Nove consiglieri comunali di opposizione stigmatizzano il modus operandi dell’ amministrazione e tornano a sollevare un nodo persistente nei lavori consiliari: quello del ritardo nell’invio di documenti fondamentali da studiare per poter discutere e votare le delibere arrivate in aula. Questo quanto affermano in una nota già annunciata in aula dopo che il presidente del consiglio ha impedito a Gabriele Pellegrino e Alessandra Ascia di prendere la parola
” L’ Amministrazione Comunale di Gela, ancora una volta, si è fatta trovare totalmente impreparata al ‘termine perentorio’ del 31 Maggio – scrivono in una nota i consiglieri comunali Paola Giudice, Virginia Farruggia, Alessandra Ascia, Giuseppe Spata, Gaetano Orlando, Vincenzo Casciana, Emanuele Alabiso, Gabriele Pellegrino e Pierpaolo Grisanti – per l’approvazione delle tasse e tariffe comunali, salvata da un ulteriore proroga arrivata ieri pomeriggio dal Ministero degli Interni. L’atto così come presentato sarebbe stato invotabile. Si è fatto di tutto e di più e in totale assenza di trasparenza e presenza degli atti. I documenti propedeutici alla discussione arrivano spesso all’ultimo minuto.
Ma oggi si è superato il limite dell’equilibrio. Ci troviamo nella condizione che si convoca una consiglio comunale per votare la Tari 2022 e il PEF dall’oggi al domani. Una situazione che ha dell’incomprensibile e non può essere più tollerata.
Le date di approvazione dei tributi sono slittate di due mesi, come previsto dal decreto Milleproroghe, quindi l’amministrazione aveva tutto il tempo per la preparazione dei documenti contabili da sottoporre all’attenzione dei consiglieri, che hanno il diritto di approfondire gli argomenti per cui devono dare il proprio voto con scienza e coscienza. Ciò nonostante, i consiglieri si trovano nella condizione di un mancato e dovuto approfondimento poiché non hanno la documentazione dovuta. L’argomento Tari è un tema molto complesso sul quale si deve avere, oltre alla documentazione, anche il tempo utile per l’approfondimento amministrativo e contabile.
Le cattive abitudini sono difficili da debellare, e questa amministrazione fa ben poco per spazzarle via, finendo invece per sguazzarci dentro
Non c’è il tempo materiale per leggere e valutare e questo è sinonimo di una mancanza di rispetto verso I consiglieri comunali, con l’assist del presidente che lo inserisce all’ordine del giorno senza dare tempo alla commissione di studiare e valutare l’atto.
Il Comune si limita ad applicare decisioni prese da un solo uomo, cercando di mortificare il ruolo del Consiglio Comunale.
Per Noi la buona amministrazione è quella di fatti concreti e di risposte solerti, valutate con estrema attenzione mettendo sempre al centro l’interesse della collettività.
Il Primo cittadino è sempre meno disponibile al dialogo, e quindi platealmente decisionista nelle soluzioni da assumere, negli atti da votare ponendo tutte le condizioni e imponendosi tassativamente sulla maggioranza e sul suo modo di procedere.
Nel Sindaco si coglie la continua necessità di auto referenziarsi e di tenersi ben ancorato allo scranno del comando.
Ma la maggioranza, che già nell’esprimere il voto su altri atti ieri sera, ha nuovamente dimostrato forti divisioni e contrasti, non può pensare di ricorrere all’opposizione per poter restare in aula e votare atti così importanti come il PEF e le tariffe Tari. E’ verosimile pensare che, se ieri si fossero dovuti votare gli atti, che poi sono stati ritirati, non sarebbero stati bocciati, anche se l’opposizione fosse rimasta in aula, con l’ennesimo atto di responsabilità, per garantire il numero legale. Cercasi maggioranza..”