La Lega contro la posizione assunta da PD e Cinquestelle sulle problematiche della sanità.”Ma quali sono le soluzioni che propongono PD e Cinquestelle sulla sanità?” – chiede il commissario cittadino e consigliere comunale della Lega Emanuele Alabiso .
“Assistiamo ormai mesi ad una campagna elettorale frenetica in vista delle Regionali- dice – e che il nostro ospedale è ai minimi storici, è un problema che ci portiamo da un decennio, con avvicendamento di gestione aziendale e politica da destra a sinistra. Oggi la campagna elettorale del PD prende di mira tematiche che loro hanno avuto la possibilità più volte negli ultimi 20 anni, specie durante la gestione Crocetta, di poter risolvere, cosa che come al solito, non hanno saputo fare. In compenso continuano ad alimentare la disperazione di gente che in questo storico momento di pandemia vive drammi personali.Il sindaco ha dichiarato che chiederà un consiglio comunale monotematico sulla sanità.Bene. Questo sarà il luogo dove discutere e dare mandato alla Direzione Generale dell’Asp, non sui giornali dove è evidente la polemica politica che vede in controluce le prossime elezioni regionali”.”La Lega, abituata a risolvere i problemi – continua – oggi ritiene che fare queste battaglie, senza proporre soluzioni e andare ogni giorno sui giornali a raccontare sempre la solita storiella, non risolva il problema, che invece deve essere affrontato fase per fase. E allora, oggi qual è il grande e vero problema immediato? È stata la chiusura della terapia intensiva, dovuta ai fatti noti di covid. Bene! Noi chiediamo ed esigiamo dal direttore generale che entro 48 ore, ci dia la data di riapertura del reparto, per poter dare soccorso a chi ne avrà necessità. Questo secondo noi, è il metodo per risolvere il problema e questo è il sistema per non strumentalizzare la popolazione fin troppo afflitta da problemi di salute quotidiana”.
L’11 gennaio per Butera è un giorno storico, assai significativo, non solo sul piano della fede ma anche per le sorti della città. Infatti, in quel giorno, nell’anno 1693, la Sicilia venne devastata da un grande terremoto che sconquassò l’isola, distruggendo 14 città della Val di Noto, tra cui Siracusa e Augusta; la Noto odierna è stata ricostruita in un sito differente da quello anteriore al 1693. La terrificante onda sismica distrusse, inoltre, la Val Demone provocando la morte di 60.000 persone e ripercuotendosi perfino in Val di Mazara.
Si narra: All’unnici di jnnaru a vintun’ura, si vitti e nun si vitti Terranova e si nun era pi Maria, la Gran Signura, sutta li petri fussi Terranova. Sulu Vutera nun appi paura ca c’era santi Roccu cu la bannera. Si tratta del primo miracolo di san Rocco, che difese la città dalla violenta ondata sismica che seminò distruzione e morte in tutte le altre parti dell’isola, mentre Butera ne usciva incolume e salva. Subito, il popolo attribuì il prodigioso portento al santo taumaturgo, proclamato protettore della città appena dieci anni prima e precisamente il 18 aprile 1683, domenica di Pasqua.
La ventunesima ora corrisponderebbe alle ore 15, cioè le ore 3 del pomeriggio, ora IX presso i Romani, poiché dal Medioevo in poi prevalse l’uso ebraico e dei popoli orientali (con calendari lunari o lunisolari) di considerare la durata del giorno dal tramonto del sole al tramonto successivo. Solo all’inizio dell’Ottocento sarà ripristinato anche nel nostro paese il metodo romano di contare le ore partendo dalla mezzanotte.
Nella suddetta ora, infatti, sono stati suonati trenta rintocchi di campane a mortorio e sono state sparate delle bombe a salve per ricordare quell’ora funesta a tutti i cittadini, ovunque essi si trovassero, sospendendo ogni cosa per fermarsi in piedi in un profondo e religioso silenzio.
Pertanto, dall’11 gennaio 1693 ad oggi, ogni anno, in questo giorno, i buteresi festeggiano una terza volta il santo patrono, ricordiamo che Butera celebra l’ottava della festa il 23 agosto. Stamane, 11 gennaio 2025, dopo la santa messa, il parroco don Emiliano Di Menza, ha esposto il Santissimo Sacramento con turni di adorazione fino alla solenne Concelebrazione Eucaristica vespertina, presieduta dal nostro vescovo, mons. Rosario Gisana, con la presenza di tutto il clero cittadino, delle Autorità Civili e militari, della Deputazione di San Rocco, di tutte le associazioni, di tutti i comitati-festa, della Confraternita del Glorioso Patriarca San Giuseppe e con massiccia partecipazione dei buteresi. Nell’omelia, il vescovo ha esortato i presenti non solo ad attingere alla fraterna intercessione di san Rocco e dei nostri cari defunti, anche se non sono innalzati agli onori degli altari, ma ad essere nello stesso tempo intercessori ed intercedenti a favore degli altri. Al termine della celebrazione, è stato intonato il Te Deum ed è stata impartita la benedizione eucaristica con la distribuzione del pane. Inoltre, sono stati ammessi a far parte della deputazione tre persone, di cui un adulto, un ragazzo e un fanciullo. Il tutto si è svolto presso la Chiesa di San Francesco, essendo il Santuario San Rocco chiuso per il protrarsi dei lavori di restauro. È stato un giorno di ringraziamento, di riconoscenza e di gratitudine a Cristo Signore, ma anche di profonda meditazione. È questo, quindi, un avvenimento storico impresso indelebilmente nella coscienza del popolo buterese. Infatti, gli anziani, i nonni e i genitori raccontano di generazione in generazione, ai ragazzi, ai nipoti e ai figli il terribile episodio e come il santo protesse la città.
‘Le stelle di finanziamenti’ del M 5 S continuano a fioccare e non riguardano solo gli spettacoli di Gela.
Adesso tocca anche a Butera nel nuovo momento politico inaugurato nel 2025 con novità e frizioni dell’ultim’ora.
La finanziaria 2025, su input del deputato a 5 stelle, Nuccio Di Paola ha previsto una somma di 150.000 euro destinata, secondo l’agenda regionale, alla rigenerazione urbana.
La rigenerazione urbana è l’insiemecdi iniziative il cui scopo è promuovere l’inclusione sociale e l’efficienza energetica nelle città. Queste iniziative si traducono in progetti e investimenti volti a recuperare beni sottoutilizzati e a ridistribuire le opportunità, aumentando la prosperità urbana e la qualità della vita.
Gli obiettivi chiave del rinnovamento urbano includono il successo dello sgombero delle baraccopoli e la riqualificazione fisica – anche di edifici pubblici e residenziali – che tenga conto di altri elementi, come la conservazione del patrimonio. Un altro modo per definire la rigenerazione urbana è come un approccio alla pianificazione urbana che cerca di risolvere i problemi sociali ed economici che affliggono un’area urbana.
“Un’ennesima constatazione tangibile- ha commentato il sindaco di Butera, Giovanni Zuccalà – che l’impegno politico è orientato verso lo sviluppo del territorio e non segue logiche pariocolaristiche e parziali. Per questo non poco che rendere grazie all’onorevole Di Paola per aver dato il suo contributo per la rigenerazione urbana di Butera che ne ĥa tanto bisogno.
Useremo questo finanziamento, che cade a fagiolo, per il restyling delle zone del centro storico”. Da troppo tempo si attendeva una ristrutturazione del cuore della Butera antica.
Un tocco in piu’ che rendera’ la cittadina medievale la ‘chicca’ architettonica della provincia nissena e della Sicilia in generale.
Installate in via Pisa le prime tre bacheche che ospiteranno le opere realizzate nell’ambito del progetto “Il manifesto della vita”, promosso da Farm cultural park con Civico 111 per “Ué – Eventi urbani”.
Sono esposte al momento le opere degli artisti Azzurra Messina, Luciano Modica, Lorenzo Romano e Vanni Vaps. Si tratta di una Preview: la Call for artist si è chiusa ieri, 9 gennaio, ed è stata un successo con decine di partecipanti anche dall’estero. Ad inizio febbraio l’inaugurazione ufficiale, i pannelli verranno aggiornati con i manifesti d’arte ogni 40 giorni circa.
Presenti questa mattina in via Pisa l’assessore alla cultura Viviana Altamore, la presidente del consiglio Paola Giudice, i referenti della rassegna “Cori – Christmas edition” all’interno del cui programma s’inserisce l’iniziativa ed il responsabile della Sp group Giuseppe Paolello che ha realizzato le prime tre bacheche.