La Polizia di Stato, nel corso delle indagini preliminari, ha eseguito tre misure cautelari della custodia in Istituto Penale Minorile, giusto provvedimento emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale per i minorenni di Caltanissetta, su richiesta della locale Procura della Repubblica presso il medesimo Tribunale.
Gli indagati sono sospettati di aver venduto, ceduto e offerto sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana a numerosi acquirenti dimoranti a Caltanissetta, alcuni dei quali minorenni.
L’attività degli investigatori della Squadra Mobile ha avuto inizio nello scorso mese di marzo ed è terminata a giugno.
Durante le indagini, i poliziotti della sezione narcotici della Squadra Mobile nissena hanno denunciato diverse persone in ordine al reato di detenzione ai fini di spaccio e segnalato all’Ufficio Territoriale del Governo, come assuntori di sostanze stupefacenti, diversi acquirenti, alcuni dei quali minori. Pertanto, gli indagati dovranno rispondere anche delle aggravanti previste dalle normative vigenti, in quanto le pene sono aumentate per chi cede droga a minori.
Le attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Caltanissetta, di tipo tradizionale e mediante l’uso di sofisticati sistemi tecnologici, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre indagati. In alcune occasioni è stato possibile anche videoregistrare lo scambio tra gli indagati e gli acquirenti, grazie al supporto del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica che ha messo a disposizione alcune telecamere.
Decine le conversazioni telefoniche tra gli indagati (tutti minorenni) e gli acquirenti. I minori spesso invitavano gli acquirenti in una piazza del centro storico di Caltanissetta che gli stessi presidiavano per non perderne il controllo, da qui il nome dell’operazione “Piazza”.
Il GIP ha ritenuto di dover disporre la cattura dei tre indagati perché questi venissero condotti presso l’Istituto Penale Minorile.
Gli agenti della Polizia di Stato alle prime luci di sabato hanno eseguito le misure cautelari accompagnando gli indagati presso l’Istituto di Pena dove resteranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Le indagini sono ancora in corso e non si escludono sviluppi, anche favorevoli agli indagati, soprattutto all’esito degli interrogatori di garanzia che si svolgeranno nei prossimi giorni.
Ragusa – I finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa, durante lo svolgimento delle attività di controllo del territorio, hanno arrestato un cittadino italiano, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e possesso di un’arma clandestina. In particolare, nei giorni scorsi, i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Ragusa, dopo un’attenta attività di osservazione nei pressi del centro commerciale “Le Masserie”, hanno notato un uomo che si muoveva con atteggiamenti sospetti dirigendosi verso un box auto.
Questo comportamento ha attirato l’attenzione dei finanzieri, inducendoli ad effettuare un controllo di polizia. All’interno del garage sono stati rinvenuti e sequestrati 100 grammi di hashish, 50 grammi di cocaina, già confezionati e pronti per lo spaccio, nonché una pistola revolver modificata, perfettamente funzionante, oltre a 50 cartucce calibro 22.
Inoltre, le successive attività di perquisizione personale e domiciliare hanno consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro la somma di 600 euro in contanti ritenuta il provento dell’attività di spaccio, nonché due coltelli a scatto con lama da cm 10 e uno sfollagente retrattile.
Informata la competente Autorità giudiziaria, il soggetto è stato condotto presso la locale casa circondariale, in attesa delle determinazioni processuali di rito. L’attività di servizio testimonia il costante presidio della Guardia di Finanza per la tutela della legalità, volto a garantire la sicurezza dei cittadini e a contrastare fenomeni connotati da una più accentuata pericolosità sociale, come lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Per il principio di presunzione di innocenza, la responsabilità dell’indagato sarà definitivamente accertata solo nel caso in cui intervenga una sentenza irrevocabile di condanna.
«Abbiamo appreso con dispiacere che alcune opere poste all’interno delle bacheche installate nei giorni scorsi in via Pisa, nella Preview del progetto “Il Manifesto della vita” condotto insieme a Farm Cultural Park, sono state strappate. Avremmo voluto dare la colpa al vento, ma così purtroppo non è». Così in una nota ufficiale sui loro canali social, i responsabili del progetto “Ué – Eventi urbani” rendono noto l’evento spiacevole in cui loro malgrado sono coinvolti.
«Ci dispiace tanto rendere noto questo episodio – si legge inoltre nel testo – , nei nostri canali vorremmo solo parlare di arte e bellezza, tuttavia crediamo giusto continuare non solo nell’opera di condivisione ma anche di sensibilizzazione che abbiamo intrapreso. Siamo convinti sia stato un gesto isolato. In questi anni la nostra comunità gelese è stata sempre attiva, pronta e sensibile nell’attenzione e nella cura di tutto ciò che insieme stiamo costruendo. Chiediamo ai nostri concittadini – conclude la nota – di continuare ad essere sentinelle sempre pronte a difesa della cultura, in ogni sua forma ed espressione.
Intimano l’alt a due giovani in sella ad un motorino che procedeva “su una ruota”, ma per tutta risposta i ragazzi eludono il controllo mettendo in atto una serie di infrazioni al codice della strada, utili alla fuga, ponendo a serio repentaglio l’incolumità degli operatori di polizia e degli utenti della strada, dopo che i due giovani, nel cercare di guadagnare una via di fuga, impegnavano tutte le intersezioni stradali ad alta velocità, anche in senso contrario a quello consentito, omettendo di dare la precedenza nei tratti previsti e non curandosi della presenza di passanti. E’ accaduto a Vittoria.
I due giovani, durante la fuga, hanno lanciato una pistola per terra sul lato sinistro della carreggiata. L’arma rinvenuta dagli agenti è risultata essere “una pistola a salve”, priva di tappo rosso con relativo caricatore vuoto, che riproduce fedelmente una arma da fuoco tipo pistola semi-automatica come quella in uso alle forze dell’ordine. Mentre che gli agenti recuperavano la pistola, il ciclomotore impattava con un veicolo privato al quale non era stata data la precedenza. Considerate le gravi condizioni di salute dei due giovani, gli agenti hanno provveduto immediatamente ad allertare i sanitari ed altro personale del Commissariato per le attività del caso. Successivamente è stato accertato che il conducente risultava privo della prevista patente di guida e che il ciclomotore era sprovvisto di copertura assicurativa. Il magistrato di turno della Procura di Ragusa, ha effettuato il sopralluogo, acquisendo le immagini estrapolate dai vari sistemi di video sorveglianza, dalle quali emergeva la condotta dei due giovani, consentendo di documentare il momento in cui quest’ultimi andavano a scontrarsi con la macchina, senza che l’evento fosse immediatamente riconducibile alla attività di inseguimento da parte della Polizia. Uno dei due giovani è ricoverato in condizioni gravi, mentre l’altro ha una frattura al femore.