Messina – “Anche quest’anno registriamo il caos nella formazione delle Graduatorie per le supplenze (Gps), dalle quali dipendono l’assegnazione degli incarichi a tempo determinato per i docenti. Nell’era del digitale il Ministero non è ancora in grado di approntare una piattaforma efficiente, trasformando la tecnologia in un ostacolo”. Lo dice il segretario della Flc Cgil di Messina, Pietro Patti.
“I punteggi attribuiti dal sistema a molti docenti – spiega – sono errati. Alcuni hanno ricevuto punti in meno rispetto a quelli spettanti, altri invece punti in più. Tutto questo ha determinato una pioggia di ricorsi che, sebbene i funzionari lavorino a pieno regime, rischia di ingolfare l’attività degli uffici periferici del Ministero dell’istruzione. Basti pensare che a Messina per tutti gli ordini di scuola sono state presentate 25.000 domande di inserimento e aggiornamento e centinaia di ricorsi”.
“Oltre ad augurarci la tempestiva risoluzione del problema – conclude Patti – richiamiamo per l’ennesima volta l’attenzione di Roma, affinchè questo sia risolto definitivamente”.
“Apprendiamo esterrefatti che per la Sicilia non risulta alcuna disponibilità per le immissioni in ruolo dei dirigenti scolastici vincitori del concorso del 2017”. Lo dicono in una nota Adriano Rizza, segretario generale della Flc Cgil Sicilia, e Katia Perna, segretaria regionale della Flc Cgil Sicilia con delega ai dirigenti scolastici, commentando l’esito dell’informativa tenutasi ieri tra il Ministero dell’istruzione e le organizzazioni sindacali.
“Il dato ci sorprende – aggiungono – perché non coincide con quello fornito dall’Ufficio scolastico regionale in occasione delle riunioni del tavolo regionale dei mesi scorsi, quando ci è stato comunicato che delle 28 sedi disponibili, 11 sarebbero state destinate alle assunzioni. Che fine hanno fatto quegli 11 posti?”.
“Riteniamo, in ogni caso, contraddittorio e grave – continuano Rizza e Perna – che a fronte dell’elevato numero di scuole siciliane che resteranno senza un dirigente, molte delle quali operano in contesti difficili, con alte percentuali di dispersione scolastica, la scelta del Ministero sia quella di non utilizzare alcuna di quelle sedi per le immissioni in ruolo”.
“Consideriamo, inoltre, un errore – proseguono – non rendere disponibili per lo stesso fine le sedi normodimensionate in deroga, perché non comprendiamo le ragioni per cui non si agisca in ottemperanza a quanto indicato dalla legge”.
“Come ribadito dalla Flc Cgil nazionale – concludono Rizza e Perna – il nostro sindacato fornirà tutte le tutele necessarie ai nostri iscritti, che riterranno lesi i loro diritti a causa delle scelte operate dall’amministrazione scolastica