta e infermieri. Viterbo non fa accezione. Anzi, per alcune figure professionali è tra le province con il maggior squilibrio tra numero di medici e pazienti. Nella Tuscia mancano soprattutto ginecologi e cardiologi ospedalieri, stante a quanto emerge dall’ultimo report di Cittadinanzattiva. Per quanto riguarda i cardiologi ospedalieri, il rapporto con gli assistiti over 15 anni è particolarmente alto: 34mila 137 per ogni cardiologo ospedaliero, che sono appena otto (il numero più basso del Lazio).
Viterbo si piazza in quinta posizione tra le province italiane con maggiore carenza di questi medici. Maglia nera a Bolzano con 224mila 706, seguono Potenza con 105mila 789, Crotone con 72mila 172 e Caltanissetta con 36mila 941.