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Cronaca

Variazioni di bilancio all’ Ars

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Palermo – Si è conclusa questa notte la seduta fiume all’Ars per l’approvazione del maxiemendamento alle variazioni di bilancio della Regione Siciliana.

“Sono diversi gli emendamenti che ho presentato al testo sulle variazioni di bilancio approvato questa notte all’Ars. Tra questi però, mi preme ricordare la norma che con un mio ordine del giorno blocca le cartelle esattoriali e oneri derivati, relativi al mancato pagamento del bollo delle autovetture in giacenza presso rivenditori e concessionarie siciliane. Una grande vittoria personale, che si somma all’inserimento nel maxiemendamento di una serie di attività finanziarie locali. Tra queste il contributo di 250 mila euro per le manifestazioni dell’Autodromo di Pergusa per tutto il 2022, unitamente a quello per la stabilizzazione dei lavoratori precari dello stesso Ente, pari a 175 mila euro di copertura finanziaria. Ma non solo, un emendamento che autorizza la spesa di 10 mila euro per ‘Il Cammino di San Giacomo’, un percorso di oltre 111 km che unisce turismo e religione, sacro e profano, buon cibo e spiritualità. Inoltre, sono riuscita a garantire un contributo di 500 mila euro da destinare alla prestigiosa Università Kore di Enna, quarto polo accademico siciliano; 10 mila euro per il recupero della fauna selvatica di Enna all’interno dell’area Rossomanno-Grottascura-Bellia. 100 mila euro per i lavori di manutenzione delle dighe in capo al Consorzio di Bonifica di Enna. Approva anche l’emendamento che destina 300 mila euro al Consorzio di Bonifica di Centuripe per scongiurare l’incremento dei costi per l’energia elettrica – i cui aumenti incidono pesantemente sulla produzione e vendita. E ancora 50 mila euro per la messa in sicurezza igienico-sanitaria del Liceo artistico Cascio di Enna, 25 mila euro per il Palio dei Normanni di Piazza Armerina, oltre a degli emendamenti di cui sono cofirmataria a sostegno dell’Aras Sicilia e dei Cantieri di Servizio”. Così commenta la deputata regionale di Forza Italia, on. Luisa Lantieri.  

“Ho lavorato con costanza per tutelare il territorio – conclude la Parlamentare. Nelle Commissioni di merito prima e in Aula dopo, ho sempre rivendicato le istanze territoriali. Tra le iniziative con respiro regionale e quelle mirate alla mia provincia – che merita il giusto riconoscimento per il valore aggiunto che apporta all’Isola, sia in termini turistici che accademici e produttivi – sono stata sempre vigile alle reali esigenze. Questa che si è appena conclusa è l’ultima discussione contabile prima delle procedure elettive per il rinnovo dell’Assemblea. Il rischio di un approccio approssimativo non ha prevalso. Almeno, per quanto mi riguarda, incassando ottimi e concreti risultati

Positivo l’apporto dell’on. Michele Mancuso, il quale ha proposto 3 emendamenti inseriti nel testo approvato in Aula.  

“Il primo – spiega il Parlamentare nisseno – prevede un contributo straordinario di 100 mila euro al liceo artistico regionale ‘Rosario Asssunto’ di Caltanissetta, accorpato con il liceo Cascio di Enna. Il contributo sarà destinato all’adeguamento igienico sanitario nei locali, con l’acquisto anche di eventuali attrezzature. Un altro emendamento proposto e approvato prevede un contributo di 100 mila euro per il Comune di Sutera al fine di salvaguardare il patrimonio artistico, culturale e religioso – ovvero per la nuova campana di bronzo all’interno della cella campanaria adiacente il Santuario diocesano. Infine – conclude Mancuso – il terzo emendamento autorizza – in riferimento alle precedenti leggi di stabilità – la spesa di 150 mila euro per finalità legate alle attività sportive, Beni culturali, spettacolo, turismo. Menzione particolare merita l’emendamento condiviso con altri deputati per il contributo di 100 mila per il tetto crollato nell’aula di musica dell’edificio che ospita l’Istituto Pirandello a Campofranco. Dunque un lavoro scrupoloso per l’ultimo documento finanziario prima del termine della Legislatura, che consegna ai cittadini un immutato impegno, che da parte mia è stato costante dall’inizio, sino al termine di questi 5 anni al Parlamento siciliano”.

“La linea intransigente dei sindacati
autonomi, che alla Regione Siciliana rappresentano il 60% dei
lavoratori, ha prodotto i primi risultati: l’Ars ha infatti approvato
nel Ddl di variazione al Bilancio la conferma dei fondi per la
revisione dell’ordinamento professionale. Abbiamo bloccato la firma di
un rinnovo contrattuale che sarebbe stato deleterio per i dipendenti e
adesso chiediamo che riprenda il confronto all’Aran su nuove basi,
finalmente rispettose dei lavoratori”. Lo dicono Dario Matranga e
Marcello Minio (Cobas-Codir), Fulvio Pantano (Sadirs), Angelo Lo Curto
e Giuseppe Badagliacca (Siad-Csa-Cisal).

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Cronaca

Maxi frode di iva e accise, indagato imprenditore gelese. Arresti e sequestri della Guardia di finanza

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C’è anche un gelese tra gli indagati nell’inchiesta sulle frodi di iva e accise per il carburante ad uso agricolo, che ha portato al sequestro di beni per circa 2 milioni di euro e di sei depositi di stoccaggio di prodotti energetici (cinque nell’Agrigentino e uno nel Palermitano). Si tratta di un imprenditore di 55 anni a cui il Gip del tribunale di Catania ha disposto l’obbligo di dimora e la sospensione dall’esercizio di imprese per un anno.

La guardia di finanza etnea ha arrestato sei persone: due sono state condotte in carcere e quattro ai domiciliari. Per altri otto indagati (tra cui il gelese) è stato disposto l’obbligo di dimora abbinata alla sospensione dall’esercizio di impresa per quattro di loro e all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria per altri tre. Un quindicesimo indagato non è stato raggiunto da provvedimenti cautelari personali, ma è uno dei destinatari del provvedimento di sequestro beni. Le decisioni del gip sono state adottate, in applicazione della riforma Nordio, dopo gli interrogatori preventivi degli indagati.

Al centro dell’inchiesta della Procura di Catania un presunto sistema fraudolento promosso e organizzato da un catanese di 41 anni, che avrebbe operato come amministratore di fatto di una società di Palermo e di una ditta individuale di Catania per acquistare gasolio a uso agricolo per poi destinarlo per l’autotrazione, risparmiando sull’Iva, del 10 anziché del 22%, e sulle accise con meno 50 centesimo al litro.

Secondo l’accusa, l’impresa palermitana una volta acquistato il prodotto agevolato avrebbe provveduto alla sistematica cessione, solo formale, a favore della ditta individuale etnea, risultata una “cartiera”, priva di deposito e struttura organizzativa. In realtà, il prodotto sarebbe stato invece destinato a quattro diversi depositi situati principalmente nell’Agrigentino dove sarebbe stato rivenduto “in nero” come gasolio da autotrazione. Per evitare controlli su strada delle autobotti la società palermitana avrebbe emesso un documento di trasporto che veniva distrutto od occultato una volta raggiunta la destinazione concordata. Parallelamente, la ditta catanese, formale ricevente del gasolio agricolo, non avrebbe emesso alcuna fattura di rivendita per far perdere le tracce del carburante. Nell’inchiesta è coinvolto anche il titolare di un’impresa di trasporti di Paternò che avrebbe messo a disposizione della frode autobotti e tre autisti.Nell’ambito delle indagini della guardia di finanza di Catania e dell’Agenzia delle dogane, in tre interventi, sono stati sequestrati complessivamente 41.000 litri di prodotto energetico a uso agricolo, quattro autocisterne, un semirimorchio e altre attrezzature utilizzate per il trasporto e la commercializzazione illecita del carburante.

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Cronaca

Vendevano profumi di marche contraffatte: denunciati

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Modica – La Polizia ha denunciato due giovani palermitani sorpresi a vendere per strada profumi di note marche palesemente contraffatti.

Gli agenti delle Volanti del Commissariato di Modica, impegnati nel consueto servizio di controllo del territorio, nella mattinata di lunedì hanno notato due giovani a bordo di una Fiat 500 bianca aggirarsi per le vie del quartiere Sacro Cuore e poi scendere dalla vettura con un borsone a tracolla.

I due, infatti, stavano cercando dei possibili acquirenti di profumi, offrendo marchi griffati a prezzi inferiori rispetto a quelli dei negozi specializzati, come appurato dagli ulteriori accertamenti esperiti in ufficio.I poliziotti hanno proceduto al controllo dei due ragazzi, rispettivamente di 30 e 19 anni e della vettura a loro in uso.

Oltre a quelli contenuti all’interno dello zaino indossato da uno dei due ragazzi, nel corso della perquisizione del veicolo sono stati rinvenuti altri profumi, per complessivi 55 prodotti che i due giovani intendevano vendere.Gli stessi, non sapevano fornire adeguata motivazione circa la provenienza dei prodotti, né tantomeno esibivano la documentazione di acquisto e/o di trasporto.Il trentenne, inoltre, annoverava precedenti di polizia analoghi in termini di possesso e vendita di marchi contraffatti in varie città siciliane e denunce per reati contro il patrimonio, in particolare rapina aggravata.

In considerazione delle emergenze investigative i due ragazzi sono stati denunciati in stato di libertà per concorso in detenzione a fini di vendita – ed in genere di lucro – di prodotti a marchio contraffatto, che avrebbero fruttato loro circa 4000 euro.La merce contraffatta è stata posta sotto sequestro per la successiva distruzione.Nei confronti del trentenne, con precedenti di polizia, il Questore della provincia di Ragusa, ha il divieto di ritorno nel comune di Modica per quattro anni.

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Cronaca

Rimpatriati tunisini irregolari, sorpresi dalla Polizia sulla Gela-Licata

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Quattro stranieri irregolari questa mattina, al termine dell’iter amministrativo eseguito dall’Ufficio Immigrazione della Questura, sono stati accompagnati all’aeroporto “Falcone-Borsellino” di Palermo e rimpatriati nel loro Paese di origine.

Erano stati sorpresi da una volante del Commissariato di Polizia di Gela nella notte di martedì scorso, lungo la strada statale 115 “Gela – Licata”. Condotti al Centro per Rimpatriati di Pian del Lago di Caltanissetta per gli accertamenti, dopo il controllo eseguito sulla banca dati interforze, sono stati identificati; di nazionalità tunisina, privi di permesso di soggiorno e quindi irregolari sul territorio nazionale. In particolare, uno di loro (un 21enne), era già stato in clandestinità in Italia e rimpatriato nel novembre del 2022.

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