Da Favara a Mazzarino, dalla provincia di Agrigento a quella di Caltanissetta. Farm cultural park amplia il proprio progetto sociale e culturale, consolidando il suo epicentro a Favara dove tutto nacque undici anni fa ma esportando lo stesso modello di riqualificazione urbana attraverso l’arte anche in altri territori. Nei giorni scorsi l’avvio ufficiale del progetto a Mazzarino, una “nuova era” come l’hanno definita sui social gli stessi fondatori di Farm, Florinda Saieva e Andrea Bartoli. Una famiglia che ha consacrato la propria vita al rilancio della storia e della cultura in Sicilia mettendoci la faccia e l’impegno personale, creando nel cuore di Favara un centro culturale indipendente di caratura internazionale da decine di migliaia di visitatori l’anno. Con ovvie e importantissime ripercussioni per tutto il comparto socioeconomico del territorio.
Dopo Mazzarino, Gela potrebbe essere la prossima tappa. Già durante la sindacatura di Domenico Messinese i contatti furono avviati, ma negli ultimi due anni con l’amministrazione guidata dal sindaco Lucio Greco la trattativa si è fatta serrata. Farm in città andrebbe a gestire l’area dell’Orto fontanelle, collaborando insieme al Movimento giovanile San Francesco che da sempre realizza in quella struttura le proprie attività ludiche e formative rivolte a bambini e ragazzi. Ci sarebbe solo da firmare una delibera di giunta già pronta.
Ma l’Orto fontanelle potrebbe beneficiare anche di un importante finanziamento da 4 milioni di euro nell’ambito del Programma nazionale sulla qualità dell’abitare, che permetterebbe alla struttura di trasformarsi secondo i nuovi obiettivi. I tempi in questo caso potrebbero essere lunghi, si parla di almeno un anno da oggi, quindi l’idea dell’amministrazione è di procedere con l’affido da subito per permettere l’approdo in città di Farm cultural park e procedere così all’organizzazione dei primi importanti eventi culturali. Per Gela sarebbe un grosso passo in avanti.
(Nella foto d’archivio, un’immagine dell’ingresso di Farm a Favara)