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L’individualismo viene da lontano

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“The Vision” dà sempre più spazio alla visione individualista, narcisista, consumista e edonista dell’esistenza umana, sino a negare qualsiasi legge morale, e solo dando liceità alla legge del più forte.
Il più forte in questo caso è la donna, il più debole è il feto. Donna vince, feto perde e muore.

L’individualismo viene da lontano, ha origine già in Grecia con la triade Socrate-Platone-Aristotele ed è penetrato in Occidente perché fatto proprio dal Cristianesimo
Il quale è si contro l’aborto, ma è allo stesso tempo per una posizione di dominio e controllo gerarchico dell’uomo sul mondo, di origine giudaica.

Il cristianesimo è favorevole allo sfruttamento della Terra da parte dell’uomo, e quindi è individualista e possibilista, votato ai compromessi.
Non si può essere però allo stesso tempo individualisti e contro l’aborto. L’individualismo si trascina il si all’aborto, prima o poi, cioè quando le migliorate condizioni economiche permetteranno di fare a meno delle nuove nascite. E ciò è avvenuto negli anni 70. Si al divorzio e si all’aborto sono entrambi figli delle migliorate condizioni economico- consumistiche regalateci dal capitalismo.


E con l’arrivo del capitalismo tecno-finanziario o postcapitalismo liquido, l’individualismo è diventato ancora più esasperato configurandosi nell’ideologia Gender, ovvero nel trionfo dell’Io ai danni della Comunità. Il desiderio di abortire è diventato così diritto all’aborto, il desiderio di divorziare è diventato diritto al divorzio in quanto desideri dei più.
L’individuo vince, la Comunità perde.


La vicenda dell’aborto è quindi emblematica del percorso lungo, ma costante che l’individualismo, oggi diremmo edonista, consumista e narcisista, ha condotto da Platone ai nostri giorni.
Figlio legittimo del Cristianesimo, l’individualismo si è portato con sé un bastardo ” il diritto all’aborto”. Dove sta il discrimine? Nell’assenza del limite. L’individualismo, ai tempi di Platone e poi del Cristianesimo, portava con sé istanze legittime e sacrosante, il rispetto per la persona umana, pensiamo a quanti schiavi c’erano allora. Ma il progresso tecno-scientifico, senza una guida e senza uno scopo, in assenza di Dio, ha esasperato l’individualismo fino alle estreme conseguenze.

Così è sfuggito al controllo del cristianesimo, il quale fra l’altro, oggi, si dichiara sconfitto dal capitalismo e ad esso si subordina e si genuflette. Papa Bergoglio dice: chi sono io per… etc. etc. ed in questa frase sta tutta la miseria del cristianesimo moderno, ormai vinto e rassegnato alla sconfitta.


L’ambiguità del cristianesimo era già nelle sue radici, nelle sue origini, era presente in embrione ai tempi di Cristo, ma sonnecchiava, fino a quando lo sviluppo tecnico non l’ha svegliato.
Ora è tardi per porre una pezza.
Il sentimento e il pensiero individualista hanno ormai fatto breccia nell’uomo moderno dell’Occidente e sono diventati una cosa sola.


Il nuovo cristianesimo soprattutto quello cattolico ha dichiarato la propria sconfitta e si è arreso, autonsegnandosi al suo proprio ultimo figlio, il capitalismo liquido. Quando si dice: i figli uccidono i padri. E questo è il caso. Rimedi? Non nell’immediato. Ma in un periodo che supera di gran lunga le nostre vite, si può immaginare una istanza comunitaria, magari dettata dalla necessità di sopravvivenza, che possa in qualche modo contenere l’individualismo narcisista.

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Attualità

Ritrovati in mare timone e cannone del 1700

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Un timone e un cannone navale sono stati rinvenuti a seguito di alcune immersioni subacquee effettuate nelle acque di Fontane Bianche, nel Siracusano, da Fabio Portella, ispettore onorario per i Beni culturali sommersi della provincia di Siracusa.

«Questi ritrovamenti – dice l’assessore regionale ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – aprono nuovi scenari per intraprendere ulteriori attività di ricerca, al fine di arricchire le conoscenze su questo evento bellico che ancora una volta vede la Sicilia e il suo mare protagonista».

Il timone, costruito in legno e ricoperto da una lamina metallica inchiodata, è lungo quasi cinque metri per un peso di circa 800 kg. Probabilmente è appartenuto a una nave in legno di grandi dimensioni e data la sua deperibilità e la bassa profondità di ritrovamento, su indicazione della Soprintendenza del Mare è stato recuperato per scongiurare possibili danneggiamenti; attualmente è sottoposto al primo trattamento conservativo. Il cannone in ferro è lungo quasi 2,5 metri si trova ad una profondità di 49 metri; diversi dettagli costruttivi (culatta, bottone, orecchioni, anelli di rinforzo), lo daterebbero tra il XVI ed XVIII secolo.

Alla luce dei ritrovamenti già effettuati ad Avola nelle zone “Gallina” e “Cicirata” di oggetti e reperti risalenti alla Battaglia di Capo Passero – Avola combattuta l’11 agosto del 1718 tra la flotta inglese e quella spagnola, si ipotizza che questi recenti ritrovamenti possano essere riferibili al medesimo evento. È infatti storicamente accertato, attraverso le cronache militari del tempo, che alcuni galeoni spagnoli si avvicinarono al litorale di Avola per sfuggire alle veloci navi inglesi, naufragando in prossimità della costa.

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Attualità

Al “Majorana” riprodotto il “Bioplastic”, tessuto biodegradabile utilizzato anche da stilisti di fama

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Un tessuto biodegradabile, innovativo e sostenibile realizzato all’istituto “Majorana” diretto da Carmelinda Bentivegna. È l’iniziativa condotta dagli allievi dell’indirizzo Industria e artigianato per il Made in italy e del Liceo artistico, guidati rispettivamente dalle docenti Maria Grazia Bevilacqua e Alessandra Asta.

Un tessuto realizzato con acqua distillata, glicerina vegetale e agar, portando tutto all’ebollizione. Quindi il contenuto è stato fatto solidificare all’interno di una formina di silicone per qualche giorno: si possono eventualmente aggiungere dei coloranti al composto per avere una texture cromatica. Il prodotto si chiama “Bioplastic” e viene usato anche da stilisti famosi. 

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Attualità

Antonio Ruvio riconfermato Presidente di Casartigiani del Golfo

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Antonio Ruvio Presidente dell’Associazione Provinciale Casartigiani del Golfo di Gela è stato rieletto per i prossimi quattro anni alla guida dell’organizzazione.Il direttivo in seduta plenaria, lo ha confermato.

Antonio Ruvio ha dichiarato: “lavoreremo sempre nell’ottica della difesa dei diritti degli artigiani. una lotta che sono pronto a continuare”

Il neo riconfermato Presidente ha voluto nel suo discorso porre in risalto il percorso del futuro che deve essere improntato all’innovazione continua nel modo di fare Associazione,perseguendo obiettivi di competitivita’ ed efficienza.

” Bisogna riscoprire un nuovo modello del ruolo dell’associazione e rappresentare l’intera categoria artigiana nel contesto economico e sociale del nostro territorio, eleminando sovrapposizioni e inefficienze, per offrire servizi sempre piu’ qualificati.I prossimi anni,saranno molto importanti per l’Associazione chiamata ad affrontare insieme agli imprenditori e agli Artigiani del territorio questo difficilissimo momento storico caratterizzato dalla grande crisi economica. crescere sempre piu’a fianco dei tanti imprenditori artigiani che vedono nella stessa un sicuro punto di riferimento e a consolidare il ruolo che in questi anni ha saputo ritagliarsi sia nel panorama economico sociale locale e provinciale. Ringrazio tutto il direttivo che ha avuto fiducia in me concedendomi il supporto. Insieme continueremo ad impegnarci per lo sviluppo delle nostre imprese e il rafforzamento del sitema Sicilia e Paese”.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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