L’ ultima relazione della Dia, fotografa l’attuale situazione dei sodalizi criminali nel territorio del gelese .A Gela nel 2021 si è verificato il 60% dei danneggiamenti di tutto il territorio provinciale, 272 episodi su 407. Le scarcerazioni degli esponenti dei clan possono far pensare alla ricostruzione della rete degli affari illeciti.
” Quanto emerge sullo stato di salute dei clan impone una seria riflessione da parte di tutti e mi allarma non poco – dice il sindaco Greco -soprattutto in riferimento ad alcuni elementi quali le scarcerazioni di soggetti che hanno scontato la pena e potrebbero ricostruire la loro ragnatela di affari e relazioni, approfittando della grave crisi occupazionale in atto e delle importanti opere pubbliche che stanno per partire.
Non solo. A Gela nel 2021 si è verificato il 60% dei danneggiamenti di tutto il territorio provinciale, 272 episodi su 407, e non è un dato che può lasciarci tranquilli. La nostra città ha vissuto una terribile guerra di mafia negli anni di piombo, e sapere che oggi è in vigore una specie di “patto di non belligeranza” tra le diverse famiglie appartenenti ad associazioni criminali, capaci di infiltrarsi nel tessuto socio-economico, ci deve spingere a non abbassare mai la guardia, in nessun caso e in nessun settore.
Come amministrazione comunale, abbiamo siglato qualche tempo fa un importante protocollo di azione di vigilanza collaborativa con ANAC e Prefettura di Caltanissetta. Un documento che consta di 12 articoli e che prevede, tra le altre cose, che il Comune presenti richiesta di documentazione antimafia per le procedure di gara di lavori pubblici di importi inferiori alla soglia di € 150.000 e di servizi e forniture al di sotto della soglia comunitaria. Chiaramente, mi rendo conto che non basta e che si deve fare molto di più per difendere la pubblica amministrazione dalle ingerenze del mondo dell’illegalità, ma siamo pronti a fare la nostra parte con tutti gli enti preposti, a partire dalla locale associazione antiracket, una realtà della quale come gelesi possiamo e dobbiamo andare orgogliosi e con la quale intendiamo intensificare ulteriormente il già proficuo rapporto di collaborazione sul tema legalità.
Ricordiamo sempre che la denuncia è il primo, inevitabile passo verso la libertà, fondamentale per tarpare le ali a chi vorrebbe farci ripiombare nella paura degli anni bui. Un plauso, in chiusura, voglio farlo alla Dia, alla magistratura e a tutte le forze dell’ordine, per l’encomiabile lavoro che portano avanti, con coraggio e tenacia, in una città non facile come Gela”.