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Cucina

Coulibiac di salmone

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Quest’anno per il gran finale vi propongo una sontuosa ricetta di origine russa: il coulibiac. La ricetta originale prevede lo storione, noi lo prepareremo col salmone molto più facile da reperire. La prima preparazione da fare è il risotto. Come per un classico risotto, tostate il riso e portatelo a cottura con del fumetto di pesce regolando di sale.

Una volta cotto in fase di mantecatura aggiungete dei gamberetti spadellati, dei funghi trifolati, dell’uovo sbattuto, il succo e della scorza di limone, ed un trito fine di erbe aromatiche: aneto, erba cipollina e prezzemolo. Lasciate che il risotto si raffreddi, sarà il ripieno del vostro coulibiac.

La seconda parte della ricetta inizia stendendo un rotolo di pasta sfoglia, stendete sopra delle foglie fresche di spinaci. A questo punto entra in scena il protagonista della ricetta: il salmone. Vi serviranno due filetti identici ben spinati e spellati. Adagiate un filetto di salmone sopra la sfoglia e gli spinaci, salatelo e pepatelo. Ricoprite il salmone con il ricco risotto preparato in precedenza. Coprite con il secondo filetto di salmone, condite a dovere con sale e pepe e terminate nuovamente con foglie di spinaci e sfoglia in modo da richiudere il coulibiac come se fosse uno scrigno.

Spennellate la sfoglia con dell’uovo sbattuto e infornate per mezz’ora con forno preriscaldato a 180 gradi. Certamente è una ricetta complessa ed elaborata, ma quale occasione migliore del cenone di Capodanno per poterla gustare coi vostri cari? Buon anno!

Chef Totò Catania

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Lo chef Totò Catania propone: Pizza e digeribilità

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Le mode food-social ci bombardano sempre più di pizze lievitate e maturate per 70.000 ore volendo propinarci una migliore digeribilità. Ma è davvero così? Facciamo un po’ chiarezza sull’argomento, perché la cucina è pur sempre una scienza e non una religione di credenze. Il fulcro della digeribilità di una pizza è la cottura. Infatti, se ci fate caso, se prendiamo ad esempio le torte che vengono realizzate senza un tempo di lievitazione, se ben cotte non danno nessun problema di digeribilità.

La digeribilità dipende da come il nostro copro digerisce le proteine e soprattutto gli amidi, perché l’amido crudo non viene aggredito dai nostri enzimi per la digestione. La cottura denatura le proteine rendendole più facili da assimilare ma soprattutto modifica lo stato degli amidi che gelatinizzano diventando così digeribili. Il problema principale di una pizza indigesta dunque sono quelle variabili che possono inficiare la cottura. In primis una temperatura ed un tempo di cottura inadeguati.

Anche un condimento troppo corposo che tiene la pizza più umida potrebbe rallentare una adeguata cottura. Un bravo pizzaiolo conosce a menadito la temperatura del proprio forno, il tempo di cottura del proprio impasto e la lavorazione corretta manipolazione che la pizza deve ricevere. Abbiamo tanti bravi pizzaioli sul nostro territorio, fidatevi di loro e diffidate dai fenomeni del web che si improvvisano solo per acchiappare qualche click.

Chef Totò Catania

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Lo chef Totò Catania propone: Paccheri fritti all’amatriciana

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Oggi useremo la pasta ma non per fare un primo piatto bensì un aperitivo super sfizioso da accompagnare al vostro cocktail preferito. Partiamo lessando dei paccheri che dovranno essere cotti al dente, scoliamoli e raffreddiamo con dell’acqua fredda, poi asciughiamo e teniamo da parte. Tagliamo abbondante guanciale a striscioline dopo aver eliminato la cotenna e lasciamolo sudare in padella antiaderente senza aggiungere altri grassi.

Facciamo dorare il guanciale e quando risulterà ben croccante togliamolo dal grasso e lasciatelo intiepidire, andrà poi tagliato a coltello finemente. Nel grasso del guanciale tuffate dei pelati di pomodoro, un pizzico di sale ed uno di pepe e tirate un bel sughetto ben stretto. Non ci resta che comporre la farcia amatriciana. Aggiungere al pomodoro il guanciale croccante, il pecorino grattugiato e il pangrattato.

Formaggio e pane dovranno essere abbondanti e in grado di assorbire il sugo arrivando ad una consistenza pastosa. Mettete tutto in sache-a-poche e farcite i paccheri. Passate i paccheri nella farina, poi nell’uovo sbattuto e poi nel pangrattato chiudendo con la panatura tutti i lati. Portate a temperatura di circa 170 gradi dell’olio di arachidi e friggete in immersione i vostri paccheri panati fino a doratura. Vi assicuro che non esiste al mondo aperitivo più godurioso.

Chef Totò Catania

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Lo chef Totò Catania propone la terrina di salmone affumicato

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Un bell’antipasto freddo è proprio quello che ci vuole per combattere il caldo torrido di queste settimane. Lessate delle patate ed una volta cotte pelatele e schiacciatele. Condiamo le patate con sale, pepe nero, aneto e prezzemolo tritati, un paio di cucchiai di capperi sotto aceto, delle generose cucchiaiate di maionese e qualche fettina di salmone affumicato tritato finemente. In una terrina dalla forma rettangolare applicate della pellicola alimentare e foderate il fondo e i lati con delle fettine di salmone affumicato senza lasciare spazi, mettete il composto di patate e richiudete il bauletto con dell’altro salmone affumicato. Sformate la terrina di salmone e il gioco è fatto, da tagliare a fette spesse e da servire con una buona insalata e del pane tostato. Buon appetito!

Chef Totò Catania

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