Si è svolto ieri l’incontro tra il Procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, Maurizio De Lucia, e la presidente dell’Ordine degli psicologi della Regione Siciliana, Gaetana D’Agostino, che hanno rinnovato un protocollo d’intesa per creare un elenco di professionisti che forniranno supporto alle attività di polizia giudiziaria. Quello di ieri è il sesto protocollo siglato negli ultimi due anni per affiancare il lavoro della magistratura nelle occasioni in cui, come previsto per legge, vengano ascoltati minori o altri soggetti vulnerabili coinvolti come parti offese in vicende penalmente rilevanti.
Il protocollo studiato dal Gruppo di psicologia forense dell’Ordine regionale tiene conto della delicatezza del lavoro che viene svolto nell’ambito delle cosiddette “sommarie informazioni testimoniali”, in particolare quelle rese da soggetti che possono, per esempio, aver subito abusi, maltrattamenti o violenze. Un lavoro che, in sinergia con quello di investigatori e pm, può anche condizionare un’indagine e determinarne gli sviluppi. In quest’ottica l’Ordine regionale si impegna a garantire la tenuta di un elenco di esperti, in possesso delle specifiche conoscenze e delle necessarie competenze, che assicureranno il rispetto delle principali linee guida e delle buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica nazionale già dalle prime fasi d’indagine e fino alla stesura delle consulenze tecniche.
“Il rinnovo del protocollo – dichiara la dottoressa Laura Vaccaro, il procuratore aggiunto che coordina il dipartimento che si occupa dei casi di violenza domestica, violenza di genere e tutela delle vittime vulnerabili – rappresenta per noi il punto di partenza verso nuove e sempre più virtuose forme di collaborazione con l’Ordine degli psicologi e, allo stesso tempo, costituisce il punto di arrivo di un lungo percorso di sensibilizzazione, di riflessione e di formazione che vuole mettere al centro la tutela delle vittime vulnerabili. Peraltro questo intreccio di saperi e di competenze tra gli psicologi esperti e la magistratura requirente, non solo consente ai magistrati e agli operatori giudiziari che intervengono nelle indagini di affinare le competenze nell’ascolto delle vittime, ma è altresì condizione necessaria ed imprescindibile per ridurre al minimo il rischio della cosiddetta vittimizzazione secondaria, cioè quella condizione di ulteriore sofferenza e oltraggio sperimentata dalla vittima quando entra nel circuito giudiziario e si scontra con un atteggiamento di insufficiente preparazione, se non di negligenza, da parte delle istituzioni che, al contrario, dovrebbero essere deputate alla tutela delle vittime”.
“Con il rinnovo del protocollo – afferma la presidente dell’Ordine degli psicologi della Regione Siciliana – vogliamo seguire il solco che abbiamo tracciato in questi anni per rispondere alle necessità della nostra categoria professionale ma soprattutto per garantire costantemente un’azione qualificata che tenga conto delle caratteristiche psicologiche delle persone ascoltate, le cui dichiarazioni possono anche influenzare il corretto svolgimento di un processo. Lo psicologo deve quindi attenersi ad alcune regole minime nella conduzione delle sommarie informazioni testimoniali e applicare le corrette metodologie, anche con l’aiuto di esperti di altre materie se necessario”
Non solo i cimiteri chiusi per le festività. Anche la villa comunale. Che, in verità, secondo quanto riferiscono gli anziani che la frequentano, essendo l’unico loro luogo di ritrovo e l’unico giardino del centro storico, è chiuso già dai primi giorni di dicembre. A metà novembre era stata fatta la segnalazione della presenza di topi. Poi questo mese la chiusura e gli anziani che giocavano a carte non lo hanno più potuto fare.
Carenza di personale o cos’altro? Gli anziani non lo sanno. Resta il fatto che in questa fine del 2024 Gela si segnala per il primato negativo del “tutto chiuso”. Per i morti e per i vivi.
Palermo – Canale5 ha denunciato per 5 volte la la situazione dei 189 tirocinanti della Regione che attendono i pagamenti ma nulla si muove.
Quello che è accaduto ai tirocinanti dell’Avviso 22 della Regione Sicilia è diventato un caso nazionale che dura ormai da 5 anni.
“In qualità di portavoce di Avviso 22 – dice Oreste Lauria – sono rammaricato per l’atteggiamento della politica regionale attuale indifferente verso questa vicenda e incurante delle proprie responsabilità.
Per la quinta volta l’inviato del programma ‘Striscia la notizia’ si è dovuta recare all’Assessorato al lavoro per ricordare le promesse fatte ai tirocinanti sui bandi finanziati con 22 milioni di euro dalla Comunità europea: 4 milioni e mezzo sono stati versati ai tirocinanti, la restante parte dei circa 18 milioni si sono persi nei meandri della macchina burocratica.
Intervenga la Corte dei conti, la magistratura si attivi per fare chiarezza sul FSE e accerti che fine hanno fatto i 18 milioni di euro dell’avviso 22 e se sono stati spesi dalla regione Siciliana legittimamente per emergenze e verifichi se il debito con i tirocinanti sia fuori bilancio. È giusto che una commissione europea avvii un’indagine sui fondi europei destinati al bando dell’avviso 22.
In questa vicenda sono stati lesi i diritti dei lavoratori che ancora oggi aspettano di essere pagati per il tirocinio svolto. Andrò avanti su questa vicenda fino in fondo per far luce sull’utilizzo dei fondi pubblici europei.
È inaccettabile una situazione di questo tipo ormai fuori controllo. Si continua a partorire Avvisi che creano solo manovalanza gratuita per le aziende senza dare un vero sbocco lavorativo ai tirocinanti.
Durante il servizio di ‘Striscia la andato in onda su canale 5 l’assessore Nuccia Albano ha dichiarato, l’ennesimo rinvio dei pagamenti per mancanza di fondi, ribadendo ciò che già ci era stato detto dal personale degli uffici regionali del lavoro.
All’inizio di questa farsa era un problema burocratico e di documentazione, adesso che le pratiche degli ultimi 189 tirocinanti sono state regolarizzate e perciò pagabili, mancano le risorse per poterle liquidare.Dagli inizi del 2024, Più volte mi sono recato presso gli uffici regionali del dipartimento lavoro e la risposta datami dal personale del servizio 3 era sempre la stessa. Ci siamo sempre trovati di fronte ad una situazione bloccata, senza la disponibilità di emettere un decreto di pagamento per mancanza di liquidità sul capitolo di spesa dell’avviso 22.
L’assessore al lavoro Nuccia Albano non ha garantito gli adempimenti nel suo ruolo istituzionale. Il dirigente generale del dipartimento lavoro ha mentito pur sapendo di mentire.
Nel mese di agosto, insieme ad un gruppo di tirocinanti mi sono recato presso l’assessorato al lavoro di via Trinacria ed abbiamo avuto un incontro con l’assessore Nuccia Albano: alla mia domanda non dava nessuna spiegazione sulla mancanza di liquidità sul capitolo di spesa. L’assessore perciò ha chiesto lumi al dirigente generale Riccardo Ettore Foti che l’ ha rassicurata sulla presenza di fondi sufficienti.
Noi abbiamo ascoltato questo rimpallo di argomenti ed abbiamo provato anche a parlare, senza fortuna, personalmente con il dirigente generale.
Il risultato è stato sempre e comunque lo stesso, in cinque anni nessuno è stato in grado di risolvere il problema dei pagamenti dei tirocinanti dell’avviso 22 e soprattutto nessuno si è mai preso la responsabilità dell’accaduto. Tutte le persone coinvolte in questa vicenda entrano in contraddittorio tra loro. I tirocinanti presenti in questo episodio sono testimoni oculari di aver sentito bene il tutto.
L’assessore Nuccia Albano sa che il dirigente generale del dipartimento regionale del lavoro Ettore Riccardo Foti non dice tutto. Rassegnino le loro dimissioni dagli incarichi.
Il presidente della Regione siciliana Renato Schifani prenda una netta presa di posizione e chiarisca il caso dei tirocinanti non pagati, inviti la stampa e faccia una conferenza rilasciando le sue dichiarazioni, vogliamo chiarezza sui fondi pubblici europei.
Su1.741 tirocinanti, solo 170 sono state le assunzioni, per gli altri tutti a casa da disoccupati.È proprio sull’inserimento lavorativo vogliamo dal governo regionale una proposta concreta che leghi la partecipazione ai Bandi della regione siciliana al mondo del lavoro. Si pensi finalmente ad una legge regionale per introdurre tutte quelle categorie in difficoltà economica nel mondo del lavoro”.
San Cataldo – In questi giorni i sancataldesi stanno ricevendo il saldo della TARI 2024.
E’ un saldo TARI che porta un risparmio rispetto agli anni passati.
“Vogliamo andare al di là dei proclami e delle critiche – ha spiegato il sindaco Comparato – perché quest’anno c’è un dato certo: dopo tanti anni il costo della tassa sulla spazzatura scende. Lavoriamo quotidianamente per rimediare agli errori del passato e per portare la nostra città ad una tassazione più giusta per tutti. Interveniamo quando vi sono degli errori e ci impegniamo quotidianamente per migliorare il servizio.
E’ un risultato importante, che segue il nostro impegno per la diminuzione delle tasse portato avanti in questi anni in tutti i settori.Il costo complessivo del servizio, infatti, scende di ben 500.000 euro in meno rispetto al 2023. Questo risultato è stato possibile grazie al recupero dell’evasione fiscale.E ancora, stiamo lavorando per ottimizzare sempre più il costo del servizio e recuperare quelle somme che sono state pagate al gestore ma che non erano dovute.Sin dal nostro insediamento abbiano iniziato a monitorare il servizio reso, anche per i periodi in cui non eravamo in carica. Il primo risultato è stato il recupero di oltre 280.000,00 euro per servizi di cui la città non aveva effettivamente goduto nel 2020 e nel 2021.
Questi sono fatti. Lasciamo agli altri le polemiche o le strumentalizzazioni che servono soltanto per provare ad oscurare il risultato raggiunto. Il risparmio raggiunto avrà un impatto positivo sia sulle famiglie, in particolare su quelle più numerose, ma anche sulle attività commerciali.Il nuovo gettito tariffario si è attestato a 3.966.911 euro, ben al di sotto dei 4,4 milioni degli anni precedenti.In un momento in cui i prezzi aumentano ovunque, a San Cataldo le tariffe TARI scendono.
Questo risultato non è casuale, ma il frutto di due anni di lavoro intenso e di una gestione attenta, orientata al bene della comunità.Un risultato che appartiene a tutta la nostra comunità e dimostra che un cambiamento positivo è possibile”.