Enzo Castrenze Cassata Presidente di GRAN SICILIA, ha inviato una nota al Presidente della Regione Schifani per chiedere di inoltrare la richiesta all’UE, ” di ZONA FRANCA EXTRA DOGANALE per l’intera Sicilia “, in forza delle disposizioni previste in due distinti Trattati.
“Ricordiamo che sovrintendono alla disciplina delle ZF scrive il presidente di GRAN Sicilia – i Codici Doganali Comunitari e la Direttiva 77/388/CEE.
Rammentiamo qui la LEGGE 191/51 che istituisce IL PORTO FRANCO DI MESSINA e che, a seguito dell’ interpretazione autentica n.33 dell’art. 174 del Trattato di Lisbona, si debba intendere Zona Franca Extradoganale l’intero territorio siciliano.
L’isolamento naturale in cui versiamo, siamo isolani e “ISOLATI”.
Condizione che penalizza fortemente la mobilita di persone, beni e servizi e unitamente al Territorio altamente sismico per la presenza dei vulcani; Etna, Stromboli e Vulcano, questi dati oggettivi, unitamente alla carenza cronica di infrastrutture adeguate, non favoriscono sviluppo e crescita è sono le cause della difficoltà a competere ad armi pari con le imprese provenienti dall’Italia e dall’Estero.
Questi, gli svantaggi che prevedono
l’ istituzione della ZF Extra doganale !!!
Tutto questo provoca condizioni di estremo “svantaggio operativo delle Imprese” siciliane, che di fatto subiscono una “concorrenza sleale” da parte dei vari competitor italiani e stranieri.
Conseguenza nefasta di questo stato di cose è la crescente “contrazione demografica”, lo spopolamento di interi quartieri nelle città, in una parola della DIASPORA !!!
La ZF extra doganale nell’intero Arcipelago siciliano, comporterebbe l’applicazione della fiscalità privilegiata a compensazione dello svantaggio reale.
Quindi, le accise sui prodotti petroliferi, le imposte e i tributi. avrebbero aliquote vantaggiose per le Famiglie, per le Imprese isolane e per quanti volessero “investire in Sicilia”.
Provvedimenti fiscali, tali, da rendere la nostra crescita economica “imperiosa”, con il rilancio della occupazione e l’aumento dei redditi.
I nostri Porti, tutti i nostri Porti, nella nuova veste giuridica, diverrebbero attrattivi per le Compagnie di navigazione che quotidianamente attraversano il Canale di Sicilia.
La loro destinazione odierna, il “Porto franco di Rotterdam” o di altri porti nel Nord Europa che si avvalgono di questa fiscalità.
Siamo crocevia di tutti i traffici marittimi che attraversano il Canale di Suez con varie destinazioni. Perché non dobbiamo essere noi Siciliani ad avvantaggiarci di queste ricche opportunità?”