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Sindacale

L’Ugl lancia l’appello per salvare l’economia

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Il mese di gennaio anziché rappresentare l’inizio di una nuova ripresa e sviluppo, rischia di dare vita ad una serie di aperture di procedure di cassaintegrazione in molti settori della nostra economia con inevitabili conseguenze negative sull’occupazione”. Il Segretario Nazionale dell’UGL Chimici Luigi Ulgiati ed il segretario territoriale Andrea Alario, nell’esprimere preoccupazione per l’aumento dei prezzi dell’energia, incalza il Governo ed il Ministero dello Sviluppo Economico chiedendo di dare vita ad una strategia industriale per sostenere le imprese: “Il settore energivoro, quello della ceramica, le industrie cartotecniche, del vetro, le chimiche e petrolchimiche sono quelle che pagano di più le conseguenze negative dell’aumento dei prezzi dell’energia perché l’incremento si riflette sui costi di produzione e, inevitabilmente, anche su quello del prodotto finale, rendendo le imprese italiane meno competitive sul mercato”. Preoccupazioni, quelle espresse dal sindacato, già emerse nei vari Osservatori: “Qualche associazione datoriale – proseguono i sindacalisti, ha già riferito le proprie perplessità negli incontri che abbiamo avuto per analizzare la situazione attuale. I rappresentanti di tutti i comparti economici ritengono di non poter sostenere questo rialzo e temono di dover essere costretti a ricorrere alla cassa integrazione per i propri dipendenti. Ricordiamo che si tratta di comparti vitali per l’economia del nostro paese, settori strategici che non possono permettersi di perdere quote di mercato e dover navigare a vista per i prossimi anni. Per questo facciamo appello al Governo e al Mise” – dice Ulgiati – “e al governo regionale” – dice Alario – affinché intervengano alla svelta e con coraggio”.

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Sindacale

Via alla stabilizzazione dei precari delle Camere commerciali

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Da domani via alla stabilizzazione dei precari delle Camere commerciali.

La Cisl Fp delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, attraverso il segretario generale Salvatore Parello, la segretaria territoriale Simonetta Franzone e il coordinatore provinciale Funzioni locali di Caltanissetta Gianfranco Di Maria, esprime grande soddisfazione per la stabilizzazione, prevista per domani, dei lavoratori a tempo determinato in servizio presso le Camere di Commercio della Sicilia.

“Questo importante risultato  – dicono in una nota – segna la fine di un precariato che si trascinava da anni, portando stabilità e serenità a lavoratori che, con professionalità e dedizione, hanno garantito un contributo essenziale al funzionamento delle Camere di commercio e al supporto alle attività economiche e produttive del territorio. La Cisl Fp ha contribuito con determinazione a questo percorso, e accogliamo quindi con profondo compiacimento l’esito positivo della collaborazione tra le organizzazioni sindacali, l’amministrazione delle Camere di commercio e l’Assessorato alle attività produttive, diretto da Edy Tamajo. 

Questo successo dimostra ancora una volta come il dialogo e il confronto costruttivo possano generare risultati concreti e significativi, a beneficio dei lavoratori e della collettività”.Per la Cisl Fp si tratta di un momento storico “anche per il messaggio positivo che invia a tutta la comunità: garantire stabilità e dignità lavorativa è il primo passo per costruire un futuro migliore per i cittadini e per il tessuto economico e sociale della nostra regione”.Il sindacato rivolge un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno reso possibile questo traguardo, a partire dai lavoratori stessi che non hanno mai smesso di credere in questo percorso e proseguendo con l’assessore Tamajo e Unioncamere, “che hanno dimostrato sensibilità e attenzione verso i diritti e le necessità di chi opera ogni giorno per il bene comune.

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Alario (Ugl) presente alla manifestazione di Calenzano:”la sicurezza deve essere un valore”

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La Segreteria Nazionale UGL Chimici, insieme all’UGL Toscana, Firenze e Prato, ha partecipato oggi alla manifestazione e allo sciopero generale regionale in Piazza Vittorio Veneto a Calenzano, per onorare le vittime dell’esplosione al deposito ENI e riaffermare l’importanza di garantire sicurezza e dignità per tutte le lavoratrici e i lavoratori.

L’iniziativa ha visto una partecipazione significativa di delegati sindacali e lavoratori, uniti in un momento di dolore e riflessione, con l’obiettivo di promuovere un rinnovato impegno collettivo per migliorare le politiche di prevenzione e controllo nei luoghi di lavoro.

Andrea Alario, Coordinatore Nazionale del Settore Energia UGL Chimici, presente con una delegazione del deposito ENI, ha dichiarato:
“L’esplosione di Calenzano rappresenta un evento che deve spingerci a riflettere profondamente sull’importanza di una sicurezza sul lavoro sempre più strutturata e adeguata ai rischi. È fondamentale che tutte le parti coinvolte – istituzioni, aziende e sindacati – collaborino per costruire un sistema che protegga la vita e la dignità di chi lavora.”

Durante la manifestazione sono state ribadite le richieste centrali dell’UGL Chimici:un rafforzamento immediato degli organi ispettivi, con risorse adeguate e ispezioni regolari, specialmente nei siti classificati ad alto rischio; formazione obbligatoria e specifica per tutti i lavoratori, interni ed esterni, con particolare attenzione ai contesti industriali complessi;maggiore responsabilità condivisa, affinché la sicurezza diventi un pilastro irrinunciabile delle strategie aziendali e delle politiche pubbliche.

La Segreteria Nazionale UGL Chimici, in collaborazione con le strutture territoriali, continuerà a portare avanti queste istanze presso le istituzioni nazionali, promuovendo un dialogo costruttivo per trasformare le criticità in opportunità di miglioramento.

“Il nostro pensiero va alle famiglie delle vittime e ai lavoratori coinvolti in questa tragedia,” ha concluso Alario. “Il nostro impegno sarà quello di lavorare insieme, affinché la sicurezza sul lavoro non sia solo un obbligo normativo, ma un valore condiviso che tuteli realmente le persone.”

L’UGL Chimici ribadisce la propria volontà di collaborare con tutti gli attori coinvolti per promuovere una cultura del lavoro basata sulla prevenzione e sul rispetto della vita, e invita le istituzioni e le aziende a unirsi a questo percorso per garantire un futuro più sicuro e dignitoso per tutte le lavoratrici e i lavoratori.

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Dimensionamento:23 scuole perdono autonomia tra cui 2 nissene.Cgil dice no

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 Si è svolto oggi presso la sede dell’Assessorato regionale all’istruzione della Regione Siciliana l’incontro sul dimensionamento scolastico, che prevede per l’anno scolastico 2025/26 la soppressione di 23 autonomie scolastiche in aggiunta alle 74 già cancellate nell’anno scolastico 2024/25. Delle 23 autonomie scolastiche 5 saranno soppresse a Palermo, 4 a Catania, 3 a Messina e Agrigento, 2 a Trapani, Siracusa, Caltanissetta, 1 ad Enna e Ragusa. Tale dimensionamento ha ricevuto il solo voto contrario della FLC CGIL SICILIA e della Consulta degli studenti.

La FLC CGIL Sicilia, rappresentata dal segretario Adriano Rizza, esprime profonda contrarietà a questa ulteriore riduzione, definendola un colpo gravissimo al diritto allo studio e alla qualità dell’istruzione pubblica nell’isola.

“Questo drastico ridimensionamento è il risultato di una norma voluta dal governo Meloni con il solo obiettivo di risparmiare 88 milioni di euro a livello nazionale, a discapito di studenti, famiglie e lavoratori del comparto scolastico. Non possiamo accettare che il futuro dei nostri giovani venga sacrificato sull’altare dei tagli di bilancio”, ha dichiarato Rizza.

“La decisione – spiega – avrà effetti devastanti sulla tenuta del sistema scolastico regionale, già gravemente provato da carenze di personale, strutture inadeguate e una dispersione scolastica tra le più alte d’Italia. La perdita di ulteriori autonomie comporterà accorpamenti forzati, aumento degli alunni per classe, riduzione delle dirigenze scolastiche e peggioramento della qualità dell’insegnamento. Questo provvedimento colpisce soprattutto le aree interne e le zone più svantaggiate, già carenti di servizi essenziali, aggravando le disuguaglianze territoriali e sociali”.

“La FLC CGIL chiede con forza il ritiro del piano di dimensionamento – conclude – e l’avvio di un confronto costruttivo con il Ministero dell’Istruzione e le istituzioni regionali per garantire un sistema scolastico pubblico inclusivo e di qualità. Non si può risparmiare sul futuro delle nuove generazioni. L’istruzione è un diritto, non una voce di bilancio da tagliare”.

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