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Lotta alla pandemia

Caltagirone: la decisione sulla terapia intensiva per assistere al meglio i pazienti

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“Ad avere motivato la decisione dell’Asp di Caltanissetta di concentrare tutte le attività di terapia intensiva covid all’intento del presidio S.Elia è stata la volontà di assicurare ai pazienti colpiti dal covid il percorso di assistenza migliore.
Per fronteggiare una situazione resa complessa dal numero di operatori medici e non medici che in questi giorni sono risultati positivi nell’area di terapia intensiva del Vittorio Emanuele, abbiamo deciso di ottimizzare al meglio le risorse disponibili focalizzando tutti gli sforzi in un unico presidio con l’attivazione del modulo di 20 posti letto di Terapia Intensiva covid presente a Caltanissetta.
Ringrazio il sindaco Lucio Greco per l’attenzione mostrata in queste ore e ribadisco che dietro tale decisione non vi è alcuna volontà di limitare le potenzialità della terapia intensiva di Gela che è, e resta, un presidio fondamentale. Nelle situazioni di emergenza è necessario porre in essere anche azioni che possono apparire sfavorevoli, ma che nella sostanza rappresentano spesso alternative valide per superare il momento più acuto della crisi. Tale decisione ci consentirà di garantire un impiego efficace ed efficiente del personale fino al rientro degli operatori risultati positivi al SARS CoV-2”

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Lotta alla pandemia

“Io sono la vite e voi i tralci”

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Rubrica di ispirazione cattolica

Dal Vangelo (Gv 15,1-8): In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me.

Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

«Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia,e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto».

Si potrebbe dire che questo agricoltore taglia sempre, a prescindere dal fatto che la vite porti o non porti frutto! Dal punto di vista esteriore è così.

Cambia tutto, invece, se si considerano le conseguenze del taglio: c’è un taglio che porta alla morte del ramo e un taglio che porta a un frutto più abbondante.

La vita è fatta inesorabilmente di “tagli”, in cui perdiamo a volte ciò che abbiamo di più caro: dai familiari agli amici, dalla salute al lavoro… Ma nel vangelo di oggi Gesù ci vuole aiutare a capire che ci dovremmo preoccupare non tanto del rischio che arrivino dei “tagli” – anche perché non possiamo fare nulla per evitarli! – ma della nostra capacità di mettere in campo la fede quando i tagli arrivano. Ciò che fa la differenza è la nostra FEDE IN GESù!

Se, infatti, abbiamo fede e rimaniamo uniti a Gesù, come il tralcio alla vite, ogni taglio diviene una “potatura” che porterà frutti di amore, letizia e pace. Chi si fida di Gesù sa bene che «tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio» (Rm 8,28) e che “non perdiamo ciò che amiamo in Colui che non si può perdere”, come insegnava sant’Agostino.

È la logica della Pasqua, per cui ciò che sembra una perdita diviene un guadagno e ciò che sembra una disgrazia diviene una grazia più grande. Tutti i “santi”, cioè gli amici di Gesù, hanno vissuto in questa logica. 

Ciò che conta, ciò che è davvero “vitale”, è mantenersi ancorati a Cristo e la via migliore per farlo è la santissima Eucaristia, ricevuta tanto più spesso possiamo. Gesù, infatti, ha detto: «Colui che mangia me vivrà per me» (Gv 6,57)

don Francesco Pedrazzi

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Lotta alla pandemia

Scendono del 21,47% i nuovi positivi al Covid-19

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Palermo – Anche questa settimana i dati sono confortanti. Sono scesi del 21,47% i nuovi positivi al Covid-19, rispetto a sette giorni fa, con un’incidenza di 6 casi ogni 100.000 abitanti.

Palermo è la provincia che ha fatto segnare il numero maggiore, 100, quasi un terzo del totale regionale, seguita da Siracusa e Caltanissetta. Tutti i dati di quest’ultima rilevazione sono contenuti nel nuovo bollettino settimanale redatto dal Dasoe, il dipartimento Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale della Salute.

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Lotta alla pandemia

Covid: in Sicilia 7 casi su 100.000 abitanti

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Palermo – Prosegue la discesa delle infezioni da Covid-19 in Sicilia. Nella settimana dal 26 giugno al 2 luglio il sistema sanitario regionale ha registrato 358 nuovi casi di positività al virus, con un lieve decremento rispetto ai sette giorni precedenti (-3,76%). L’incidenza media nella regione si attesta a 7 casi su 100.000 abitanti. Tutti i dati di quest’ultima rilevazione sono contenuti nel nuovo bollettino settimanale redatto dal Dasoe, il dipartimento Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale della Salute.

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