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Cronaca

Donna uccisa: la riflessione di ‘Donneasud’

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Vittoria – La notte scorsa, i Carabinieri hanno arrestato l’autore dell’efferato omicidio della donna di origini albanesi colpita a morte da numerosi colpi di arma da taglio avvenuto alle 12:40 di ieri 25 maggio nel centro abitato di Vittoria. La vittima dell’aggressione, infatti, dopo essere stata soccorsa da personale del 118 alle 12:55, era deceduta nel corso del suo trasporto in ambulanza presso l’ospedale “Guzzardi” di Vittoria.

“Abbiamo voluto attendere che i Carabinieri facessero il loro lavoro e individuassero il responsabile -commenta il gruppo di ‘Donneasud’ prima di dire e scrivere qualunque cosa, certe che sarebbero riusciti a risolvere il caso celermente. E così è stato, anche se tanti sono ancora i tasselli mancanti e gli interrogativi. L’assassino di Brunilda Halla è stato fermato, ed ha ammesso le proprie responsabilità, inchiodato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza.

Sarebbe un 28enne di Vittoria che ora si trova rinchiuso nel carcere di Ragusa. Il suo sarebbe stato “un gesto estemporaneo ed immotivato”. In pratica, se dovesse essere confermato questo scenario, poteva succedere a chiunque. Uomo, donna, bambino, anziana. E poteva succedere ovunque.

Inorridiamo di fronte a tanta violenza e a tanta ferocia. Sin dal momento in cui abbiamo saputo dell’accaduto, ci siamo attivate e la nostra prima preoccupazione è stata quella di verificare che la vittima non fosse una delle nostre assistite. Successivamente, abbiamo seguito con grande apprensione l’evolversi della vicenda. Dal comunicato stampa diramato questa mattina dall’Arma dei Carabinieri, apprendiamo che “vittima e omicida non si conoscevano, e pertanto il fatto non è da ricondursi a dinamiche tipiche del femminicidio”.

Resta il fatto che una donna è morta, una mamma, una moglie, e noi non possiamo e non vogliamo far finta di nulla e non vogliamo sentir parlare di “raptus”. Al momento, quello che possiamo dire è che, come associazione e centro antiviolenza, parteciperemo ai funerali di Brunilda, ma ci stiamo già confrontando al nostro interno perché è nostra intenzione organizzare una iniziativa per lanciare un messaggio ben preciso: vogliamo giustizia, e vogliamo essere tutelate.

E vogliamo anche aiutare la famiglia di Brunilda, il marito e i due figlioletti. Faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità in tal senso. Non è possibile morire così, non lo si può accettare.

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Cronaca

Maltempo, crolla stabile (disabitato) a Caltanissetta

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L’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Sicilia, ha provocato il crollo di un fabbricato di un piano in via Niscemi al civico 136 a Caltanissetta. Lo stabile era disabitato. Sono stati i residenti del luogo a chiamare i soccorsi, dopo il forte boato. Non si registrano, fortunatamente, feriti.

Sulla statale 117 bis, da Enna a Piazza Armerina, numerosi alberi sono caduti sulla strada, rendendo rischioso il transito veicolare.

Intanto oggi, a causa dei danni provocati dal maltempo,  la circolazione dei treni sarà sospesa tra Caltanissetta Xirbi e Dittaino sulla linea Caltanissetta Xirbi – Catania con previsione di riattivazione nel pomeriggio. Lo rende noto le ferrovie dello Stato. Sulle restanti linee interessate dal maltempo, la circolazione potrà subire ritardi, variazioni e cancellazioni. È in corso l’intervento di ripristino della linea da parte dei tecnici.

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Cronaca

Viola i domiciliari, arrestata

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La Squadra Mobile di Caltanissetta , ha eseguito un provvedimento di aggravamento della misura degli arresti domiciliari nei confronti di una trentunenne, dopo che in più occasioni, l’ultima delle quali solo due giorni fa, non è stata trovata presso la propria residenza, contravvenendo alle prescrizioni.

Già nel mese di dicembre, la donna era evasa più volte; il Magistrato di Sorveglianza, valutato il comportamento tenuto da parte dell’arrestata, e le continue violazioni, ne ha disposto la carcerazione. Inoltre, è stato eseguito l’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, nei confronti di un 67enne, resosi responsabile del reato di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi. I fatti, risalenti al 2022, erano stati commessi in un comune della Provincia nissena. Il soggetto dovrà espiare la pena residua di tre mesi e quindici giorni presso la propria residenza.

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Cronaca

Annullata la sentenza di un gelese condannato senza saperlo….

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È finito, per il gelese R.V., un lungo iter giudiziario iniziato già da qualche anno.

L’uomo risiede da anni all’estero ma, a seguito di richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno ha appreso che non era possibile evadere la sua richiesta perché la Questura di Brindisi non avrebbe rilasciato il nullaosta.

Inizialmente R.V. non comprendeva cosa lo collegasse alla città pugliese per cui si e’ adoperato per scoprire l’arcano ed è venuto a conoscenza che esisteva a suo carico una sentenza di condanna definitiva. R.V. quindi si è rivolto all’avvocato Giuseppe Smecca per sapere come risolvere il problema, ed il legale ha presentato un’istanza di rescissione del giudicato, dinanzi alla Corte di Appello di Lecce, perché, a seguito di consultazione del fascicolo, ha notato che il processo è stato celebrato senza che l’imputato sapesse alcunché in quanto emigrato all’estero ancor prima che il processo avesse inizio, con la conseguenza che non erano stati notificati una serie di atti preliminari al prodimento che lo coinvolgeva.

In un primo momento la Corte di Appello di Lecce ha rigettato l’istanza di rescissione del giudicato, per cui l’avv. Smecca è ricorso per Cassazione e il ricorso è stato accolto e rinviati gli atti alla Corte di Appello.

La Corte di Appello di Lecce aveva errato ritenendo che le disposizioni in materia di rescissione del giudicato non potevano essere applicate al caso di specie perché entrate in vigore successivamente alla sentenza di condanna, decisione non condivisa dal legale perché, quantunque vero che la sentenza di condanna era intervenuta in un periodo in cui non era ancora in vigore l’istituto della rescissione del giudicato, è altrettanto vero, però, che quando la sentenza è divenuta definitiva la norma sulla rescissione del giudicato era entrata in vigore e, quindi, era applicabile al caso di specie.

La Corte di Cassazione ha, pertanto, condiviso il ragionamento giuridico del legale, così come la Corte di Appello di Lecce la quale, appunto in accoglimento dell’istanza, il mese scorso ha annullato la sentenza di condanna a carico di R.V.

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