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Politica

Assessori contro i consiglieri di Libera_mente

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Gli assessori della giunta Greco prendono le difese del sindaco e si pronunciano su quanto è avvenuto durante la seduta di Consiglio Comunale.

“Ieri sera abbiamo assistito all’ennesimo tentativo, da parte dei consiglieri di Liberamente, di screditare l’operato del Sindaco Lucio Greco e dell’amministrazione – affermano gli assessori- Questa volta il loro astio si è riversato in aula sulla questione del pontile sbarcatoio, ma possiamo dire che è miseramente fallito. Cercare di attribuire al Primo Cittadino la responsabilità della demolizione si è rivelata un’operazione maldestra, prontamente smentita attraverso documenti pubblicamente letti e quindi incontestabili.

I due rappresentanti di Liberamente forse non hanno capito che sono stati eletti per rappresentare i cittadini e che non possono usare nei luoghi istituzionali un linguaggio da bar. Dire che “il sindaco parla come se fosse un consigliere comunale di opposizione” o che “per ragioni caratteriali, non riesce a concludere interlocuzioni istituzionali e viene messo al corrente delle notizie solo a cose fatte” è l’esempio lampante non solo della loro incapacità di fare politica in maniera seria e costruttiva, ma anche del fatto di essere offensivi e non all’altezza del loro compito.

Cosa ancora più grave, millantano un’amicizia con un assessore regionale e cercano di prendersi dei meriti su progetti di cui non sanno assolutamente nulla. A leggere le loro dichiarazioni sembrerebbe quasi che questa città abbia due sindaci che, col dono dell’ubiquità, hanno fatto di tutto volando da Caltanissetta a Palermo e a Roma e sedendosi ai tavoli principali per ottenere finanziamenti milionari, mettersi d’accordo con l’Autorità portuale della Sicilia Occidentale, far cedere al Comune, gratuitamente, l’area dell’ex lido “Eden” e molto altro ancora. Roba che, a confronto, anche il premier Draghi apparirebbe come un dilettante.

Torniamo seri. Il Sindaco non può accettare certi giudizi da parte di chi ha costituito, strada facendo, un gruppo consiliare che non si sa bene nemmeno quali ragioni o finalità abbia. Riguardo poi ai rapporti tra il Sindaco e la giunta regionale, ricordiamo che si tratta di questioni importanti e delicate che vanno affrontate in modo serio e responsabile e analizzate con serietà e onestà intellettuale e non certamente con espressioni di questo tenore, di cui i due consiglieri in questione si dovrebbero solo profondamente vergognare. E anche scusarsi, dimostrando un pizzico di umiltà, male non farebbe. Questo è un modo davvero rozzo e volgare di intendere i rapporti politici, e riteniamo che i cittadini di Gela meritino ben altro”.

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L’ex sindaco Lucio Greco attacca:”politica attenta solo ad affidare incarichi alla propria parte”

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L’ex sindaco Lucio Greco attacca l’amministrazione comunale accusandola di fare “una politica, attenta e puntuale solo quando deve affidare incarichi milionari ad esponenti di partito che fanno parte della maggioranza, e di dimostrarsi invece insensibile, indifferente e distratta nei confronti delle più elementari esigenze della parte debole della nostra società”.

“Anche a costo di sfidare l’opinione pubblica e le regole previste dall’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), non hanno infatti esitato – dice Lucio Greco’- ad affidare alla grillina Farruggia un incarico di oltre 80 mila euro, somma che molti lavoratori non guadagnano neanche in 10 anni di duro lavoro. Al contrario, non hanno nessun timore di offendere il buon senso quando hanno deciso, a causa della semplice caduta di un rametto, di chiudere, da circa un mese, la villa comunale, luogo salubre ed accogliente frequentato da tanti pensionati ed anziani. Così, quelli che dovevano togliere la povertà e difendere i deboli, l’unica cosa che sanno fare è quella di ingrassare il proprio portafoglio. E’ una autentica vergogna”.

” Sul piano simbolico – continua- e’ un messaggio devastante che fa venire fuori la pochezza della classe politica gelese. In questo modo le istituzioni perdono di credibilità perché il potere pubblico viene di fatto privatizzato per difendere gli interessi della propria parte politica, mettendo in secondo piano gli interessi più generali della popolazione. Personalmente non sono meravigliato dall’atteggiamento dei cinque stelle, partito con un alto tasso di ambiguità che fa a pugni con lo schieramento progressista di cui fa parte; mi meraviglia, invece, il silenzio assordante del PD e di quei giovani consiglieri comunali che, nelle loro frequenti interviste, non hanno fatto sentire la loro voce e il loro dissenso riguardo a delle operazioni che offendono l’intera classe politica, la sensibilità delle persone perbene e tutte le istituzioni. Se non hanno questo coraggio, farebbero bene a risparmiarci le loro profonde ma, a questo punto, inutili riflessioni. Da tanti giovani che si affacciano alla politica mi aspetterei un atteggiamento più responsabile e meno opportunistico”

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Il segretario Liardo:”una politica che non si cura dei cittadini”

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A Gela non si può più neanche farsi male o ammalarsi perché non ci sono le condizioni minime costituzionalmente garantite come il diritto alle cure ed alla salute: lo dice il segretario cittadino di PeR Franco Liardo dopo aver letto la nostra notizia degli interventi in Ortopedia che non si fanno perchè manca il medico. Ma questa è la terra dove la Finanziaria regionale che ha accontentato la politica ma non i cittadini.

“Come segretario di PeR esprimo tutta la mia amarezza per una città che nei diritti essenziali vede ancora una volta lacune o meglio voragini. Sanità, scuola, servizi, non c’è nulla, in cambio continuiamo ad avere le tasse più alte, assenza di servizi, strutture chiuse, beni culturali ancora chiusi. Il 2025 si inaugura con il grido di allarme nello sport da parte del presidente del Gela calcio per il campo non in regola ed a rischio omologazione, il Palacossiga ancora chiuso, la sanità con mancanza di servizi, medici e personale sanitario, con le scuole ridimensionate e con problemi di edilizia. Questi problemi non sfuggono ai cittadini ed ai giovani, motivo per cui le iniziative proposte dal comune hanno trovato disinteresse da parte della città e dei gelesi”

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“In un momento come questo – aggiunge Liardo – la politica a livello locale e regionale avrebbe dovuto dare l’esempio ed invece si é assistito ad aumenti delle indennità dei politici locali, e nella finanziaria regionale più 100 a mila euro a deputato invece di attenzionare i comuni in dissesto. Come PeR non possiamo che manifestare il nostro disappunto e la nostra opposizione a queste scelte politiche che non indirizzano gli obiettivi nei confronti dei cittadini ma sta lavorando solo per gli equilibri politici e dei partiti”.

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Il sindaco torna al lavoro sulle sfide del 2025

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Di ritorno da qualche giorno di relax con la famiglia, il sindaco Terenziano Di Stefano è pronto ad affrontare le tante sfide che lo attendono per il 2025. La prima è più importante è quella del bilancio stabilmente riequilibrato.Non ci sono più alibi: dalla Regione è arrivato il via libera a usare l’avanzo delle royalties e basta la metà dei 30 mila euro disponibili per centrare il risultato. Ora spetta al Comune agire e il sindaco che ha la delega al Bilancio in questa operazione si gioca gran parte della sua credibilità.

La tabella di marcia prevede di avere il bilancio entro fine mese e di arrivare all’approvazione a febbraio ma sembra una previsione ottimistica. Nel contempo il sindaco programma l’attività futura della sua Giunta con priorità che assegnerà ad ogni assessore. Altra sfida riguarda l’aspetto politico. Ma lì Di Stefano dovrà mettere in atto tutte le sue capacità di mediazione. Di certo vuole mantenere i rapporti con l’opposizione e ha già stabilito che coinvolgerà le forze di opposizione nella scelta su come spendere i 15 mln di royalties che non saranno destinate al risanamento del bilancio.

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