L’emergenza Covid e la convivenza col virus all’interno delle scuole. Si è parlato di questo, stamattina, nel corso di una riunione in videocollegamento con la Prefettura alla quale il Sindaco Lucio Greco ha preso parte insieme ai colleghi della provincia, alla direzione strategica dell’ASP e ai dirigenti scolastici. In questa fase in cui i numeri relativi ai contagi stanno concedendo una tregua, si spera duratura, è fondamentale gestire l’emergenza pandemica tra i banchi di scuola, per garantire la sicurezza degli alunni, facilitare la loro individuazione in caso di positività o di contatti con soggetti positivi, attivare subito la dad e agevolare il rientro, col tampone negativo, una volta ultimata la quarantena.
Nel prendere la parola, il Sindaco Greco ha sottolineato come anche a Gela la curva epidemiologica si sia invertita da diversi giorni, rimarcando che se da un lato questo rasserena, dall’altro non deve far abbassare la guardia. Riflettori puntati, poi, sulla campagna vaccinale degli studenti. “E’ fondamentale stabilire come organizzarla e affrontarla al meglio, – ha dichiarato il Primo Cittadino – e su questo mi piacerebbe che ASP e dirigenti scolastici ci indicassero la via migliore sulla quale le Istituzioni muoverci. Ci sono numerose famiglie che hanno forti resistenze e grande preoccupazione per i figli, soprattutto per quelli in tenera età, e mi chiedo se non sia il caso di coinvolgere da subito i pediatri. Dobbiamo fare in modo che questa campagna vaccinale decolli e possa contare su una significativa partecipazione, finendo col ridurre ulteriormente quella piccola parte della popolazione locale che ancora non si è immunizzata. Tutti, in questo momento, siamo chiamati ad essere propositivi e a mettere in campo impegno, dedizione e collaborazione per aiutare la tenuta di un sistema che si sta muovendo in una fase emergenziale molto delicata”.
Il tavolo tecnico si è aggiornato al prossimo martedì per fare il punto della situazione a distanza di una settimana e capire come e dove, eventualmente, accelerare e/o apportare modifiche.
Dal Vangelo (Gv 15,1-8): In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me.
Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
«Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia,e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto».
Si potrebbe dire che questo agricoltore taglia sempre, a prescindere dal fatto che la vite porti o non porti frutto! Dal punto di vista esteriore è così.
Cambia tutto, invece, se si considerano le conseguenze del taglio: c’è un taglio che porta alla morte del ramo e un taglio che porta a un frutto più abbondante.
La vita è fatta inesorabilmente di “tagli”, in cui perdiamo a volte ciò che abbiamo di più caro: dai familiari agli amici, dalla salute al lavoro… Ma nel vangelo di oggi Gesù ci vuole aiutare a capire che ci dovremmo preoccupare non tanto del rischio che arrivino dei “tagli” – anche perché non possiamo fare nulla per evitarli! – ma della nostra capacità di mettere in campo la fede quando i tagli arrivano. Ciò che fa la differenza è la nostra FEDE IN GESù!
Se, infatti, abbiamo fede e rimaniamo uniti a Gesù, come il tralcio alla vite, ogni taglio diviene una “potatura” che porterà frutti di amore, letizia e pace. Chi si fida di Gesù sa bene che «tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio» (Rm 8,28) e che “non perdiamo ciò che amiamo in Colui che non si può perdere”, come insegnava sant’Agostino.
È la logica della Pasqua, per cui ciò che sembra una perdita diviene un guadagno e ciò che sembra una disgrazia diviene una grazia più grande. Tutti i “santi”, cioè gli amici di Gesù, hanno vissuto in questa logica.
Ciò che conta, ciò che è davvero “vitale”, è mantenersi ancorati a Cristo e la via migliore per farlo è la santissima Eucaristia, ricevuta tanto più spesso possiamo. Gesù, infatti, ha detto: «Colui che mangia me vivrà per me» (Gv 6,57)
Palermo – Anche questa settimana i dati sono confortanti. Sono scesi del 21,47% i nuovi positivi al Covid-19, rispetto a sette giorni fa, con un’incidenza di 6 casi ogni 100.000 abitanti.
Palermo è la provincia che ha fatto segnare il numero maggiore, 100, quasi un terzo del totale regionale, seguita da Siracusa e Caltanissetta. Tutti i dati di quest’ultima rilevazione sono contenuti nel nuovo bollettino settimanale redatto dal Dasoe, il dipartimento Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale della Salute.
Palermo – Prosegue la discesa delle infezioni da Covid-19 in Sicilia. Nella settimana dal 26 giugno al 2 luglio il sistema sanitario regionale ha registrato 358 nuovi casi di positività al virus, con un lieve decremento rispetto ai sette giorni precedenti (-3,76%). L’incidenza media nella regione si attesta a 7 casi su 100.000 abitanti. Tutti i dati di quest’ultima rilevazione sono contenuti nel nuovo bollettino settimanale redatto dal Dasoe, il dipartimento Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale della Salute.