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Politica

Scichilone si dimette dall’ incarico di coordinatore provinciale dell’ Udc

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Silvio Scichilone ha presentato le dimissioni da Coordinatore Provinciale del Partito Udc. Lo ha fatto inviato una lunga lettera al segretario nazionale Lorenzo Cesa.

Dopo lo scioglimento del Partito, aveva già annunciato le dimissioni, chiedendo un incontro con la Segreteria, ma nonostante le sollecitazioni ad un confronto l’attesa è stata vana. “Questo ha dimostrato ancora una volta – scrive Scichilone- l’incapacità degli organi Dirigenti, nazionali e regionali, alla dialettica, al rispetto dei ruoli e delle regole partitiche.

Tralasciando le scelte di carattere nazionale, è noto a tutti, la farsa dell’UDC siciliana.

Infatti, apprendiamo dagli organi di stampa della mia candidatura per la corsa alle regionali, come capolista nella provincia di Caltanissetta, attraverso una dichiarazione dell’Assessore Totò Cordaro e del Coordinatore Regionale Decio Terrana; ma sempre dagli organi di stampa, appena 24 ore dopo, veniamo a conoscenza di un fantomatico accordo con Cuffaro, poi rivelatosi in realtà una svendita dell’UDC siciliana, in cambio di un paio di posizioni garantite.

Solo per memoria collettiva, ti riporto alcune dichiarazioni di Terrana su Cuffaro non anni prima ma appena qualche settimana prima:

“se partiamo con Totò Cuffaro è meglio che restiamo a casa” oppure “Il centro non lo possono fare certamente Totò Cuffaro e Saverio Romano” e potrei continuare.

Di fatto per garantire la posizione della moglie del Coordinatore Regionale Terrana, all’interno del listino regionale, l’UDC ha venduto l’anima a Totò Cuffaro, come dimostrano i tanti abbandoni, da Turano alla Lo Curto, dalla Baglieri alla La Rocca, da Figuccia a Lo Giudice e per finire allo stesso Totò Cordaro, purtroppo tutto ciò con la Tua approvazione.

Appena poche settimane fa, dall’incontro avuto con te a Roma, ero tornato rinfrancato ed ottimista di poter continuare a costruire un partito autorevole, significativo, incisivo nella società italiana, legato ai valori storici dell’UDC in grado di prescindere dagli interessi dei pochi e poter diventare così, finalmente, il vero punto di riferimento dei moderati italiani.

Per la Sicilia in particolare ho apprezzato il tuo grande entusiasmo per la crescita che il partito stava dimostrando sia nei risultati elettorali che nelle aggregazioni in corso.

D’altronde, prima di questa svendita, il partito aveva 3 Assessori regionali, diversi Deputati e numerosi Consiglieri ed Assessori comunali, basti pensare che alle ultime elezioni amministrative nella sola provincia di Caltanissetta (Sommatino, Niscemi e Butera) l’UDC aveva eletto in ogni paese un Consigliere comunale ed aveva la propria rappresentanza in ogni Giunta.

Oggi devo rispettare la mia persona, la mia coerenza, la mia dignità politica, il mio modo di contribuire allo sviluppo del territorio, per cui tutto ciò rende incompatibile la mia presenza in uno pseudo partito che agisce solo ed esclusivamente per soddisfare voglie strettamente personali, accaparrandosi il diritto di poter prendere in giro i Cittadini, anziché sviluppare una progettazione necessaria per lo sviluppo della Sicilia.

Mi rendo conto che è già difficile incidere in un territorio come la Sicilia, a maggior ragione in partiti confezionati ad hoc per le varie tornate elettorali, per cui, proprio per il rispetto che ho sempre avuto nei confronti di amici e sostenitori, ritengo necessario ed utile spendermi a favore di forze politiche strutturate, coerenti, dove è possibile svolgere un’attività politica positiva per la Sicilia.

Mi dispiace dover esternare pubblicamente il mio pensiero, ma non voglio contribuire ad alimentare quel cono d’ombra fatto di silenzi e convenienze politiche, per poi sfociare in una omertà ideologica e politica.

“La politica deve essere assolutamente un servizio per la comunità”, i politici devono “avere comportamenti leali e onesti, senza nascondere assolutamente niente”.

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Politica

Arriva l’impugnativa del Governo sulle elezioni provinciali

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Roma – Il Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro Calderoli, ha impugnato, in quanto ritenuta incostituzionale, la norma con la quale, l’ottobre scorso, l’Assemblea Regionale Siciliana ha annullato le elezioni di secondo grado indette con un decreto del presidente della Regione Renato Schifani, in quanto in contrasto con le norme nazionali , legge del Rio.

La norma fu inserita nel disegno di legge di riforma in materia urbanistica.

Furono bloccate le elezioni di secondo grado fissate dal governo Schifani per il 15 dicembre scorso. Si decise di rinviare il voto al 2025 in una domenica compresa tra il 6 e il 27 aprile. Nel frattempo sarebbe stata approvata un’altra norma per ripristinare l’elezione diretta, e non di secondo grado, delle Province.

Lo stop del governo nazionale conferma ancora una volta che, senza la cancellazione della riforma Delrio, che nel 2014 ridefinì il sistema delle Province cancellando le elezioni dirette, qualsiasi legge che punti a reintrodurre le elezioni dirette sarà bloccata.

Interviene il Movimento 5 Stelle. “L’impugnativa romana del rinvio delle elezioni di secondo livello è la conseguenza dell’arroganza del governo Schifani, che è rimasto sordo non solo ai nostri avvertimenti, ma perfino ai dettami della Corte Costituzionale che ha chiaramente indicato le elezioni di secondo livello come unica via percorribile con la Delrio ancora in piedi. Speriamo che ora Schifani e ĺa sua maggioranza si mettano il cuore in pace, mettano da parte la loro voglia di distribuire nuove poltrone e accantonino il ddl sulla reintroduzione diretta delle Province, attualmente in Prima commissione, smettendola di prendere in giro i siciliani e il Parlamento”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca.

“Questo governo – conclude De Luca – porta in aula pochissime manovre e quando lo fa, lo fa spesso nel peggiore dei modi, tanto da costringere il governo amico di Roma a bocciarlo”.

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Donegani:”Asp reinvesta i soldi dell’affitto di via Parioli nel migliorare i servizi ai cittadini”

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In merito allo spostamento dei servizi e degli uffici sanitari di via Parioli, il movimento PeR sostiene che è notorio che la struttura di via Parioli sia inadeguata con seri rischi per il personale e per gli utenti. Inoltre un cittadino che richiede una visita domiciliare riabilitativa deve prima recarsi in via Madonna del Rosario per prenotare la visita, poi deve recarsi in via Parioli ( ricordando che tra i cittadini ci sono anziani e disabili e anche cittadini non muniti di veicolo) ricevuta l’autorizzazione in via Parioli dal responsabile sanitario deve infine recarsi in via Butera. Un calvario per i cittadini che sicuramente non rispetta il principio di accentramento dei servizi e orientamento e prossimità a favore dei cittadini.
Il nuovo modello prevede la prenotazione della visita ed il pagamento del ticket nella unica sede di via Butera consentendo ai cittadini di accedere ai servizi senza dispendio di tempo e risorse. L’ Asp fa sapere inoltre che ci sarà un risparmio sugli affitti.

“Noi chiediamo – dice il coordinatore regionale di PeR Miguel Doneganj – che le risorse risparmiate dall’affitto dei locali vengano reinvestiti a Gela per migliorare i servizi. Altra vicenda è l’Utin; che deve riaprire subito, ma non perché c’è l’idea di farla a Caltanissetta ma perché è da decenni più di 15 anni per la precisione che é tutto pronto e vergognosamte non é mai partita, argomento che abbiamo sollevato una multitudine di volte e lo diciamo da anni. Quindi non critichiamo la scelta di accentrare i servizi in locali più idonei che vanno incontro ai cittadini, anzi siamo favorevoli, la politica invece alzi la voce con autorevole ruolo e si adoperi e lavori per far migliore le risposte ai cittadini e i relativi servizi presso l’ospedale Vittorio Emanuele.
Come #PeR infine oltre alla riapertura dell’ultin chiediamo l’abbattimento delle liste di attesa ancora troppo lunghe ed infinite, l’applicazione della norma che abbiamo posto circa 2 anni fa:la 124 del 98 che prevede l’abbattimento delle liste di attesa ed il rimborso per il cittadino”

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FdI, lavori in corso per la scelta del nuovo coordinatore.Casciana sembra in pole position

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Sono in corso in casa di FdI le manovre per arrivare alla nomina del coordinatore cittadino che sostituirà l’on.Totò Scuvera.

Non è passata inosservata ieri la presenza in città dell’ex deputato Giuseppe Catania che a luglio, a seguito di un ricorso, ha dovuto cedere il posto all’ Ars a Scuvera. Catania ha tra i meloniani gelesi un gruppo di fedelissimi ed un pacchetto di un centinaio di tessere. Negli ambienti di FdI si parla di un accordo già stretto con l’ex consigliere comunale Vincenzo Casciana. Anche lui detiene un centinaio di tessere ed il suo nome è tra quelli dati come papabili per la guida del partito. Ma i meloniani del sindaco di Mussomeli e il gruppo Casciana che hanno un buon dialogo tra loro da soli non riuscirebbero a far eleggere per acclamazione un coordinatore. Basterebbero però le 70 tessere del gruppo che fa capo alla dirigente Sandra Bennici. Che è già stata contattata. Che farà ora la Bennici? A parte i buoni rapporti con Casciana, la stessa ha sempre detto che sarebbe auspicabile che il coordinatore non sia della stessa area del deputato in carica ma che si lasci spazio ad altre anime del partito.

Lavori in corso dunque in casa FdI con i gruppi non riferibili all’on.Scuvera che sembrano agguerriti. La prossima mossa spetta al deputato in carica. E non può sbagliare.

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