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Nuovo steep per il progetto Una via, tre piazze

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Gela – La giunta municipale approva il progetto ‘Una vita, tre piazze’ di 22 anni fa ed indice una conferenza stampa urgente per annunciarlo e prima che avvenisse la solita ‘fuga di notizie’. E che notizia..! Se si pensa che il progetto risale al 2000 e a Gela si discute ancora di approvazione e steep sull’iter. In realtà la notizia c’è, perché il progetto ‘Una via, tre piazze’, come tutte i progetti siciliani, un fermo l’aveva avuto: era stato definanziato per la mancanza di diversi passaggi burocratici e tecnici. Adesso è stato ripescato grazie ai fondi Fsc 2021-2027 deliberati dal Governo regionale nel settembre 2021. Da qui la corsa a recuperare il finanziamento già cancellato per potere rimettere in moto la macchina burocratica e salvare il salvabile. Poi si sono innescate una serie di polemiche sulla presunta esecutività: un modo del mondo della politica per complimentarsi e prendere punti. Sempre che ci sia qualcosa sulla quale complimentarsi per un progetto vecchio e zoppicante. Da qui una serie di chiarimenti da parte dell’assessore Morselli che ha posto l’accento, nei giorni scorsi, sulla cancellazione del finanziamento e sulla necessità di recuperarlo grazie ad una serie di passaggi burocratici. Serviva il parere urbanistico e sanitario, quello del genio civile, quello di Caltaqua e della soprintendenza, la validazione del progetto da parte del genio civile. Il passo di oggi è l’approvazione del progetto in giunta, per poi portare il fascicolo al dipartimento regionale delle infrastrutture.

Il passo successivo sarà il disciplinare di gara, di concerto con l’Urega. “Un ringraziamento va a quanti si sono spesi per salvare e recuperare questo ambizioso progetto, che ci permetterà davvero di rendere l’ingresso della nostra città bello e accogliente. Grazie all’On. Michele Mancuso e all’assessore Marco Falcone, – ha dichiarato il Sindaco Lucio Greco – che hanno accelerato l’iter per avere i pareri da parte di alcuni enti provinciali e regionali. Ecco quello che intendo quando parlo di lavoro di squadra e buona politica: la sana concertazione tra macchina amministrativa, sindaco, giunta, deputazione regionale e governi per ottenere risultati importanti per la collettività. A breve, ci saranno altri annunci, perché stanno finalmente arrivando alla fase finale molti progetti per i quali ci siamo spesi e impegnati senza riserve. Si stanno celebrando numerose gare, alcuni lavori sono già partiti e altri stanno per farlo. Gela è un grande cantiere, perché abbiamo seminato tanto e bene, grazie anche agli uffici che hanno dato il massimo, nonostante il personale ridotto”. 
 
L’assessore Romina Morselli, nel prendere la parola, ha espresso grande gioia e soddisfazione. “Sembrava un’impresa, – ha dichiarato – perché era un progetto datato e impantanato tra mille cavilli ed intoppi burocratici. Quando mi sono insediata, tanti erano gli obiettivi che ci siamo posti come amministrazione e grazie ad una interazione quotidiana con tecnici e funzionari, ai quali va il mio ringraziamento, e alla forte interlocuzione con il dipartimento regionale alle infrastrutture e l’assessore Falcone, che già aveva assunto un preciso impegno politico con il Sindaco, abbiamo salvato questo finanziamento che era praticamente perso. E’ stata una corsa contro il tempo, lo abbiamo recuperato non senza difficoltà, ma sono felice di aver centrato l’obiettivo

Il progetto è stato redatto nel 2000 dall’arch. Roberto Collovà, che vinse il concorso nazionale, ripresentato due anni fa dopo il taglio dei fondi. Il progetto prevedeva la riqualificazione di una via, il corso Vittorio Emanuele e le tre piazze che vi si affacciano: piazza Sant’Agostino, Piazza Umberto I e Piazza Roma. Solo il primo lotto è stato realizzato quindi piazza Sant’Agostino

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Attualità

La Ghelas,tramite agenzia interinale, assumerà 2 giardinieri e 4 aiuto giardinieri per 4 mesi

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La Ghelas Multiservizi S.p.A., ha
provveduto alla pubblicazione sul suo sito istituzionale (www.ghelasmultiservizi.it / Società trasparente /bandi di gara e contratti /avvisi) l’”Avviso di manifestazione d’interesse per la selezione di Agenzie Interinali interessate
all’affidamento del servizio di somministrazione di lavoro temporaneo per le esigenze societarie.


L’Avviso esplorativo ha lo scopo di individuare e selezionare la Società che si
occupano di somministrazione di lavoro temporaneo (interinale) al fine di rafforzare il Servizio di manutenzione del verde Pubblico della Ghelas, in tempi stretti, con la richiesta di due operai con capacità professionale di giardiniere e n.4 operai aiuto giardiniere per un periodi di 4 mesi.

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Museo regionale chiuso per mancanza di personale

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Ragusa – Non solo a Gela, ma anche a Ragusa. Il problema del personale regionale destinato ai musei è generalizzato. E tutto resta uguale.


“Piove sul bagnato sul museo archeologico ibleo di Ragusa. Alle vecchie inefficienze che denunciamo da tempo inascoltati si aggiunge ora quella delle chiusure improvvise, come quella avvenuta ieri senza alcun preavviso, che ha reso, per la terza volta dall’inizio dell’anno, l’istituzione culturale off limits ai visitatori.

Tutto questo è inaccettabile. Le inefficienze sono ormai troppe e Comune e Regione continuano a dormire”. La denuncia è della deputata regionale M5S Stefania Campo.
“Ieri Il Museo Archeologico Ibleo di Ragusa è rimasto chiuso senza nessun avviso e preavviso, e non è la prima volta che succede. Dall’inizio dell’anno la mancata apertura si è verificata già due volte, e siamo ancora alle prime settimane di gennaio.

Lo stesso è accaduto anche sotto le festività natalizie. Solo facendo delle specifiche richieste abbiamo appreso che il motivo risiede nella mancanza di personale; un solo impiegato regionale e due lavoratori Asu, in effetti risultano al di sotto di qualsiasi ragionevole parametro. Eppure, per risolvere il problema, sarebbe bastato stabilizzare gli Asu, perché difatti tutti i siti museali in provincia di Ragusa, che fanno capo alla Regione, vantano un organico di 19 dipendenti regionali e di altrettanti Asu, ma evidentemente non sono distribuiti in maniera equa per garantire a tutti i siti archeologici la stessa possibilità di fruizione”.


“In pieno mese di agosto – continua Campo – avevamo già denunciato pubblicamente le condizioni di abbandono del museo ed erano subito arrivate rassicurazioni per una maggiore attenzione e per una serie di provvedimenti, ma ad oggi nulla sembra essere cambiato, se non in negativo, come l’aumento del costo del biglietto. E così il museo Archeologico continua a non venire valorizzato e a rimanere in balìa dei continui rimpalli di responsabilità e oneri fra l’amministrazione del Parco di Kamarina e Cava d’Ispica, soggetto gestore, e il Comune di Ragusa, a guida Cassì, proprietario dell’immobile”.

“Ieri – racconta la deputata – non siamo riusciti a entrare per fare un ulteriore sopralluogo ma sappiamo di certo, che le problematiche denunciate in estate non sono state affrontate e ci riferiamo, solo per fare qualche esempio, alla mancanza di collegamento internet fisso, all’assenza di una biglietteria elettronica, alla mancanza di un impianto di condizionamento climatico, alla totale assenza di un sistema di efficiente allarme e di opportuna videosorveglianza, e si potrebbe continuare. Ciliegina sulla torta, ci risulta che non sia stata ancora restituita al sito ragusano l’intera collezione ‘Il ripostiglio di Castelluccio’ trasferita, si diceva, momentaneamente, al Convento della Croce a Scicli. Pertanto, i visitatori, che pagano per intero il biglietto a Ragusa, troveranno ben tre teche ancora vuote e senza alcuna spiegazione”.

“L’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Scarpinato – conclude Campo – ci aveva promesso lo scorso agosto che sarebbe venuto a constatare di persona, ma finora non lo ha fatto. Ci piacerebbe che la stessa solerzia che l’assessore ha avuto nell’intitolare il museo all’archeologo fascista Pace, senza confrontarsi con la città di Ragusa, l’avesse anche per la buona conduzione del museo

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Attualità

Utin non attivato,il sindaco e Franzone scrivono alla Regione e l’assessore convoca un incontro

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L’assessore regiomale alla Sanità Giovanna Volo ha convocato una riunione sull’Utin del Vittorio Emanuele non attivato da 15 anni per il 23 gennaio a Palermo.

Questo il testo della lettera scritta dal sindaco Di Stefano e dall’assessore Franzone ai vertici del governo regionale e alla depurazione nazionale e regionale:

“Siamo venuti a conoscenza,tramite la stampa, della richiesta formale fatta al Tavolo tecnico per la rimodulazione ospedaliera, per prevedere una Utinpresso il Presidio Ospedaliero Sant’Elia di Caltanissetta.  Premesso che l’Utinè già prevista all’interno del territorio dell’ASP CL 2, più precisamente all’interno del Presidio Ospedaliero Vittorio Emanuele III di Gela, sin dal 2010 (D.A. 25 maggio 2010) e perennemente riconfermata fino all’ultimo riordino ospedaliero. Che i cittadini e le associazioni del gelese hanno più volte manifestato, negli anni, a sostegno dell’attivazione dell’Utin, finanche presentando esposti, interrogazioni al Ministro della Salute, persino facendo venire a Gela la troupe di Mi Manda Raitre per un servizio sulla mancata apertura dell’Utin.

Ad oggi, dopo 15 anni, quella di Gela rimane l’unica Utin siciliana a non essere in funzione.

L’utin venne individuata a Gela nel 2010, dopo l’intervento della Commissione Parlamentare di Inchiesta sugli errori Sanitari, allora presieduta dall’On. Leoluca Orlando, a seguito dei dati fatti pervenire ad esso dal CSAG (Comitato per lo Sviluppo dell’Area Gelese), tali dati indicavano tre precisi punti, ancora oggi attuali:

  • 1) L’area Gelese ha un numero di nascite notevolmente superiore alla zona di Caltanissetta.
  • 2) A Gela c’è una altissima incidenza di malformazioni neonatali, superiore a qualunque altra area della Sicilia.
  • 3) Gela (70.856 ab) dista 80 km dall’Utin più vicina, Caltanissetta (58.353 ab.) dista appena 15 KM in linea d’aria dall’Utin più vicina, localizzata ad Enna (25.332 ab.).

Inoltre, ogni Libero Consorzio siciliano ha al proprio interno una sola Utin, i Liberi Consorzi di Siracusa, Trapani e Agrigento, con circa 400.000 abitanti hanno una sola Utin, quindi, non ci spieghiamo perché si dovrebbe discutere di una ulteriore Utin nel Libero Consorzio di Caltanissetta che ha appena 247.000 abitanti, per giunta in una zona dove già insiste un’altra Utin che dista pochissimi KM.

Come amministrazione di questa città, vogliamo ribadire la nostra posizione, che coincide con quella dell’intera comunità gelese: non siamo disponibili, dopo 15 anni, a tollerare nuove individuazioni di Utin in Sicilia se prima non viene attivata l’Utin di Gela.


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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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