Il Ministero della Salute ha dato il via alla campagna di vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie, pubblicando due documenti che contengono le indicazioni sulle categorie cui è consigliata l’immunizzazione e il piano di distribuzione della prima tranche del siero antivaiolo. La strategia al momento non coinvolge tutte le Regioni.
Non si tratta per ora di una campagna di vaccinazione di massa, ma le autorità sanitarie italiane danno il via libera a nuovi provvedimenti sanitari per contrastare la diffusione del vaiolo delle scimmie, l’infezione derivata dal virus monkeypox. Al momento, secondo l’ultimo bollettino del ministero della Salute, i casi totali confermati in Italia sono 545.
Il ministero ha quindi stabilito in due circolari l’uso esteso del vaccino contro il vaiolo già esistente e contemporaneamente ha individuato le modalità e la platea destinataria – quella definita ad alto rischio – dell’immunizzazione. Nel processo sono coinvolte anche le Regioni in base al numero dei contagi registrati. Ecco le principali novità.
Le categorie a rischio
“Al momento, la modalità di contagio e la velocità di diffusione così come l’efficacia delle misure non farmacologiche fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa”, si legge nella premessa sulle indicazioni per la strategia vaccinale.
Le prime categorie alto rischio a cui verrà offerta inizialmente la vaccinazione, come profilassi pre-esposizione, sono individuate tra personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus, persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) e che rientrano in alcuni criteri di rischio relativamente alla frequenza e alla modalità dei rapporti sessuali.
“Si ritiene importante il coinvolgimento delle associazioni LGBTQIA+ e quelle per la lotta all’HIV, in particolare per favorire una corretta informazione sulla campagna vaccinale”, precisa il documento. Il vaccino individuato è conosciuto in Europa con il nome commerciale Imvanex. Negli Stati Uniti, il prodotto viene venduto con il nome di Jynneos e tra i due sieri, specifica il testo, esistono piccole differenze in termini di processo di produzione che non influiscono sulla qualità finale del vaccino. La somministrazione è indicata a partire dai 18 anni di età.