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Cronaca

Il gelese Angelo Sardella ancora al vertice della Fim Rg-Sr

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Il gelese Angelo Sardella è stato rieletto alla guida della FIM Ragusa Siracusa al termine del 3° Congresso territoriale dei metalmeccanici iscritti alla Cisl. Ai lavori, tenuti nel salone “Giulio Pastore” di via Arsenale, hanno partecipato Giovanna Petrasso, segretaria nazionale Fim, Vera Carasi, segretario generale Ust Ragusa Siracusa, e Pietro Nicastro, segretario regionale Fim. Il Congresso ha
riconfermato la segreteria al completo: Alessandro Di Paola e Riccardo Raviotta c

ancora nello staff di Angelo Sardella.
“Il riscatto metalmeccanico passa dal Sud è il tema dei temi. – ha detto Angelo Sardella pronunciando la relazione – No a coesistere in un sistema globalizzato un Paese a due velocità che diventa sempre meno dinamico. La crisi non può essere un alibi per il sistema impresa, per arroccarsi in logiche e posizioni penalizzanti per i lavoratori nonostante gli strumenti che potrebbero mettersi in campo di concerto con il sindacato.
Le maestranze che occupano il nostro territorio – ha continuato ancora – sono di altissimo spessore professionale e, a causa della crisi settoriale, vengono mortificati e costretti ad emigrare andando ad arricchire di competenze professionali altre regioni ed altri paesi.”
Dati impietosi quelli sviscerati da Sardella nel suo intervento e riferiti al 2020. Una contrazione del pil di oltre il 9% rispetto al 2019. Un calo evidente nel settore petrolifero dove opera il maggior numero di metalmeccanici. Nell’area siracusana la vendita dei prodotti petroliferi, che rappresentano l’85% dell’export provinciale, si sono ridotte del 40% in termini di valore e del 15% in termini di quantità”

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Cronaca

Stabilizzazione del personale della Camera di Commercio: la Cisl Fp chiede tempi certi per l’avvio delle procedure

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Palermo – Stabilizzazione degli ex contrattisti delle Camere di Commercio, la segretaria territoriale della Cisl Fp Simonetta Franzone e il coordinatore Enti locali di Caltanissetta della Cisl Fp Gianfranco Di Maria e chiedono all’ente camerale nisseno la sottoscrizione urgente dei contratti a tempo indeterminato.

Dopo la stipula, nella giornata di ieri presso la sede di Unioncamere Sicilia dell’accordo che consentirà la trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato, seppur part-time, di tutti i lavoratori dell’Isola, adesso il sindacato sollecita la prosecuzione dell’iter senza indugi. Proprio a Palermo, in qualità di rappresentante della Cisl Fp, era presente lo stesso Di Maria.

“Siamo soddisfatti – dicono Franzone e Di Maria – di aver contribuito in modo determinante a un processo che risponde alle legittime aspettative di questi lavoratori, riconoscendone l’impegno e garantendo loro quella stabilità lavorativa indispensabile per una progettualità personale e familiare. Un risultato come questo è stato possibile grazie al contributo e all’impegno condiviso tra tutte le parti coinvolte, e per questo desideriamo riconoscere e sottolineare il ruolo svolto dall’assessore regionale Tamajo, dai dirigenti delle Camere di Commercio, da Unioncamere Sicilia e dalle organizzazioni sindacali, che hanno lavorato insieme con determinazione per giungere a una soluzione concreta e tempestiva”.

La Cisl, però, data la scadenza fissata al prossimo 31 dicembre, sollecita l’adozione degli atti necessari, chiedendo formalmente di stabilire, “con la massima urgenza, la data e la sede in cui i lavoratori interessati firmeranno i contratti individuali di lavoro a tempo indeterminato, in conformità con le disposizioni normative di riferimento”.

“Sollecitiamo – concludono Franzone e Di Maria- la massima attenzione nel garantire il rispetto delle tempistiche previste dall’accordo e dalla normativa vigente, affinché il percorso venga completato nei termini stabiliti

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Cronaca

Scovato un uomo latitante da tre anni

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Modica – I Carabinieri di Modica hanno scovato la posizione di un pregiudicato latitante dal 2021 e nei cui confronti era stato emesso un decreto che ne dichiarava lo stato di latitanza.

L’attività indiziaria sull’esatta posizione del 36enne di origine catanese ma gravitante per anni nell’area della città marinara di Pozzallo è divenuta ad essere precisa nel corso delle ultime giornate, tanto che i militari hanno predisposto un servizio a Catania per porre fine al suo stato di latitanza.
L’uomo era destinatario di un provvedimento che disponeva un cumulo di pene concorrenti che si sarebbe dovuto sostanziare in una reclusione pari a 3 anni e 2 mesi, a cui si è andato ad aggiungere nel corso del tempo un ulteriore provvedimento cautelare, conseguenza dell’operazione “Pietra Tombale” della Stazione Carabinieri di Pozzallo, per cui risultava destinatario della misura che disponeva l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, anch’esso non notificato e mai eseguito vista l’irreperibilità del suo destinatario.


Tutta questa serie di elementi hanno fatto sì che la macchina operativa della Compagnia di Modica si attivasse per porre fine allo stato di latitanza di un soggetto la cui pericolosità sociale ha sempre contraddistinto la sua persona.


I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Modica si sono diretti alla volta di Catania al fine di riscontrare il quadro indiziario acquisito nel corso del tempo. Giunti presso la sua abitazione ed individuato esattamente l’appartamento nel quale si era sentito al sicuro per anni, gli operanti hanno potuto constatare sin dai primi momenti la sua mancata collaborazione.

I tentativi di avviare un dialogo sono risultati vani per ore, nonostante la consapevolezza di essere arrivato alla fine della sua forsennata irreperibilità agli occhi delle forze di polizia. L’invito degli operanti a rendersi collaborativo e a consentire l’accesso all’interno della sua abitazione è rimasto inascoltato per tutta la mattinata, nonostante la presenza dei Vigili del Fuoco di Catania pronti a rendere accessibile l’ingresso in breve tempo.

Dopo ore di trattativa, senza nessun intervento forzoso e senza arrecare nessuna tipologia di danno, il latitante decidesse di accettare il verdetto della giustizia, ossia quello di espiare le sue pene visto un passato burrascoso contraddistinto da una serie di violazioni di carattere penale, soprattutto afferenti la materia dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Pertanto, i militari operanti hanno proceduto alla messa in sicurezza dell’area di interesse e acquisito ulteriori elementi per valutare eventuali ipotesi di favoreggiamento da parte di altri.


Informata l’Autorità Giudiziaria degli eventi, l’uomo è stato condotto presso la casa Circondariale di Catania Piazza Lanza.
Il lungo servizio di polizia giudiziaria, terminato in tarda serata, ha consentito così di rendere esecutivi una serie di provvedimenti di cui il latitante risultava destinatario da anni. Un risultato di prestigioso livello da parte dei militari della Compagnia Carabinieri di Modica che con costanza e perseveranza hanno reso possibile dare un seguito concreto e fattuale a quanto disposto dall’Autorità Giudiziaria nel corso degli anni.

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Condanne per associazione mafiosa: la Polizia arresta 3 esponenti della Stidda

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Gela, condanne definitive per associazione di tipo mafioso: la Polizia arresta tre esponenti della Stidda gelese. Le indagini che hanno portato alle condanne sono state condotte dalla Squadra Mobile nissena nel 2019 nell’ambito dell’operazione “Stella cadente”.

La Squadra Mobile di Caltanissetta ed il Commissariato di Gela hanno eseguito l’ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della locale Procura Generale della Repubblica presso la Corte D’Appello, nei confronti di tre esponenti della Stidda gelese, per i reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, rapina, detenzione di armi e droga.

Le persone condannate con sentenza definitiva dalla Corte D’Appello di Caltanissetta, devono espiare la pene residue per un totale di oltre 7 anni di reclusione. Un 52enne, deve scontare la pena residua di 3 anni, 4 mesi e 23 giorni; un 42enne quella a 2 anni, 9 mesi e 1 giorno e un 56enne a 11 mesi e 15 giorni.

Le misure sopra elencate ricadono nell’ambito dell’attività di indagine, condotta nel 2019, denominata “Stella cadente”, che ha permesso alla Squadra Mobile di sferrare un duro colpo all’organizzazione criminale di tipo mafioso conosciuta col nome di Stidda. I condannati sono elementi di spicco della citata famiglia mafiosa, impegnati per di più in attività di estorsione, rapina e spaccio di sostanze stupefacenti, al fine di alimentare la crescita e il potere dell’organizzazione mafiosa.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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